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Maturità 2023 al via il 21 giugno con la prima prova

Redazione 10 Marzo 2023

Attualità, Erba

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ERBA – Anche per gli studenti erbesi il 21 giugno, con la prima prova scritta, inizierà la . E’ stata firmata nelle scorse ore dal Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara l’ordinanza in cui vengono definite l’organizzazione e le modalità di svolgimento dell’esame.

Alle ore 8.30 di mercoledì 21 giugno tutti sui banchi per una maturità che ritorna alla normalità pre-Covid. Dunque si torna alle due prove scritte, ai test Invalsi (che non concorrono alla valutazione) come requisito di ammissione, al colloquio pluridisciplinare con anche educazione civica. A fare ancora eccezione saranno i Pcto (Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento), che non saranno requisito di ammissione all’esame ma potranno essere oggetto del colloquio, se svolti.

Il 21 giugno via con la prima prova scritta con modalità identiche in tutti gli istituti con una durata massima di sei ore. I candidati potranno scegliere tra tipologie e tematiche diverse: saranno sette le tracce che faranno riferimento agli ambiti artistico, letterario, storico, filosofico, scientifico, tecnologico, economico, sociale.

Giovedì 22 giugno la seconda prova riguarderà una o più discipline che caratterizzano il corso di studi. Negli istituti professionali di nuovo ordinamento, invece, la prova verterà su competenze e nuclei tematici fondamentali di indirizzo e non su discipline. A differenza dello scorso anno in cui tracce erano state elaborate dalle singole commissioni d’esame, quest’anno la seconda prova torna ad essere nazionale (QUI LE MATERIE PER I VARI INDIRIZZI DI STUDI).

Terza prova (martedì 27 giugno 2023, dalle ore 8.30) solo per le sezioni ESABAC, ESABAC techno, sezioni con opzione internazionale, per le scuole della Regione autonoma Valle d’Aosta e della Provincia autonoma di Bolzano, per le scuole con lingua d’insegnamento slovena e con insegnamento bilingue sloveno/italiano del Friuli Venezia Giulia, è presente una terza prova scritta.

Il colloquio si svolge dopo gli scritti e riguarda anche l’insegnamento trasversale dell’educazione civica. Nel colloquio, che prenderà avvio da uno spunto iniziale (un’immagine, un breve testo, un breve video) scelto dalla Commissione, verranno valorizzati il percorso formativo e di crescita, le competenze, i talenti, la capacità dello studente di elaborare, in una prospettiva pluridisciplinare, i temi più significativi di ciascuna disciplina. Questi ultimi saranno indicati nel documento del Consiglio di Classe – che le scuole predisporranno entro il 15 maggio – di ciascuno studente. Nella parte del colloquio dedicata alle esperienze svolte nell’ambito dei PCTO o dell’apprendistato di primo livello, tenuto conto delle criticità determinate dall’emergenza pandemica, le studentesse e gli studenti potranno illustrare il significato di tali esperienze in chiave orientativa, anche in relazione alle loro scelte future, sia che queste implichino la prosecuzione degli studi sia che prevedano l’inserimento nel mondo del lavoro. In sede d’esame saranno valorizzate le competenze di Educazione civica maturate durante il percorso scolastico.

Il voto finale dell’Esame di Stato è espresso in centesimi così suddivisi:

massimo 40 punti per il credito scolastico
massimo 20 punti per il primo scritto
massimo 20 punti per il secondo scritto
massimo 20 punti per il colloquio.

La commissione può assegnare fino a 5 punti di “bonus” per chi ne ha diritto. Dalla somma di tutti questi punti risulta il voto finale dell’Esame. Il punteggio massimo è 100 (c’è la possibilità della lode). Il punteggio minimo per superare l’esame è 60/100.

La commissione torna ad essere composta da un presidente esterno all’istituzione scolastica, tre commissari interni e tre esterni. Il Ministero, con apposito decreto, ha comunicato le discipline affidate ai membri esterni.

“L’esame di Stato – dichiara Giuseppe Valditara, Ministro dell’Istruzione e del Merito – è un momento importante nella vita di ogni studente. Si tratta di un passaggio simbolico fondamentale nel percorso di crescita di ciascuno, oltre a costituire il momento finale dell’intera esperienza scolastica, chiudendo un ciclo iniziato con la scuola primaria. L’esame di Stato non si limita a verificare le conoscenze, le abilità e le competenze sviluppate dagli studenti ma ne valorizza il percorso formativo e la crescita personale. A tutte le studentesse e gli studenti che si preparano a questo importante momento voglio assicurare che ho ben presente le tante difficoltà che sono stati costretti ad affrontare negli ultimi anni a causa dell’epidemia. In virtù di questo, nella scelta delle prove scritte e nello svolgimento del colloquio d’esame si terrà conto dell’eccezionalità del percorso scolastico affrontato nel triennio, valorizzando l’effettivo processo di apprendimento. Invito pertanto tutti gli studenti a vivere questo passaggio in maniera serena, consapevoli del loro impegno e degli sforzi fatti”.