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Erba. Inaugurato il Presepe di Crevenna a Villa Ceriani

Miryam Colombo 8 Dicembre 2018

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ERBA – Come tradizione vuole, è nel giorno dell’Immacolata che nelle case vengono preparati albero e presepe e, come ogni anno, oggi, sabato, è stato inaugurato il presepe meccanizzato di Villa Ceriani. Insieme a quest’ultimo, altre due mostre saranno attive nel periodo natalizio nella villa.

L’inaugurazione

Saranno appunto tre le esposizioni che Villa San Giuseppe custodirà nelle sue stanze: oltre al presepe permanente, la mostra di presepi di carta a cura del Gruppo Culturale “La Martesana” e quella dedicata alla Grande Guerra realizzata da Marco Rizzi. Una ricchezza di proposte culturali, come è stato più volte sottolineato dai presenti alla cerimonia di inaugurazione.

Il sindaco Veronica Airoldi insieme a don Ettore Dubini, vicario della parrocchia di Crevenna

 

“Quest’anno avremo tre esposizioni: quella a cura di Marco Rizzi che ci permette di conoscere da vicino la vita dei soldati al fronte – ha precisato il sindaco, Veronica Airoldi – Il presepe di Crevenna, invece, oltre al fatto di essere interamente realizzato a mano, è prezioso per la duplice testimonianza che porta con sé: la cultura della Brianza che possiamo apprezzare nella rappresentazione di scene della vita quotidiana e le nostre radici culturali cristiane che devono essere preservate. Infine, i presepi di carta ci riportano ai ricordi dell’infanzia”.

Da qui il ringraziamento a gruppi, come gli Amici del Presepe e La Martesana, che si impegnano nella promozione della cultura e della tradizione: “Nella Villa ci sono spaccati della nostra storia che dobbiamo tenere cari e che bisogna cercare di trasmettere perché senza memoria del passato non potremo mai avere un futuro – ha specificato il sindaco.

Non solo cultura, ma anche un messaggio di solidarietà: presente alla cerimonia anche Tiziano Rizzi, in rappresentanza dell’associazione “Amici di Lilia” a cui sono destinate le offerte raccolte dal presepe. “Recentemente ho letto un passo del libro di Padre Uggè (il sacerdote che si occupa della missione, ndr) in cui racconta come le nascite siano ancora nelle tribù un evento gioioso e di come la comunità intera si prenda cura del nuovo membro – ha dichiarato – Questo è ciò che succedeva anche nei nostri cortili e che ora si vede solo nel presepe di Angelo. Nonostante questo, nel cuore della gente sono rimasti valori quali la vicinanza e la solidarietà perché senza queste due cose l’associazione non avrebbe potuto fare quello che ha fatto in questi anni. Perciò, grazie a tutti”.

Da sinistra, Antonello Marieni (La Martesana), il sindaco Veronica Airoldi, don Ettore, Tiziano Rizzi (Amici di Lilia) e l’assessore Francesco Vanetti

 

Uno sguardo particolare è stato rivolto nell’occasione alla stessa Villa Ceriani, come culla della cultura erbese: “Mi fa molto piacere vedere tanto pubblico – ha dichiarato l’Assessore alla Cultura, Francesco Vanetti – Voglio ringraziare i volontari degli Amici del presepe che hanno contribuito a realizzare anche l’anticamera posta all’ingresso del cortile che segnala la presenza della villa e delle realtà interne in essa ospitate”. Di qui, l’impegno per il futuro: “Abbiamo iniziato dall’esterno in modo che si possa leggere quello che si svolge all’interno – ha concluso Vanetti – L’impegno dell’Amministrazione sarà quello di trovare le risorse necessarie per valorizzare anche gli altri spazi che custodiscono una cultura da conoscere e sostenere”.

