Como

Cgil: elezioni dei segretari provinciali per Flai, Fp e Fillea

Lorenzo Colombo 2 Marzo 2014

Como, Economia/Lavoro

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cgilCOMO – Il direttivo della Flai provinciale ha rieletto segretaria per il secondo mandato Patrizia Baitieri.
«Il nostro è un territorio prevalentemente montano, a forte rischio idrogeologico – ha spiegato Baitieri nella relazione introduttiva – è necessaria da parte di Regione e Provincia una maggiore attenzione alla cura dei boschi e delle foreste. In questo comparto, negli ultimi anni, i lavoratori, tutti assunti con contratti stagionali, si sono ridotti a poche unità: 8 i dipendenti dell’Ersaf, una decina quelli del Consorzio forestale Lario Intelvese. E, anche quest’anno la regione taglierà le risorse del 15%. Bisognerebbe, invece, trovare il modo per sbloccare i 18 milioni di euro che la Provincia ha in cassa».
Il ritorno dei giovani all’ agricoltura è un fenomeno significativo per la nostra provincia: «268 aziende su 2621 sono gestite da giovani agricoltori; esse stanno creando occupazione non solo nella floricoltura ma anche nei settori più tradizionali come quello vitivinicolo e lattiero caseario».
In questi quattro anni sono stati rinnovati tutti i contratti dell’industria alimentare: «Abbiamo realizzato – continua Baitieri – l’Ente bilaterale agricolo delle provincie di Como e Lecco che si occuperà di sicurezza sul lavoro e dell’erogazione di prestazioni contrattuali a carattere mutualistico a favore dei lavoratori agricoli».
«La Flai – conclude la segretaria – è passata da essere una micro categoria che rischiava la chiusura per accorpamento, a una categoria complessa e rappresentativa del mondo del lavoro comasco».

Elezioni anche per  la Fp provinciale, il cui direttivo ha rieletto segretario per il secondo mandato Matteo Mandressi.
Alla situazione comasca il segretario provinciale ha dedicato gran parte della sua relazione: «Nel comparto delle agenzie fiscali, gli uffici di Menaggio, Erba e Cantù sono stati declassati a rango di mero sportello di consulenza e assistenza fiscale, perdendo così quella funzione strategica sul territorio di controllo capillare della lotta all’evasione».
Per quanto riguarda la cittadella sanitaria, «il progetto stenta a decollare. Il S. Anna ha di fatto bloccato lo sviluppo delle attività ambulatoriali; l’Asl non ha neppure cominciato a trasferire gli uffici e le attività sanitarie residue. La città non può sopportare una nuova Ticosa». La sanità privata sta attraversando momenti complicati: «Fatebenefratelli di Erba e Solbiate, fondazione Don Gnocchi di Inverigo, La Nostra Famiglia di Como e Ponte Lambro: le aziende propongono aumenti dell’orario di lavoro, riduzione delle ferie, salario d’ingresso per i neo assunti e non copertura della malattia. La partita è appena iniziata e certo non promette bene».
Mandressi ha parlato anche della situazione della Provincia di Como, una delle prime commissariate: «É oggi un ente di oltre trecento dipendenti, immobile, senza alcuna progettualità futura. Nel proprio bilancio costudisce un tesoro di 18 milioni di euro, pensate quanto ne gioverebbe il territorio, gravemente ferito da anni di incuria».
«La Fp di Como registra una crescita costante degli iscritti nell’ultimo quadriennio, con il risultato più alto della storia raggiunto il 31 dicembre 2013 con 2573 iscritti. Rispetto ai comparti più strutturati del pubblico impiego, si nota un incremento del terzo settore».

Infine giornata di votazioni, quella di ieri, anche in Fillea provinciale, dove è stato rieletto Francesco De Luca segretario per il secondo mandato.
«La tendenza alla riduzione del consumo del cemento è inevitabile ha commentato nella relazione iniziale – sia per la contrazione del fabbisogno di nuove infrastrutture sia per una crescente attenzione eco ambientale. Si ridurranno e si razionalizzeranno le forme di approvvigionamento delle materie prime, anche per una giusta preoccupazione di preservazione del territorio e per un prevedibile contrarsi degli spazi di mercato e delle attività. Ci sarà bisogno sempre meno di cemento. La vicenda della Holcim ne rappresenta la più triste realtà. Non solo per le ripercussioni occupazionali ma per l’incapacità, a partire dal management Holcim che a mio avviso non ha creduto o forse voluto, di ricercare soluzioni alternative al semplice ridimensionamento produttivo e di conseguenza all’utilizzo di ammortizzatori sociali».
«Dobbiamo purtroppo aggiungere – ha concluso De Luca – che in Lombardia Como è l’unica provincia dove non si è ancora chiuso il CCPL (Contratto provinciale di lavoro per i lavoratori edili e imprese artigiane). E’ un triste primato per un territorio che, fra le province lombarde, è sempre stato tra i primi a siglare il rinnovo».