Erba

Mese della Pace. Sala gremita per il dialogo “Più forte dell’odio”

Gloria Valli 1 Febbraio 2024

Attualità, Erba

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ERBA – Terzo appuntamento mercoledì sera della rassegna “L’umanità ha perso il filo” organizzato in occasione del mese della pace 2024. Protagoniste del dialogo introdotte da Giovanna Marelli sul palco della Sala della Comunità: Barbara Stefanelli, vice direttrice del Corriere della Sera; Giulia Ceccutti dell’Associazione Italian Amici di Neve Shalom ed Egidia Beretta, mamma di Vittorio Agostinelli morto a Gaza nel 2011.


Alla serata erano presenti almeno 300 persone che hanno ascoltato innanzitutto il contributo video di Lucia Capuzzi, inviata di Avvenire, che da Buenos Aires ha parlato nel ruolo delle donne in una società in cui la guerra è l’espressione del sistema patriarcale in auge ed in cui le donne sono spesso relegate ai margini ed escluse dalla trattative negoziali dalla vigente struttura di potere.

Per tale motivo, le donne presenti sul terreno elaborano strategie di sopravvivenza per la costruzione della pace facendo degli esempi del ruolo rivoluzionario delle Madri di Plaza de Mayo in Argentina durante la dittatura dei generali, delle donne in Colombia costantemente in prima linea per la democrazia e del movimento pacifista israeliano Women Wage Peace fondato dall’attivista Vivian Silver.

Il discorso sulle donne è stato ripreso anche da Barbara Stefanelli focalizzandosi però sulle ragazze iraniane, protagoniste e leader di una rivoluzione nella rivoluzione per ottenere la libertà in un regime integralista. Delle storie delle tante giovani attiviste ne parla nel libro “Love Harder“, titolo e formula chiave per superare l’odio e le polarizzazioni della società moderna in cui si è liberi solo quando: “Si ha la possibilità di scegliere”.


Giulia Ceccuti ha, invece, esposto il modello unico di pace e dialogo rappresentato dal villaggio Neve Shalom Wahat al-Salam. Una vera oasi di pace composta da 40 famiglie ebree e 40 palestinesi che vivono insieme non sovrastando una la coltura dell’altra ma costruendo ponti e un dialogo costante, costruttivo e paritario. Difatti, nel villaggio esistono asili e scuole bilingue e viene data pari dignità ad entrambe le narrazioni storiche e nell’unico luogo di culto presente non ci sono simboli religiosi affinché possa essere un luogo di riflessione per tutte le fedi anche per chi non ne professa alcuna.

Un esempio unico che perdura anche in un momento come questo di guerra. Infatti, spiega Ceccutti: “Il dolore per quello che sta succedendo è condiviso da tutta la comunità del villaggio e per ciò ci sono degli incontri di ascolto reciproco attraverso dei facilitatoti per analizzare e comprendere questa nuova normalità evitando la disumanizzazione dell’altro, lavorando sull’educazione e sulla convivenza alla pari”.

Infine, toccante il contributo di Egidia Beretta che ha voluto raccontare con gli occhi di Vittorio la realtà attuale della guerra israelo-palestinese definendola come una: “Stage programmata e non più diritto alla difesa in quanto in Palestina c’è la più alta densità abitativa al mondo. Lanciare un missile significa colpire in maniera sistematica la popolazione. La guerra in corso mi ricorda la l’operazione Piombo Fuso di cui mio figlio è stato testimone tra la fine del 2008 e l’inizio del 2009″.

L’utopia di pace tra i due popoli era il sogno di Vittorio e per il quale ha perso la vita ad aprile 2011, Beretta ricorda ai presenti che: “La storia siamo noi e bisogna sfondare l’indifferenza perché se pensiamo che quel che sta succedendo non ci riguarda stiamo sbagliando. Bisogna sempre aprire le finestre e le porte del cuore e della mente come mi ha insegnato mio figlio attraverso i suoi viaggi e le sue parole”.

La rassegna “L’umanità ha perso il filo” non si ferma qui ma continuerà anche nel mese di febbraio presso il Cinema Excelsior di Erba. Infatti per tre martedì a partire dal 6 febbraio verranno proiettati tre film sul tema: Io Capitano, Kafka a Teheran e Valzer con Bashir.