Erba

Ramadan, la comunità musulmana potrà terminare le celebrazioni

Caterina Franci 5 Aprile 2023

Attualità, Erba

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ERBA – Il Tar ha deciso: la comunità islamica erbese potrà concludere le celebrazioni del Ramadan nella propria sede. E’ questo l’esito della camera di consiglio che si è svolta ieri, 4 aprile, nella quale sostanzialmente il Tribunale Amministrativo Regionale ha confermato i decreti presidenziali precedentemente emessi.

L’associazione Assadaka di Erba aveva fatto ricorso al Tar contro il diniego del Comune a celebrare il mese sacro dell’Islam denunciando una violazione del diritto di culto. Il Comune, da parte sua, aveva precisato che il rifiuto riguardava la richiesta di Assadaka di spazi comunali per celebrare il Ramadan (leggi qui), non essendo idonea la loro sede. Il Tar aveva accolto il ricorso di Assadaka concedendo la tutela cautelare e rinviando la decisione definitiva all’udienza del 4 aprile. Dopo la sospensiva, il Comune aveva emesso un provvedimento per consentire l’uso eccezionale della sede, come accaduto lo scorso anno, dettando alcune condizioni che avevano portato Assadaka a rivolgersi nuovamente al Tar.

Nella camera di consiglio di ieri il Collegio del Tar ha affermato “la prevalenza del libero esercizio dell’attività di culto rispetto a quello legato all’accertamento della compatibilità urbanistica del temporaneo mutamento di destinazione d’uso dell’immobile, vista anche la dichiarata disponibilità dei parcheggi”.

“Sotto il profilo del pregiudizio grave ed irreparabile, il Collegio ha affermato, ancora una volta, la prevalenza del libero esercizio dell’attività di culto – dichiara l’avvocato Vincenzo Latorraca, legale di Assadaka con la collega Michela Luraghi – Si tratta di un diritto costituzionalmente garantito che, come tale, in una corretta comparazione, non può essere compresso in assenza di interessi prevalenti. Sarà quindi possibile per la comunità islamica erbese concludere le celebrazioni del Ramadan, nel rispetto delle norme, della sicurezza, dell’ordine pubblico e del buon costume che peraltro l’Associazione ha sempre dichiarato di voler rispettare”.

Nella sua ordinanza, infatti, il Tar conferma anche il limite di accesso di 97 persone allo stabile di via Lecco, “nel rispetto degli orari e dei giorni indicati dall’Associazione, oltre che dei requisiti di agibilità e sicurezza invocati dall’Amministrazione Comunale, la quale sorveglierà l’osservanza di tali prescrizioni. Se violate, adotterà le misure inibitorie necessarie allo scopo, anche vietando in toto la prosecuzione della destinazione d’uso provvisoriamente ammessa con la seguente ordinanza”.

L’udienza di discussione del merito, come fatto sapere dall’avvocato Latorraca, si terrà a maggio 2024.