Anche don Ettore Dubini, vicario della parrocchia di Crevenna ha sottolineato il valore culturale della Villa e delle iniziative che in essa si svolgono: “Il nuovo ingresso e le mostre sono segno di una vivacità che la città mostra di avere anche nel periodo invernale – ha precisato – Abbiamo bisogno di trovare ragioni solide e profonde e queste mostre ne sono occasione dimostrando anche come sia importante fare delle frazioni luoghi di promozione culturale in cui la collaborazione tra pubblico e privato può dare grandi risultati”.

Il presepe degli Amici del presepe

Angelo Garofoli, a sinistra, insieme a alcuni volontari degli Amici del Presepe

Iniziato nel 2006 da una ventina di persone, il presepe animato di Crevenna è stato visitato in questi anni da migliaia di persone: 20 mila soltanto lo scorso anno. Un appuntamento fisso per tutto il territorio, che non smette mai di innovarsi e di portare innovazione: “Per coinvolgere i bambini bisogna far fare e far sentire loro il presepe. Io ho iniziato a scuola quando facevo la cartapesta con la farina bianca perché mancavano le colle che esistono oggi – ha raccontato Angelo Garofoli – Propongo per l’anno prossimo di coinvolgere il preside e le maestre delle scuole erbesi per costruire un presepe e per presentarlo negli spazi della villa”.

Un nuovo particolare: la tintura delle stoffe

 

Il tipico paesaggio brianzolo fatto di cortili, cascine e laboratori incornicia la natività mentre, instancabili, le piccole statuine mostrano uomini, donne e bambini impegnati nelle loro occupazioni: gli opifici, le filande, il lavoro nei campi, le botteghe, la scuola e le case. Ogni anno vengono aggiunti particolari nuovi e perfezionati quelli già esistenti in modo che il presepe non sia mai lo stesso.

Novità dell’anno 2018: un “pezzo” del presepe di Crevenna è arrivato anche a Casa Prina dove rimarrà per tutto il periodo natalizio per allietare le feste degli ospiti. Il prossimo 16 dicembre questo particolare del presepe verrà presentato su Telelombardia.

I presepi di carta del Gruppo culturale “La Martesana”

Il gruppo La Martesana insieme al sindaco e ai rappresentanti dell’Amministrazione comunale

 

Cartoline di Natale, letterine autografe, presepi storici di carta: sono questi gli ingredienti dell’originale proposta del Gruppo culturale La Martesana. “Si tratta interamente di opere autentiche – ha spiegato Antonello Marieni – I pezzi da collezione raccolti nella sala rimarranno visibili tutti i sabati e le domeniche. Ringrazio gli amici de La Martesana e l’Amministrazione comunale con cui si lavora e collabora per portare sempre qualcosa di nuovo”.

 

Elementi eccezionali sono, in particolare, un presepe di carta risalente al 1700 e la riproduzione del presepe realizzato dal pittore milanese Londonio, affezionato frequentatore di Erba, posizionato nella chiesa di San Marco a Milano. Accanto alle rarità, anche i piccoli presepi domestici e i presepi a teatrino: “Le famiglie più umili acquistavano per Natale i cartoncini con le figure del presepe – ha spiegato Marieni – Una volta tagliati, i personaggi venivano fissati a un supporto, fatto da uno stecco infilzato in una patata, e posizionati. Il tutto era poi coperto dal muschio”.

Una chicca sono poi le pagine di un libro in cui viene narrata la storia de “L’Anno” che altri non è che il moderno Babbo Natale: “Prima che venisse importata la figura di Babbo Natale dall’America, esisteva l’immagine di questo uomo che personificava l’anno appena passato – ha raccontato – I bambini, che si fossero ben comportati, avrebbero ricevuto i suoi doni. Al termine della storia, l’Anno moriva, ma dopo di lui era già pronto quello successivo”.

La mostra sarà visitabile per tutto il periodo natalizio e per tutti i bambini che volessero provare ad avere un presepe di carta, il Gruppo ha creato delle riproduzioni, disponibili all’esposizione, con cui costruire il presepe.

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