Ponte Lambro

Ponte Lambro: acqua ‘salata’, è scontro tra sindaco e minoranza

Caterina Franci 25 Agosto 2019

Attualità, Cronaca, Ponte Lambro

Francesco Cocchiararo e Ettore Pelucchi

PONTE LAMBRO – E’ polemica a Ponte Lambro tra il sindaco Ettore Pelucchi e il consigliere di minoranza Francesco Cocchiararo (Valori in Comune con Centrodestra unito) sul servizio idrico integrato. Lo scontro è cominciato dopo la condivisione su facebook, da parte del primo cittadino, di un approfondimento dedicato al nuovo servizio e alle bollette dell’acqua – più salate – in distribuzione in questi giorni in paese.

“L’argomento è complesso – ha scritto il sindaco Pelucchi – e il suo iter è cominciato parecchi anni fa (almeno dal 2003 quando è stata approvata la legge regionale che imponeva ad ogni provincia di affidare ad un unico gestore il servizio idrico dell’intera provincia). Dal 2014, proprio perché si trattava di un servizio che a Ponte Lambro presentava parecchie e frequenti criticità, ho seguito con particolare attenzione le vicende legate al passaggio al gestore unico. Durante questi anni mi sono impegnato insieme a tanti altri Sindaci della Provincia di Como, affinchè il processo si concludesse nei tempi più rapidi possibili e nei modi più convenienti per i cittadini, sia per quelli di Ponte Lambro che per quelli di tutti gli altri comuni della provincia di Como”.

“Da gennaio 2018 – ha continuato – Como Acqua è diventata il gestore unico dell’intero Sistema Idrico Integrato di tutta la Provincia di Como. Si tratta di una società totalmente pubblica, che ha il solo compito di gestire il servizio nel miglior modo possibile e nel solo interesse dei cittadini, facendo gli investimenti che i Sindaci hanno ritenuto essere necessari per i loro territori (e che sono contenuti nel Piano d’ambito a cui la società Como Acqua deve attenersi scrupolosamente). Tutto ciò ha ovviamente un costo che, necessariamente e per legge, deve essere coperto dalla tariffa. Tariffa che non poteva più essere quella che i Comuni abitualmente applicavano quando gestivano direttamente il servizio e che non copriva mai i costi reali del servizio anche perchè il legislatore, proprio per favorire il passaggio al gestore unico, non permetteva in alcun modo di modificarle. Per questo servizio, alle tariffe attuali di riferimento per tutta la provincia di Como, il costo è di circa 58 centesimi di euro ogni 1000 litri”.

“Pur riconoscendo le difficoltà che le famiglie possono incontrare nel dover far fronte anche all’aumento di questo servizio primario, invito a riflettere sulla complessità della gestione del servizio idrico, su come questo servizio è cambiato in questi anni e su quanto ancora potrà cambiare nei prossimi, fiducioso che il cambiamento non potrà che essere positivo” ha concluso il sindaco nel suo post.

Tra le reazioni, quella del consigliere di minoranza Cocchiararo che ha chiesto al primo cittadino di convocare un incontro pubblico per informare la cittadinanza: “Vorrei fare una premessa – ha spiegato il consigliere – l’opposizione, per legge, ha il compito di verifica, ispezione e controllo. Le tariffe sono aumentate notevolmente, i cittadini si ritrovano una bolletta salata e vogliono capire perché, così ho proposto al sindaco di fare un incontro per chiarire la situazione. Lui mi ha risposto che lo stavano organizzando, infatti il prossimo 3 settembre in Comune si terrà una serata dedicata al tema, improntata più che altro sulla nuova modalità di gestione del servizio: io credo che ai cittadini poco importi di questo, credo vorrebbero sapere perché il costo dell’acqua è passato da 7 centesimi a metro cubo a 58. Sono cifre iperboliche, che pesano” ha dichiarato Cocchiararo, che ha aggiunto “inoltre, trattandosi di un argomento così complesso e importante mi aspettavo che la maggioranza avrebbe coinvolto attivamente l’opposizione nel promuovere questo incontro, ma tant’è: il sindaco terrà il suo solito monologo”.

“Sui social – ha continuato – sono stato ‘rimproverato’, mi è stato ricordato che io stesso e il mio gruppo avevamo votato a favore di Como Aqua. Come ho spiegato, è stato un atto dovuto in quanto la legge obbligava i Comuni ad aderire al progetto che, comunque, mi vede favorevole. Quello che non condivido sono le tariffe, scelte dalla conferenza dei sindaci e non dal voto in Consiglio Comunale, oltre che il modo di gestire il confronto con i cittadini, fatto ancora una volta senza parlarne prima con l’opposizione nelle sedi opportune. Si parla tanto di apertura e collaborazione, ma c’è profonda incoerenza. Sulle tariffe, personalmente, da sindaco, avrei cercato di spalmare questo piano di investimento trentennale in maniera diversa per evitare di massacrare i miei cittadini”.

“Il 3 settembre l’opposizione sarà presente alla serata convocata dal sindaco, in mille ci hanno votato e noi vogliamo metterci la faccia – ha concluso Cocchiararo – speriamo vivamente che l’incontro sia anche occasione per fare chiarezza sulla tariffazione”