Reati ambientali, circa 3 milioni dalle sanzioni. M5S: “Investire sulla prevenzione”

viviana 5 Luglio 2021

Fuori provincia

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MILANO – Le somme incassate dalle sanzioni comminate da Arpa devono essere utilizzate
per prevenire i reati ambientali. Questa la richiesta contenuta in una mozione presentata dal MoVimento
5 Stelle Lombardia, a prima firma di Andrea Fiasconaro, che verrà discussa nella seduta del Consiglio Regionale in programma martedì 6 luglio.

“Secondo i dati ufficiali, Arpa (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale) dispone di un “tesoretto” di circa 3 milioni di euro derivanti dalle multe inflitte negli ultimi anni a chi è stato ritenuto responsabile di reati ambientali nella nostra Regione. Una cifra importante che potrebbe raggiungere i 4 milioni di euro alla fine del 2021.”

Si legge nella nota che continua:

“Eppure la legge non individua con chiarezza l’ente titolato ad incassare queste somme e non definisce come destinare i soldi. Per questo motivo, il M5s Lombardia chiede l’avvio di un iter legislativo che risolva questa lacuna”.

Il consigliere pentastellato Raffaele Erba, tra i firmatari della mozione, dichiara:

“E’ assurdo che le somme incassate dalla sanzioni comminate da Arpa non siano di fatto utilizzabili. Regione Lombardia spesso lamenta la mancanza di risorse necessarie per rafforzare i controlli sui reati ambientali. Il Progetto CO.ME.TA., sperimentato con successo nell’ultimo biennio, è stato sospeso e dunque manca uno strumento fondamentale per tenere monitorati eventuali illeciti”.

Erba poi attacca l’amministrazione regionale:

“L’incertezza sulla destinazione delle sanzioni elevate da Arpa denota ancora una volta le lacune della Giunta Fontana. Con questa mozione proviamo a metterci una pezza per risolvere il problema. Il territorio comasco ha pagato pesantemente queste inefficienze e anche la recente relazione dell’assessore all’Ambiente Cattaneo sull’allentamento dei controlli ci hanno lasciato perplessi. – conclude Erba – L’emergenza sul traffico e lo smaltimento illecito dei rifiuti, soprattutto nelle zone transfrontaliere, non è assolutamente rientrata”.