Arrestato per tentato omicidio, finisce di nuovo in manette

Caterina Franci 20 Ottobre 2017

Cantù, Cronaca, Fuori provincia

CANTU’ – Questa mattina, venerdì 20 ottobre, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia CC di Cantù hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Como nei confronti di Elshobaki Ahmed Mohamed Hassan Alì, egiziano.

I reati contestati sono quelli di sequestro di persona aggravato dall’uso di armi da taglio e di violenza sessuale aggravata, ai danni della propria compagna I.N., cittadina marocchina di 39 anni abitante in città.

Tali imputazioni vanno ad aggiungersi a quella di tentato omicidio relativamente ai fatti avvenuti in Cantù, via Ginevrina da Fossano, lo scorso 16 agosto.

Quella mattina, personale del Nucleo Operativo dei Carabinieri di Cantù era dovuto intervenire in via Fossano, al civico 77, dove era stata segnalata la  caduta della donna da una finestra.

Nonostante le gravi condizioni la vittima era cosciente e prima di essere trasportata in ospedale aveva riferito ai militari e ai soccorritori di essere stata spinta fuori dalla finestra dal proprio compagno, nel corso di un violento litigio. L’uomo, dopo l’evento, si era allontanato a bordo di una Fiat Punto grigia con l’intento di raggiungere il più vicino aeroporto per espatriare, omettendo di soccorrere la vittima e lasciandola volontariamente a  terra malgrado le gravi ferite.

In poche ore i militari di Cantù intervenuti sul posto hanno ricostruito le fasi salienti dell’evento, sentendo i testimoni ed effettuando i rilievi tecnici del caso. La serie di indizi aquisiti, per la loro gravità, permettevano, nella tarda serata dello stesso giorno, di far scattare il fermo nei confronti dell’egiziano per il reato di tentato omicidio. L’uomo era stato fermato presso l’Aeroporto di Milano Malpensa mentre, munito di biglietti, stava cercando di imbarcarsi per l’Egitto. 

Le indagini, anche dopo il fermo dell’uomo, sono proseguite per ricostruire con scrupolo gli eventi e comprendere le motivazioni di tale gesto. Determinanti per le investigazioni sono risultate le successive e reiterate dichiarazioni della donna e, soprattutto, il sequestro da parte dei Carabinieri di Cantù di alcuni effetti personali (un telefono cellulare,  un Ipad e varie chiavette USB)  trovati in possesso dell’autore del reato all’atto del fermo.

A conclusione dell’attività investigativa, è emerso un quadro assolutamente grave ed inquietante: la donna, dal momento in cui aveva intrapreso una relazione sentimentale con l’indagato, ha dichiarato di essere stata vittima di violente aggressioni mai denunciate prima per timore di ritorsioni. In modo più dettagliato, ha raccontato di quanto era stata costretta a subire la notte tra il 15 e il 16 agosto, prima del tentato omicidio.

Un racconto di interminabili violenze fisiche, anche di natura sessuale, ed umiliazioni di ogni genere durate per ore, sotto la minaccia di un coltello e riprese dal telefono cellulare dell’arrestato. Scene cruente, impressionanti quelle acquisite dai militari, che hanno ampiamente confermato le dichiarazioni della vittima.

Nella mattinata di oggi dunque l’uomo è stato raggiunto presso la Casa Circondariale di Busto Arsizio, dove gli è stato notificato il provvedimento cautelare.