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Civenna e Bellagio: via libera al referendum per la fusione

Admin Altreforme 6 Settembre 2013

Civenna, Erba, Politica

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Daniela Maroni consigliere regione LombardiaCIVENNA – Fusione tra Comuni: via libera al referendum per 11 progetti che interessano 31 Comuni, 14 dei quali del comasco. Si voterà la prima domenica di dicembre.

“C’è grande fermento tra i piccoli Comuni lombardi e da Como in particolare cominciano ad arrivare in Regione numerose richieste di fusione, che denotano un segnale di grande maturità e consapevolezza da parte dei nostri Amministratori: in vista della tornata elettorale amministrativa della primavera 2014 dobbiamo accelerare l’iter nel rispetto della volontà espressa dai cittadini e dai Consigli comunali interessati”.

A dichiararlo è il consigliere segretario dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale l’erbese Daniela Maroni, dopo che giovedì 5 settembre le Commissioni regionali competenti hanno dato il via libera ai rispettivi progetti di legge di fusione tra Comuni pervenute sul tavolo di Regione Lombardia.

Complessivamente sono 11 le proposte di fusione tra Comuni discusse oggi in una seduta congiunta della Commissione Affari Istituzionali e della Commissione per il Riordino delle Autonomie, che interessano complessivamente 31 Comuni lombardi delle province di Bergamo (8 Comuni), Como (14 Comuni), Lecco (2 Comuni), Mantova (2 Comuni), Pavia (2 Comuni), Varese (3 Comuni). Per quanto riguarda il comasco, in particolare, le unioni previste sono 4: Bellagio e Civenna; Drezzo, Gironico e Parè; Faloppio, Ronago e Uggiate Trevano; Claino con Osteno, Corrido, Porlezza, Valsolda e Val Rezzo. Il referendum sarebbe comunque solo il primo passo di un lungo iter che vede coinvolte anche Provincia e Comunità montana.

“In un momento in cui le risorse sono sempre minori per gli enti locali è importante proporre un modello di riordino che vada nella direzione del risparmio, ma non a discapito dell’efficienza –prosegue la Maroni (Lista Maroni Presidente) – Proprio per questo occorre favorire percorsi che vadano verso la fusione dei Comuni difendendo però l’identità del territorio e salvaguardando le peculiarità locali, come nel caso soprattutto dei 4 esempi comaschi presi in considerazione”.

Daniela Maroni ha chiesto infine che ai Comuni interessati dai processi di fusione siano concesse opportunità quali la possibilità di procedere ad assunzioni, in deroga ai limiti imposti dal legislatore, in settori che non garantiscono gli standard minimi a livello regionale come la polizia locale o l’assistenza sociale.

“L’obiettivo primario delle fusioni deve essere comunque l’incremento qualitativo e quantitativo dei servizi erogati ai cittadini, unito a una maggiore competitività del nuovo Comune nel contesto territoriale di riferimento e nell’interazione con gli enti sovraccomunali”, chiude la Maroni.

“Il lavoro delle commissioni è positivo – dichiara il consigliere regionale del PD Luca Gaffuri – perché fa compiere un passo in più al percorso che deve portare al riordino dei comuni nel senso della semplificazione e della razionalizzazione. Ci attendiamo che, seguendo gli stessi principi, la Giunta regionale proceda a partire da subito a includere nell’iter tutte le fusioni già in fase avanzata e incentivi quelle in via di definizione”.