Erba

Scuole e obbligo vaccinale, parla l’avvocato: “Norma carente”

Caterina Franci 9 Marzo 2018

Attualità, Erba, Scuola

L’avvocato Mirella Manera

ERBA – La Legge Lorenzin sull’obbligo vaccinale è utile? E’giusto o meno che i bimbi non in regola con i vaccini rischino l’allontanamento scolastico? Quali sono le prospettive? Abbiamo cercato di rispondere a queste domande con l’aiuto dell’avvocato penalista Mirella Manera, membro di Giuristi per l’Azione Popolare.

L’avvocato Manera era stata ospite a inizio febbraio di un incontro informativo sull’attuale e delicato tema dei vaccini organizzato dall’Associazione Noi Voi Loro. A ridosso del 10 di marzo, data inizialmente fissata come scadenza per l’adempimento dell’obbligo vaccinale previsto proprio dalla Legge 119, tante sono state le domande da parte delle famiglie sul da farsi, soprattutto di coloro che di fatto non hanno ancora in mano la certificazione necessaria. Il dubbio di tanti è stato: ma se mio figlio non in regola, davvero non potrà andare più a scuola?

Ad intercettare questo e altri dubbi erano stati anche alcuni consiglieri comunali di minoranza, in primis Anna Proserpio (lista civica Erba Primaditutto) e Claudio Ghislanzoni (Fratelli d’Italia), che poche settimane fa avevano presentato una mozione all’amministrazione comunale di Erba: il contenuto della mozione di fatto chiedeva al sindaco di poter intervenire e mediare con le scuole per far sì che i bimbi dei nidi e delle scuole materne, regolarmente iscritti ma non ancora vaccinati, potessero concludere l’anno scolastico, evitando così disagi alle famiglie.

La mozione non era stata discussa, ma buone notizie per i genitori preoccupati sono arrivate proprio ieri, 8 marzo, dalla Regione Lombardia: l’assessore regionale Giulio Gallera ha infatti annunciato come “fossero state messe in atto tutte le azioni e gli strumenti per l’attuazione di quanto previsto dalla legge sulle vaccinazioni obbligatorie in modo che nessun bambino sia escluso da scuola”. Nello specifico, riassumendo, nessuna decisione in merito all’allontanamento verrà presa fino a che le Ats locali non avranno verificato tutti i casi, uno per uno (VEDI QUI).

Ora che la Regione è intervenuta chiarendo che nessun bimbo verrà allontanato da scuola prima delle verifiche con le Ats che avverranno successivamente al 10 marzo, tante famiglie potranno ‘tirare il fiato’, ma l’avvocato Manera ha cercato comunque di entrare nel merito della legge 119.

La legge di fatto prevede degli obblighi e relativi adempimenti, rivolti ai bambini dei servizi educativi per l’infanzia e alle scuole per l’infanzia. Questo è un primo punto da ricordare – ha spiegato l’avvocato – infatti i bimbi delle primarie e delle medie, cioè delle scuole dell’obbligo, se non sono in regola con i vaccini non rischiano di venire esclusi ma è previsto il pagamento di una sanzione per le famiglie. Quindi prima di entrare  nel merito della confusione che si è generata a partire dal decreto legge occorre ricordare questa cosa: l’obbligo dei vaccini è solo per i bimbi di asili nido e scuole materne. La seconda questione riguarda l’assenza di un allarme epidemico, rilevato anche dalla corte costituzionale“.

L’avvocato ha quindi proseguito: “La legge è carente, e le successive circolari congiunte di Ministero della Salute e di Ministero dell’Istruzione, emesse per cercare di normare i punti meno chiari, hanno creato ancora più confusione soprattutto in merito all’adempienza. Entro una tale data, fissata per il 10 di marzo, le famiglie avrebbero dovuto consegnare alle scuole i certificati vaccinali, pena l’esclusione del bimbo non in regola”.

La prima ‘contestazione’ dell’avvocato riguarda proprio il tema dell’allontanamento: “Nella legge non è specificato che il bimbo non in regola con i vaccini non possa più andare a scuola. L’allontanamento è dedotto in via implicita da due articoli della legge, il 3 sugli adempimenti vaccinali e il 5 sulle disposizioni transitorie. E’ stato fissato un termine per la consegna delle documentazioni necessarie a comprovare gli avvenuti vaccini obbligatori, ma anche in questo caso sono state fatte ulteriori distinzioni che non hanno senso, se non quello di creare confusione, atteggiamenti potenzialmente discriminatori e disagi alle famiglie”.

Manera ha fatto un esempio: “Secondo le ultime circolari il caso dei bimbi non ancora vaccinati ma che hanno già preso un appuntamento non rientrerebbe in quelli dell’inadempienza, mentre invece i bambini ancora in attesa di prendere appuntamento incorrerebbero nell’allontanamento. Non è il modo di agire, in considerazione soprattutto del disagio causato alle famiglie e ai piccoli, che si vedrebbero rifiutati dall’asilo o dalla scuola materna”.

In assenza di una norma definita sull’allontanamento in caso di inadempienza degli obblighi vaccinali la decisione sarebbe così lasciata alla discrezionalità del singolo Dirigente Scolastico: “Un ulteriore elemento di gravità e discriminazione” ha affermato l’avvocato.

L’annuncio della Regione ha rassicurato che per il momento non vi saranno esclusioni dei bimbi da scuola a causa dell’obbligo vaccinale, ma il problema è lungi dall’essere risolto secondo l’avvocato: “La legge è entrata in vigore senza avere le strutture pronte, penso alle Ats che si sono ritrovate con un carico di lavoro notevole che ha inevitabilmente rallentato le operazioni, motivo per cui tante famiglie non hanno potuto ottemperare alle disposizioni per i tempi previsti.  In più fissare una data di scadenza quale il 10 di marzo, a soli due mesi dalla fine dell’anno scolastico, è risultata una scelta controproducente”.

“Questo regime è senza senso – ha concluso l’avvocato – e ha messo le scuole contro le famiglie, forse l’aspetto più dolente della questione. Per quanto riguarda le prospettive, ora serve che la politica prenda in considerazione seriamente il tema. Le elezioni sono state vinte da due partiti, i 5 Stelle e la Lega, che nei loro programmi promettevano la revisione della Legge Lorenzin. Vedremo se verrà effettivamente fatto qualcosa”.