ORSENIGO – Resta un solo colombario libero nel cimitero del paese. I posti sono praticamente esauriti.
“Abbiamo il progetto per fare una nuova fila di colombari ed è già anche finanziato ma lo Stato ci impedisce di utilizzare questo denaro e noi abbiamo esaurito i posti”, lamenta il sindaco Mario Chiavenna.
Una situazione assurda quella del Comune di Orsenigo: “Ci sono 2.850.000 euro fermi in banca, a disposizione sul conto, ma non possiamo usare nemmeno un centesimo. Il patto di stabilità è un problema che riguarda tutti i Comuni ma che penalizza soprattutto quelli piccoli, come il nostro, nel momento in cui ci sono urgenze come questa. L’anno scorso c’era un piano di alienazioni, avremmo anche potuto vendere, ma poi quei soldi non avremmo comunque potuto usarli quest’anno e quindi da gennaio è partita un’altra corsa contro il tempo per incassare denaro in tempo utile per utilizzarlo quest’anno, altrimenti saremo da capo ogni anno”.
D’altronde i colombari sono una priorità per il paese in questo momento: “Ci siamo trovati in emergenza ancor prima di quanto si potesse pensare. L’anno scorso, infatti, c’è stato un incremento significativo di decessi – spiega il sindaco – Se in media sono 20/25 all’anno, nel 2013 sono stati ben 37. Il tempo stringe quindi. Ora c’è un solo posto libero”.
E occupato quello? Se gli orsenighesi volessero un colombario per i propri defunti dovranno aspettare. “Non posso obbligare i miei cittadini ad acquistare una concessione invece che un’altra perchè il Comune non può pagare i colombari nuovi. E’ giusto che se una famiglia sceglie di collocare i propri cari nei colombari abbia comunque questa possbilità anche se fisicamente non ce ne sono. Abbiamo quindi pensato a un campo temporaneo dove andremo a collocare coloro che scelgono i colombari e, a lavori realizzati, a spese dell’amministrazione, sposteremo i defunti dal campo temporaneo al colombario“.
Ha scelto questa soluzione il sindaco per dare una risposta alla sua gente: “Non voglio mettere in difficoltà le persone, soprattutto in un momento di crisi come questo”.
