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Erba. Torrente Bova sotto controllo, ma saranno necessari interventi

Miryam Colombo 30 Ottobre 2018

Cronaca, Erba

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Il Torrente Bova questa mattina, martedì, nel tratto a valle del ponte di Crevenna

 

ERBA – Una situazione in evoluzione, ma sotto controllo: è questo quanto emerso grazie ai monitoraggi del torrente Bova in atto in questi giorni. Forte delle grandi precipitazioni cadute, il torrente ha mostrato tutta la propria potenza soprattutto nella parte bassa del corso, a monte del ponte di Crevenna, in corrispondenza dei lavori di ricostruzione degli argini effettuati la scorsa estate.

Proprio in questo punto, a ridosso dell’orrido sottostante il ponte, l’acqua ha letteralmente scavato il proprio alveo, scendendo al di sotto di circa 1,5 m dal normale livello del fondale: “La piena degli scorsi giorni non ci ha permesso di appurare subito questo fenomeno – hanno spiegato dagli uffici comunali – Il Bova, non potendo più liberarsi sugli argini rinforzati dopo i lavori degli scorsi mesi,  ha eroso il proprio alveo ed è sceso in profondità al di sotto degli scavi realizzati per le fondazioni delle nuove scogliere”.

Nell’immagine la situazione attuale degli argini: le rocce più scure e coperte di muschio sono quelle normalmente emerse; quelle più chiare sono quelle normalmente sommerse dall’acqua.

 

Nessun pericolo per i residenti: “Fortunatamente, gli interventi di rinforzo alle scogliere hanno impedito che l’acqua dilagasse lateralmente compromettendo, quindi, la stabilità dei versanti, in particolare quello sul lato di via Clerici – hanno dichiarato – Sarà comunque necessario intervenire al più presto per evitare che il torrente approfondisca ulteriormente il solco a livello delle fondazioni destabilizzando le scogliere”. Una situazione inattesa, dunque, ma costantemente osservata e per la quale sono già stati preventivati degli interventi urgenti: sulla base delle prime valutazioni, non appena il tempo si stabilizzerà, squadre di tecnici si metteranno al lavoro per consolidare il fondo del torrente collocando alcuni massi ciclopici in modo che, qualora si ripresentasse un’ondata di piena, l’alveo non dovrebbe più venir intaccato.

Non sarebbe la prima volta che il torrente Bova gioca un tiro mancino agli erbesi: in particolare, restano negli annali due esondazioni, una nel 1951 e l’altra nel 1971, che provocarono l’allagamento di tutta l’area abitata adiacente. Risalgono agli anni ’90, invece, gli ultimi interventi di consolidamento degli argini: “I lavori della scorsa estate sono stati necessari proprio perché con il passare del tempo le scogliere erette negli anni ’90 erano collassate sotto la forza dell’acqua – hanno concluso – Se non fossimo intervenuti il rischio di instabilità dei versanti sarebbe aumentato notevolmente in quanto il torrente, non trovando più i massi degli argini, stava erodendo progressivamente il terreno. Purtroppo, ha trovato una via alternativa, ma interverremo per impedire che scavi ancora”.

Quando si dice “la forza della natura”.