Erba

Ramadan, nuovo ricorso al Tar contro le richieste del Comune

Caterina Franci 21 Marzo 2023

Attualità, Erba

Tag: , , ,

ERBA – Nuovo ricorso al Tar da parte dell’Associazione Assadaka di Erba che ha ottenuto, per la seconda volta, la tutela cautelare e l’autorizzazione a celebrare il Ramadan nella propria sede di via Lecco in attesa dell’udienza collegiale fissata per il prossimo 4 aprile.

La vicenda, come noto, risale ai giorni scorsi: l’associazione aveva fatto ricorso al Tar contro il diniego del Comune a celebrare il mese sacro dell’Islam (che comincerà questa sera) denunciando una violazione del diritto di culto. Il Comune, da parte sua, aveva precisato che il rifiuto riguardava la richiesta di Assadaka di spazi comunali per celebrare il Ramadan (leggi qui), non essendo idonea la loro sede. Il Tar aveva accolto il ricorso di Assadaka concedendo la tutela cautelare e rinviando la decisione definitiva all’udienza del 4 aprile. Fino a quella data, la comunità musulmana può dunque osservare le preghiere del Ramadan presso la propria sede situata in via Lecco.

Dopo la sospensiva, il Comune aveva emesso un provvedimento per consentire l’uso eccezionale della sede come già accaduto nel 2022, con delle richieste: “Seguendo la stessa procedura dello scorso anno – ha spiegato l’avvocato del Comune Erminia Gariboldi – abbiamo chiesto all’Associazione una Comunicazione Inizio Lavori (Cil), corredata da una convenzione per l’uso dei parcheggi privati, che era già stata fatta con Lariofiere per lo scorso Ramadan, il calcolo degli utenti contemporaneamente ospitabili in base al Protocollo di sicurezza vigente e l’impegno dell’associazione a vigilare sul numero di persone e sull’uso delle protezioni individuali”.

Una richiesta che ha portato Assadaka a rivolgersi nuovamente al Tar: “Pur non ritenendo legittima la richiesta in quanto il TAR aveva già sospeso il diniego del Comune allo svolgimento in via occasionale e temporanea del Ramadan presso i locali dell’Associazione – ha fatto sapere l’avvocato Latorraca –  l’Associazione ha comunque comunicato il proprio impegno a vigilare sul numero delle persone ammesse ed ha richiesto a Lariofiere la disponibilità dei parcheggi. Ha quindi impugnato l’ulteriore provvedimento del Comune, chiedendo nuovamente la tutela cautelare, che il Presidente della seconda Sezione del TAR, preso atto degli allegati, ha nuovamente ribadito, confermando l’udienza in camera di consiglio del 4 aprile”.

“Deve rimarcarsi – continua il legale – che la condotta del Comune non appare rispettosa del primo provvedimento cautelare, che non aveva posto alcuna condizione al libero esercizio del diritto di culto, che comunque, come accaduto nel 2022, senza alcuna problematica di ordine pubblico, di sicurezza o buon costume, si sarebbe svolto con il già dimostrato impegno dell’Associazione al rispetto di tutte le necessarie cautele, compresa la vigilanza. L’Associazione ritiene che tali atti siano ingiustamente rivolti a frapporre ostacoli ad un diritto costituzionalmente garantito e non a perseguire l’interesse pubblico“.

Di fronte alla nuova sospensiva il Comune ha ribadito le sue ragioni: “Il nostro primo provvedimento verso Assadaka rispondeva alla loro richiesta di utilizzare gli spazi comunali per celebrare il Ramadan, non essendo la sede di via Lecco idonea come da loro stesso riconosciuto, anche sulla base del protocollo di sicurezza firmato a livello nazionale tra la Comunità Musulmana e il Governo dopo l’emergenza Coronavirus – spiega Gariboldi – in prima istanza non ci è stato dunque chiesto di poter usare la sede ma spazi comunali che però non avevamo a disposizione”.