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Berlusconi, il ricordo del sindaco di Erba Mauro Caprani

Caterina Franci 13 Giugno 2023

Attualità, Erba

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Silvio Berlusconi con il sindaco di Erba Mauro Caprani lo scorso maggio, prima delle elezioni comunali

ERBA – “Silvio Berlusconi prese per mano un Paese reduce dalle macerie di Tangentopoli creando un contenitore che raggruppò gli eredi delle culture politiche azzerate inaugurando, di fatto, la nascita di un nuovo corso leaderistico nella gestione della politica”.

Il sindaco di Erba, Mauro Caprani, ricorda il leader di Forza Italia scomparso nella mattinata di ieri, lunedì 12 giugno. Coordinatore Provinciale di FI Como fino a poche settimane fa, Caprani era molto vicino a Berlusconi. Di recente, durante la campagna elettorale dello scorso anno i due si erano incontrati anche a Villa San Martino ad Arcore e poco dopo il risultato dello spoglio Berlusconi aveva personalmente telefonato al neo eletto sindaco Caprani per complimentarsi.

Ecco le sue parole in omaggio al leader scomparso: “Ho assistito, mio malgrado, alla “demolizione programmata” della cosiddetta prima Repubblica e ad un crescente decadimento culturale della società che unito alla debolezza, anche politica, degli eredi delle culture democristiane, socialiste, comuniste e liberali ha prodotto una significativa e progressiva perdita di senso sociale e a una spiccata individualizzazione nell’offerta politica che ha portato al trionfo dei partiti ad uso personale con dei leader figli anch’essi della logica totalizzante ‘dell’usa e getta’ tipica di una società diventata prettamente consumistica anche nei confronti degli individui”.

“Silvio Berlusconi prese per mano un Paese reduce dalle macerie di Tangentopoli, in cui il Pci-Pds scelse la via giudiziaria per arrivare al potere sorretto dai media legati alla cultura di quella sinistra, autoproclamatasi da sempre “intellettualmente superiore”, che agirono da artefici della delegittimazione e della crisi di rappresentanza dei partiti, creando un contenitore che raggruppò gli eredi delle culture politiche azzerate inaugurando, di fatto, la nascita di un nuovo corso leaderistico nella gestione della politica. Seppe entrare diffusamente e capillarmente nella vita degli italiani, attraverso una modalità che era, all’epoca, tanto nuova quanto stabilizzante nel contesto in cui si attuò, dando vita ad una virtualità mediatica nella comunicazione che iniziava a diventare essa stessa sostanza politica. Iniziava, con lui, un vero e proprio fenomeno sociale e di costume, e a nulla valsero più di vent’anni di antiberlusconismo scaturiti in centinaia di azioni giudiziarie nei confronti “dell’uomo nuovo” e non ad un politico, che seppe cavalcare con la perizia di un “imprenditore” le difficoltà del momento, comunque siano andate le cose”.

“Rendo onore al protagonista assoluto degli ultimi trenta anni della vita democratica del Paese, nella speranza che, all’insaputa di noi tutti, ci abbia lasciato in dono un altro colpo di teatro per la sua successione politica” conclude Caprani.