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Magreglio: minoranza in piazza per chiedere le dimissioni della Giunta

Lorenzo Colombo 27 Luglio 2013

Magreglio, Politica

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magreglio comuneMAGREGLIO – Le minoranze scendono in piazza per chiedere le dimissioni della Giunta.

“Si ricorda il concetto di “presunzione di innocenza” tanto sventolato dai nostri amministratori a proposito dei reati ascritti alla Sindaco dalla nota inchiesta giudiziaria? Bene, ora che la sentenza di condanna è arrivata, i nostri membri di maggioranza che tanto hanno difeso il Sindaco per un periodo di tempo troppo lungo, senza accettare la minima critica da parte delle minoranze ora dovrebbero avere il coraggio di farsi da parte. Una volta per tutte, contribuendo con il loro gesto a decretare la chiusura di un’epoca buia, di un periodo molto oscuro della vita pubblica magregliese, di una fase storica da dimenticare”.

Parole dure, contro l’attuale maggioranza capitanata da Paolo Ceruti, a seguito della condanna di Giovanna Arrigoni Bolgè (vedi articolo).

“Sarebbe la migliore risposta da dare alla cittadinanza che ha atteso in silenzio senza esprimere alcun giudizio preventivo sui reati dell’imputata (ora condannata), che la vicenda arrivasse a un punto fermo – spiegano i consiglieri di Servire Magreglio e e lista civica Per Magreglio – Tutti coloro i quali, con un ruolo ufficiale e istituzionale (vicesindaco,assessori,consiglieri) hanno sempre difeso a spada tratta la Sindaco, ora dovrebbero dimettersi, in tempi brevi. In questo modo potrebbero consentire ai Magregliesi di scegliere da chi debbano essere guidati”.

I consiglieri ricordano infine che 351 cittadini, hanno espresso la propria volontà di cambiamento, sottoscrivendo la petizione promossa dalle minoranze, per avviare l’iter di costituzione del nuovo comune in aggregazione con le comunità di Bellagio e Civenna, attraverso lo strumento del referendum Regionale (vedi articolo precedente).

Per cambiare il futuro politico del paese, le minoranze, hanno lanciato l’appello ai residenti, ma non solo. L’invito di sensibilizzazione verso le questioni politiche è rivolto anche ai non residenti ma contribuenti e ai villeggianti.