Como

Centri per l’Impiego: la Provincia chiede l’intervento della Regione

Miryam Colombo 5 Ottobre 2018

Attualità, Como

Tag: , , , ,

Il presidente Maria Rita Livio

COMO – Sarebbe una grave carenza di personale la causa principale delle difficoltà riscontrate nei Centri per l’Impiego della Provincia, come comunicato in una lettera inviata ieri, giovedì, dalla Presidente Maria Rita Livio all’Assessore regionale Melania De Nichilo Rizzoli.

A preoccupare è soprattutto la sproporzione tra l’aumento, registrato dal 2008 al 2018, dell’utenza e dei servizi causato dalla crisi economica e la dotazione del personale a tempo indeterminato e determinato: infatti, se nel 2010 si poteva contare su 62 persone, oggi il personale in servizio è di 35 unità di cui 28 assunte a tempo indeterminato.

“È noto che, stante l’attuale normativa che limita molto la capacità assunzionale da parte delle Province, vi è di fatto l’impossibilità giuridica della Provincia a colmare tale lacuna per cui, anche laddove arrivassero risorse finanziarie regionali e/o statali per tali finalità non potremmo bandire concorsi – ha scritto nella lettera la Presidente Livio – Qualora poi, come auspichiamo da tempo, ci fosse un intervento di sblocco di tali limiti da parte del legislatore nazionale nei prossimi mesi, i tempi per bandire i concorsi ed assumere i dipendenti non sarebbero certo brevi, anche perché le risorse che necessitano a Como sono molte: si tratta di assumere almeno 30 unità se guardiamo al personale in servizio presso altre Province o presso le Afol”.

Nella lettera viene quindi ribadita l’impossibilità di un esercizio corretto e proficuo della delega regionale in materia di Mercato del Lavoro a causa della carenza di personale. Di qui la richiesta  all’Assessore perché si possa “studiare, di concerto con i suoi tecnici, un programma di supporto immediato ed emergenziale per la Provincia di Como, che possa consentire ai nostri uffici maggiormente in sofferenza (in particolare il collocamento mirato disabili ed il Cpi di Como) di continuare a svolgere, seppure in condizioni non ottimali, il proprio lavoro al servizio dei cittadini”.