Como, Erba

Lotta a riciclaggio, mafia e droga: tutte le attività della Gdf

Lorenzo Colombo 29 Gennaio 2014

Como, Cronaca, Erba

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guardia di finanzaERBA – Proteggere il sistema economico dalle infiltrazioni criminali e dai patrimoni illeciti, che alterano le regole di funzionamento dei mercati e della concorrenza, è una delle priorità operative della Guardia di Finanza a tutela della legalità economico – finanziaria del Paese.

Molteplici sono gli strumenti a disposizione per seguire le tracce dei reati che generano profitti illeciti, ricostruirne il percorso ed individuare i reali beneficiari: approfondimento della segnalazione di operazioni sospette, ispezioni antiriciclaggio, controlli alla circolazione transfrontaliera di valuta, sistematico sviluppo delle indagini finanziarie ed accertamenti patrimoniali per aggredire i profitti ed i patrimoni illeciti ovunque allocati, ponendo particolare attenzione alle operazioni effettuate in “paradisi fiscali” o “societari” funzionali a condotte di riciclaggio sempre più articolate ed insidiose.

Questa, in sostanza, la chiave di lettura del bilancio dell’azione del Corpo che, nel 2013, ha eseguito 3.929 indagini patrimoniali, a carico di 8.869 tra persone ed imprese, che hanno consentito di avanzare all’Autorità Giudiziaria proposte di sequestro per oltre 5,2 miliardi di euro (+ 73% rispetto al 2012) e di sottrarre alla criminalità organizzata, nel corso dell’anno, beni per 3 miliardi.

Le Regioni del Centro Nord, con il sequestro di beni e capitali illeciti per oltre 900 milioni di euro (+ 80% rispetto al 2012), si confermano al centro degli interessi finanziari dei clan: appalti di grandi opere ed edilizia, ciclo del cemento e smaltimento dei rifiuti speciali, vendita all’ingrosso ed al dettaglio, ristorazione ed attività ricettive, oltre a settori particolarmente “sensibili”, come le sale gioco ed i compro oro, sono gli strumenti preferiti dalle mafie per il reinvestimento delle ingenti liquidità di cui dispongono.

Inoltre le Fiamme Gialle hanno denunciato 1.347 responsabili di riciclaggio, tra cui 166 tratti in arresto, all’esito di 613 indagini antiriciclaggio che hanno consentito anche il sequestro di beni per 49 milioni di euro e approfondito 13.514 segnalazioni di operazioni sospette ed eseguito 396 ispezioni e controlli antiriciclaggio per verificare il rispetto degli obblighi di identificazione e verifica della clientela, registrazione dei dati e segnalazione dei casi anomali, contestando 4.010 violazioni e denunciando all’Autorità Giudiziaria 891 responsabili.

Il complessivo esame dei flussi finanziari “intercettati” nel corso delle diverse tipologie di investigazioni ha messo in luce il reimpiego di denaro proveniente da reato per circa 3,4 miliardi di euro (+29%). Tra le tecniche di riciclaggio più diffuse si evidenziano l’uso di banconote di taglio apicale, di strutturati schermi societari o di soggetti interposti (trust, fiduciarie, società anonime, ecc.), di false fatturazioni ed il frazionamento di operazioni finanziarie anche avvalendosi dei circuiti di money transfer.

Anche la lotta all’usura è stata caratterizzata da un incremento degli sforzi operativi per tutelare gli imprenditori in difficoltà dall’aggressione degli “strozzini”: 385 indagini (+ 19%) hanno consentito di denunciare all’Autorità Giudiziaria 455 usurai, di cui 77 tratti in arresto, ed al sequestro di beni per 168,8 milioni di euro (+1.250%).

L’azione di contrasto alle truffe ai danni delle imprese e dei risparmiatori, in molti casi ad opera di spregiudicati broker che allettano i clienti offrendo interessi “fuori mercato” o mediante polizze fideiussorie fittizie rilasciate da intermediari finanziari privi di idonei requisiti patrimoniali, ha permesso di denunciare 5.690 responsabili di reati bancari, finanziari, societari e fallimentari, tra cui 494 arrestati, e di sequestrare beni e disponibilità finanziarie per 326,3 milioni di euro.

Sono, invece, 61 le denunce per insider trading, manipolazione del mercato ed aggiotaggio, vere e proprie truffe a danno degli azionisti, e 69 quelle per ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità di vigilanza, che rendono più complessa l’azione di controllo degli organismi pubblici.

Sul fronte del contrasto ai traffici illeciti, nell’anno appena concluso la Guardia di Finanza ha invece sequestrato oltre 115 tonnellate di sigarette di contrabbando, con la denuncia di 4.378 responsabili, tra cui 250 tratti in arresto.

Più di 95 tonnellate di tabacchi sequestrati sono rappresentate da “cheap white”, sigarette prodotte nei paesi di provenienza, fra cui Cina, Russia, Emirati Arabi Uniti ed Ucraina irregolarmente introdotte nel territorio comunitario in quanto non rispondenti agli standard di produzione e commercializzazione previsti dall’Unione Europea. L’Italia non è soltanto mercato di consumo, ma anche area di transito in direzione di Paesi ove le specifiche imposte sono più elevate, come testimoniano gli ingenti quantitativi bloccati nei porti di Ancona, Gioia Tauro, Bari, Genova, Napoli, Trieste e Brindisi, ove i tabacchi giungono nascosti nei “doppifondi” dei mezzi di trasporto o occultati in container scortati da documentazione doganale fittizia;

Arrestati anche 2.164 narcotrafficanti e sequestrato 55 tonnellate di sostanze stupefacenti (25 tonnellate in più rispetto al 2012) tra cui 48 tonnellate di hashish e marijuana, 3 di cocaina e 4 di eroina ed altre sostanze. Altri 7.307 responsabili di reati connessi alla droga sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria.

L’azione di prevenzione e contrasto ha registrato una significativa crescita grazie anche alla collaborazione offerta dalle polizie estere sotto il coordinamento della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga e le operazioni aeronavali condotte a livello internazionale grazie ai mezzi di cui il Corpo dispone. Oltre 33 tonnellate di hashish e marijuana (il 68% del totale sequestrato) sono, infatti, state intercettate in mare dal dispositivo aeronavale della Guardia di Finanza che ha anche svolto un ruolo determinante nel contrasto all’immigrazione clandestina: 9.243 sono state le persone individuate durante i controlli sia presso valichi di confine, porti ed aeroporti che in mare, 237 trafficanti di uomini sono stati arrestati e 95 mezzi navali e terrestri sequestrati. Tra gli interventi effettuati in alto mare si segnalano quelli condotti a settembre ed ottobre nei confronti di organizzazioni che utilizzavano “navi madri” con a traino imbarcazioni fatiscenti su cui i migranti venivano trasbordati per affrontare l’ultimo tratto di mare.