Ponte Lambro

Ponte, rincari sull’acqua, Cocchiararo: “Non sono state date risposte ai cittadini”

Caterina Franci 5 Settembre 2019

Attualità, Ponte Lambro

Francesco Cocchiararo

PONTE LAMBRO – Sono dure critiche quelle rivolte dal gruppo di minoranza Valori in Comune con Centrodestra unito al sindaco Ettore Pelucchi sul discusso tema del servizio idrico integrato e, nello specifico, sull’aumento delle bollette dell’acqua.

Presente in sala, martedì sera, il consigliere capogruppo Francesco Cocchiararo che già nelle scorse settimane si era espresso in maniera critica sulla gestione del tema da parte dell’amministrazione comunale. All’indomani della serata pubblica, caratterizzata da polemiche e malcontento, Cocchiararo è tornato alla carica, puntando il dito contro il sindaco Pelucchi e la sua “impreparazione”.

“Un vecchio detto latino dice che se si sa l’argomento le parole vengono meglio. Martedì sera il nostro sindaco ha dimostrato di non essere preparato, annoiando per buona parte del tempo i presenti in sala con la storia di Como Acqua e tecnicismi sul servizio idrico integrato, non rendendosi conto, ancora una volta che la gente era lì solo per sapere come mai le tariffe dell’acqua fossero aumentate da tre a cinque volte. E quando sono iniziate le prime domande, lui non ha saputo rispondere” il duro commento di Cocchiararo.

“Una decina di giorni fa avevo chiesto in Comune di poter utilizzare la sala consigliare il 2 settembre per una serata. Dietro sollecito mi è stato detto che avrei potuto solo se avessi motivato l’utilizzo, cosa che non ho voluto fare, pertanto la sala non mi è stata concessa. Così domenica scorsa ho tenuto un incontro pubblico, vicino all’oratorio, al quale hanno partecipato tanti cittadini interessati all’argomento dei rincari sulle bollette. E’ passato anche il sindaco che ha poi scritto sui social network che avrei diffuso fake news. La verità però non la dico io, bensì i numeri e soprattutto la legge” ha detto Cocchiararo.

“Partiamo dai numeri. Con il nuovo gestore, le tariffe sono aumentate cinque volte tanto. Se prima la ‘fascia’ di agevolazione erano di 0,7 cent per un consumo fino a 90 metri cubi ora è di 0,34 cent fino a 55 metri cubi. La base, che era 0,22 cent per un consumo da 91 a 144 metri cubi, ora è 0,57 centesimi per un consumo da 56 a 120 metri cubi. E l’eccedenza che era 0,40 cent per un consumo da 145 metri cubi a ‘infinito’ ora suddivisa in due fasce, una prima a 0,86 cent per un consumo da 121 a 250 metri cubi e una seconda a 1,14 euro per un consumo da 251 a ‘infinito’. Infine la quota fissa, che da 10 euro è passata a 20, cioè raddoppiata. A questo si aggiunge un deposito cauzionale di 70 euro e la questione del riconguaglio di Asil da pagare dal 1°gennaio 2018″.

Cocchiararo non usa mezzi termini: “In buona sostanza i cittadini si sono ritrovati un salasso da pagare, senza capire il perché. E nonostante le proteste di ieri sera il sindaco non è riuscito a dare una risposta sensata. Anzi, ha tirato in ballo le precedenti amministrazioni, definendole quasi scellerate, senza probabilmente sapere che la legge obbligava a non toccare la tariffa di 0,7 centesimi”.

“Ciò che davvero fa più arrabbiare – ha continuato il consigliere – è che le tariffazioni sono state decise dai 167 sindaci dei Comuni confluiti in Como Acqua e nessuno, in quella sede, neanche il nostro sindaco, ha fatto un’osservazione che fosse una. Gli aumenti sono stati decisi e accettati senza fiatare. Nella legge regionale (la n.26 del 12/12/2003, ndr) nella parte dedicata alle tariffe, si legge tra le altre cose “…tenendo conto della esigenza di graduare nel tempo le eventuali variazioni della tariffazione“. A Ponte Lambro questo non è stato fatto, i rincari sono immediati da qui al 2021 e questo, per molte persone, è un problema”.

“Detto ciò, non invito alla disobbedienza, le bollette vanno pagate e saranno pagate, ma ciò che non è stato ad esempio detto ieri sera, e che sarebbe stato utile per i cittadini, è che le bollette possono venire pagate a rate, richiedendolo entro dieci giorni dalla ricezione. La rateizzazione dipende dalla periodicità con le quali vengono ricevute le bollette”.

Poi un altro affondo: “Il sindaco ha spaventato i cittadini, dicendo che l’acquedotto necessita di investimenti importanti che ammontano a circa 3 milioni di euro, di cui 700 mila per la parte fognaria. Questi fondi potevano essere presi senza pesare troppo sui cittadini: 3 milioni in 30 anni vogliono dire 100 mila euro l’anno, attualmente reperibili utilizzando il 50% dell’avanzo di Bilancio. Ma c’erano, e ci sarebbero, altri modi, ad esempio cedendo beni comunali oppure chiedendo ai cittadini, tramite referendum, di pagare una tassa di scopo. Probabilmente sarebbe stato meglio che calare dall’alto questa stangata, ancora dura da digerire” ha concluso.