ERBA – I Bej presentano il loro terzo libro sulla storia della città. Lunedì 17 giugno il gruppo folcloristico cittadino, guidato dal presidente Angelo Molinari, sarà ospite del Consiglio comunale. In quell’occasione si parlerà del terzo tascabile intitolato “Erba… la sua storia” a cura di Claudio Barbieri, Carlo Pirovano, Massimo Di Girolamo e Molinari.
Questo volume segue il primo, pubblicato nel 2011, e curato dal solo Di Girolamo e intitolato allo stesso modo e il secondo curato da Di Girolamo e Molinari e intitolato “Erba… la sua storia… le sue vie”. “Il libro di quest’anno nasce a “otto mani” e dalla collaborazione di Gianni Tonelli, Augusto Berna e Arnaldo Mambretti – spiega Molinari – Parla ancora della storia di Erba, a dimostrazione dell’attaccamento del nostro gruppo per questa città”.
Il libro contiene una primo capitolo relativo alle votazioni del 18 luglio 1862 curato dall’ex archivista del Comune Barbieri. Segue la tesi di laurea in Scienze politiche di Pirovano del 2004 intitolata “Il Comune di Erba dall’amministrazione socialista all’avvento del fascismo (1920-1926)”, integrata dalle cartoline d’epoca delle collezioni private di Tonelli e Berna e dalle foto del 1991 di Mambretti. Il libro continua poi con una sezione curata dall’archivista Di Girolamo intitolata “Il sogno della grande Erba”, una definizione di cui si sente molto parlare di questi tempi. Chiude la pubblicazione un capitolo dedicato a grafica, ironia, satira vetrofanie e caricature in “casa Bej”.
“Per i prossimi anni stiamo già pensando a un’idea diversa: vorremmo scrivere una cronistoria dell’Eurofolk”, anticipa Molinari. L’ultima edizione risale al 1999 perciò il ricordo comincia a sbiadirsi e i giovani rischiano di non sapere nemmeno di cosa si tratti. “Per noi è un sogno da riprendere: se solo gli enti pubblici o qualche finanziatore privato partecipasse alle spese, noi saremmo subito pronti a riorganizzare questa manifestazione”.
Un’esperienza di 86 anni la dice lunga, in effetti, sulle capacità organizzative e sull’importanza di questo gruppo. I Bej hanno portato nel mondo il nome della nostra città facendo conoscere suoni, canti e tradizioni della Brianza e sono sempre in cerca di un rinnovamento generazionale. “Io sono entrato nel gruppo a 18 anni – ricorda il presidente Molinari – Mia mamma mi aveva impedito di farlo prima: “dopo il diploma di Ragioneria” diceva per evitare che diventasse una distrazione. Sono entrato come suonatore, ballerino e voce del coro e dopo un anno e mezzo sono diventato presidente. Giulio Beretta, il primo presidente dei Bej, una sera, durante la cena sociale, a mia insaputa, prese il microfono e disse: “da mezzanotte in poi il presidente sarà quel “ragiunell” là in funt, senza nemmeno pronunciare il mio nome!”. La presidenza di Molinari si è interrotta solo per tre anni per impegni di lavoro: è stato sostituito da Mario Giorgetta. “Ora sono pronto a fare da segretario politico al nuovo presidente”, chiude Molinari augurandosi che qualcuno si faccia avanti.
