Erba

Centro di Aiuto alla Vita di Erba: “A malincuore, siamo costretti a chiudere”

Miryam Colombo 26 Maggio 2018

Attualità, Erba

ERBA – Sono ormai contati i mesi per il Centro di Aiuto alla Vita (Cav) di Erba. Fondato nel 1982 per volere di un gruppo di volontari e di sacerdoti dei Decanati di Erba e Asso, il centro si impegna quotidianamente nell’assistenza delle donne in gravidanza e dei neonati in difficoltà, italiani e non.

Entro fine luglio 2018 la sede di Erba in via Parini, 21 verrà chiusa: “Ci dispiace davvero molto, ma non riusciamo in alcun modo a rimanere aperti” – ha dichiarato Mafalda Ciceri, coordinatrice del Cav erbese. Diverse le ragioni che hanno portato a questa scelta. Innanzitutto, la scarsità di fondi: “Il Centro di Aiuto alla Vita viene finanziato mediante donazioni – ha proseguito Mafalda Ciceri – I proventi del 5 x 1000 sono sempre meno e in ritardo, le offerte dei privati sono poche e i Comuni hanno tagliato i fondi destinati alla nostra realtà”. In questa situazione non diventa solo difficile pagare le bollette e l’affitto, ma anche acquistare i generi di prima necessità per i neonati: “Attualmente il centro ha in carico 40 bambini al di sotto dei 12 mesi di età: provvediamo ai loro bisogni primari offrendo alle famiglie latte in polvere, alimenti per bambini e pannolini. Il Banco Alimentare ci fornisce parte dei generi alimentari, ma spesso dobbiamo acquistarli personalmente perché insufficienti. Con le spese che siamo costretti a sostenere con estrema fatica riusciamo a garantire il servizio”.

Una situazione difficile aggravata dalla mancanza di volontari: nei primi anni dopo la fondazione, il centro contava una ventina di volontari. Oggi il numero si è ridotto a quattro persone: “Siamo in pochi e tra noi non ci sono giovani – ha proseguito la coordinatrice del Cav – Non possiamo più farcela da soli e questo problema, unito alla scarsità di fondi, ci costringe a chiudere. Garantiremo comunque assistenza fino a luglio”.

Interpellata a riguardo, Erica Rivolta, Vicesindaco di Erba e Assessore ai Servizi sociali ha commentato: “I comuni versano in situazioni drammatiche dal punto di vista finanziario, purtroppo come in questo caso siamo stati costretti a tagliare i fondi verso alcune associazioni del territorio. Naturalmente ci dispiace, cercheremo comunque di trovare una soluzione per continuare a garantire assistenza alle famiglie”.