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Progetto S.A.S. ‘Sto al Sicuro’: “Motivo di orgoglio per il territorio”

Miryam Colombo 23 Febbraio 2021

Attualità, Erba

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Il tavolo dei rappresentanti delle istituzioni

 

ERBA – “Un progetto sperimentale che è motivo di orgoglio per il nostro territorio”. Questo il cuore dei messaggi espressi dai rappresentanti delle amministrazioni comunali, di Regione Lombardia e del Governo che nella serata di ieri, lunedì, hanno presenziato alla presentazione del Progetto S.A.S. “Sto al Sicuro”, finalizzato alla promozione dell’autotutela della persona disabile nella quotidianità e nelle situazioni di rischio.

La conferenza è stata aperta da Raffaele Tiscar, presidente del Consiglio di Amministrazione del Consorzio Erbese alla persona: “Questo progetto sperimentale è qualcosa di nuovo e di inedito e soprattutto è motivo di grande orgoglio – ha sottolineato -. È il risultato di una convergenza tra sussidiarietà verticale e orizzontale e rappresenta un potente strumento per i sindaci, primi esponenti in termini di inclusione sul territorio”.

Ed è proprio l’innovazione ad essere stata evidenziata dal presidente del Consiglio Regionale Alessandro Fermi come elemento che porta ad essere il progetto S.A.S. un potenziale modello da divulgare in Lombardia e in tutta Italia: “Come Regione abbiamo creduto in questo progetto innovativo – ha sottolineato -. La scorsa settimana abbiamo approvato una legge sperimentale sulla bulimia che speriamo possa essere certificata e ci auguriamo che anche questo piano possa diventare un modello ed essere esportato. Tocca temi straordinari ed è davvero bello che un Consorzio formato da 26 Comuni abbia pensato a questa proposta”.

L’assessore regionale Pietro Foroni

 

Presente alla conferenza anche l’assessore regionale al Territorio e Protezione Civile, Pietro Foroni: “È un progetto che ha catturato la nostra attenzione in quanto vede associati il mondo della Protezione Civile e quello della disabilità in un’ottica di prevenzione – ha commentato -. È necessario un approccio di protezione civile con tutti i cittadini, anche con quelli disabili e a questo scopo mirano le due fasi in cui si articola il percorso che vuole essere un punto di partenza. Speriamo che questo esempio possa essere portato anche a livello nazionale. Regione crede in questi progetti con assoluta convinzione: sono investimenti per salvare le persone e per renderle più sicure”.

L’assessore regionale Alessandra Locatelli

 

Un percorso che verrà portato avanti grazie a un grande gioco di squadra che vedrà coinvolti diversi attori, ciascuno con le proprie specifiche competenze, come ha evidenziato anche l’assessore regionale e ex Ministro per le Disabilità e per la famiglia, Alessandra Locatelli: “Si tratta di una grande sfida e di una grande responsabilità per la Protezione Civile e per tutti coloro che sono coinvolti. È un progetto che mette in gioco diverse capacità e competenze e questo è sicuramente un valore aggiunto”.

“Il fatto che ci si trovi insieme e che si voglia proporre qualcosa di nuovo è motivo di orgoglio per il nostro territorio – ha invece dichiarato il sottosegretario con delega ai rapporti con il Consiglio Regionale Fabrizio Turba -. Così come mi riempie di orgoglio il fatto che con questo progetto si pensi a persone che in questo momento sono duramente colpite dalla situazione di emergenza che stiamo attraversando”.

Alla conferenza hanno presenziato anche il deputato e consigliere comunale erbese Eugenio Zoffili e la senatrice e assessore con delega alle politiche sociali Erica Rivolta.

“In questa sala si sente il cuore – ha commentato l’onorevole Zoffili – ed è importante vedere che si è creduto in questo progetto. Finalmente si parla di piani di emergenza che devono essere conosciuti da tutti i cittadini e anche dalle persone fragili e con disabilità nell’ottica che nessuno rimanga indietro. Dobbiamo lavorare affinché le giuste attenzioni vengano date soprattutto a queste persone e in particolare in questo periodo. Porteremo questo progetto fino in parlamento e fino al Ministero perché venga conosciuto”.

“Con questo progetto di inclusione le persone disabili diventano parte attiva – ha aggiunto la senatrice Rivolta – e questo è un modo per crescere come comunità: sono convinta che maggiore sarà l’impatto, maggiore sarà la crescita della nostra comunità. Se rinforziamo gli anelli più fragili della catena, la nostra società migliorerà e anche il fatto di voler coinvolgere la scuola è importante”.

A chiudere gli interventi è stata il consigliere regionale Gigliola Spelzini: “È davvero una bellissima idea e mi auguro che la sperimentazione arrivi a tutto il territorio”.