Erba

“Erba è una città morta”: lo sfogo dei commercianti

Miryam Colombo 2 Giugno 2018

Attualità, Erba

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Corso XXV Aprile, in centro città

 

ERBA – “Erba è una città morta”. Una frase che ricorre spesso tra i commercianti e gli esercenti del centro cittadino. Un problema condiviso e già emerso durante la riunione zonale di Confcommercio Como, avvenuta lo scorso 23 maggio, quando numerosi gestori hanno portato il tema all’attenzione del Presidente Giovanni Ciceri e dei membri della Giunta e del Consiglio presenti. Una questione complessa rispetto la quale le opinioni sono spesso differenti così come le soluzioni prospettate.

E se negli ultimi mesi è stata Piazza Mercato ad essere sotto i riflettori per la discussa questione dei parcheggi, c’è la restante parte del centro e dei rispettivi negozi che ogni giorno ‘lotta’ per combattere la concorrenza dei centri commerciali. Abbiamo incontrato alcuni dei commercianti del Corso XXV Aprile, per cercare di capire come vivono la situazione e la loro attività oggi. 

Uno dei primi aspetti da considerare è la conformazione particolare del centro cittadino e la disposizione dei negozi: lungo l’area centrale che si estende da Corso XXV aprile, a via Volta fino a Piazza Vittorio Veneto si alternano esercizi differenti con esigenze spesso non uniformi. “Siamo molti negozianti e riuscire a trovare un accordo è spesso difficile – ha dichiarato Elisabetta Ratti, gestore della tabaccheria nella galleria del corso – Ognuno di noi ha necessità diverse e, quando sono stati organizzati eventi in città, abbiamo notato come le diverse parti del centro lavorino in modo disuguale: se la manifestazione si trova in Piazza Mercato, Corso XXV aprile è vuoto e viceversa”.

Onorato Fusi della salumeria e gastronomia Delikatessen

Ma non si tratterebbe soltanto di organizzare eventi: in generale, poche persone frequentano il centro della città e soprattutto non in modo continuativo. “Erba è una città poco vivibile – ha spiegato Andrea Corbetta, proprietario dell’omonimo negozio di abbigliamento – Le manifestazioni che vengono organizzate servono di sicuro a attirare la gente, ma non c’è poi nulla per cui valga la pena tornare: le vie centrali sono poco curate, non c’è alcun tipo di ornamento che renda piacevole e vivibile la zona e che inviti chi è di passaggio a fare ritorno. Purtroppo, per molti, questo significa essere costretti a chiudere, come dimostrano i locali chiusi o vuoti”.

Iniziative, dunque, per attirare nuovi clienti, ma anche per mantenere chi ogni giorno sceglie di fare acquisti negli esercizi del centro città: “È giustissimo cercare di portare nuova clientela, ma è fondamentale che si creino le condizioni con cui facilitare chi già frequenta i nostri negozi – ha dichiarato Onorato Fusi, titolare della salumeria e gastronomia “Delikatessen” – Un esempio sono i parcheggi: per un’attività come la mia, l’ideale sarebbe consentire una sosta gratuita limitata a una quindicina di minuti in modo che il cliente possa entrare con tranquillità e acquistare ciò di cui ha bisogno”.

Ed è proprio la questione di una possibile riqualificazione del centro città a dividere le opinioni dei commercianti: chi si dimostra favorevole spiega che “Un centro interdetto al traffico permetterebbe il passaggio lento delle persone che, avendo la possibilità di fermarsi davanti alle vetrine, potrebbero essere più invogliate a entrare e a fare acquisti”. Di contro, per alcuni è fondamentale che Corso XXV aprile mantenga la sua caratteristica di via di passaggio, pur con qualche margine di miglioramento: “I clienti si fermano con l’auto e comprano al volo quello che serve loro. Si potrebbero cambiare alcuni aspetti, ma chiudere il centro al traffico dei veicoli significa isolare i nostri esercizi”.

Luisella Ciceri della cartoleria edicola Ratti

Negozi che con difficoltà ogni giorno cercano di lottare contro la concorrenza dei centri commerciali. “Mi piacerebbe molto che i cittadini erbesi scegliessero di sfruttare maggiormente le attività del centro – ha dichiarato Luisella Ciceri, proprietaria della cartoleria edicola Ratti e consigliere comunale in minoranza (Fratelli d”Italia) – Possiamo offrire molto: siamo dei punti di riferimento nella zona e soprattutto possiamo accompagnare il cliente nella scelta dei prodotti grazie all’esperienza e competenza che ciascuno di noi ha maturato negli anni. Per questo, da un po’ di tempo, ho lanciato un’iniziativa sulla pagina Facebook della cartoleria: ogni articolo che presento è seguito dall’hashtag #iocomproaderba“.

Esperienza, competenza e professionalità sarebbero le armi segrete dei commercianti: “I negozi, le piccole realtà commerciali hanno una forte valenza sociale che favorisce la nascita di legami: le persone tornano anche solo per scambiare opinioni e si affidano alla professionalità del negoziante – ha spiegato Anna Corbella della Libreria di via Volta – Come singoli esercenti dobbiamo prefissarci proprio l’obiettivo della professionalità; come gruppo, invece, dovremmo collaborare e dar vita a un progetto che permetta di potenziare il centro cittadino”.

Come mettere d’accordo tanti punti di vista e esigenze differenti? A dare una risposta è Michele Riva, presidente dell’associazione commercianti di Erba: “La situazione in cui versa oggigiorno il commercio non è facile e, purtroppo, si tratta di una situazione generalizzata. Come è stato detto anche durante la riunione di Confcommercio, c’è bisogno di rilanciare le attività commerciali e per farlo è fondamentale che si uniscano forze e idee per creare una sinergia tra gli esercenti: l’ideale sarebbe creare dei gruppi di lavoro che concretizzino opinioni e pareri differenti in proposte da presentare all’amministrazione. Si tratta di dare una direttiva comune: dobbiamo essere un coro“.