MERONE – “Questa sera avrebbe dovuto esserci la sala gremita. Mi meraviglia che ci sia così poca gente interessata a un argomento così importante”. Con queste parole è intervenuta l’ex parlamentare Erica Rivolta durante l’assemblea pubblica organizzata per la serata di ieri, martedì 15 ottobre, a Merone in cui è stato spiegato l’intervento che verrà effettuato al Cavo Diotti e che lo vedrà fuori uso per un anno circa (vedi articolo).
“Forse la popolazione si è dimenticata dei disastri, dei grossi disagi, che in passato ha causato l’esondazione del lago di Pusiano e del fiume Lambro”.
La sala è rimasta attonita e persino il presidente del Parco Valle Lambro, Eleonora Frigerio, non ha potuto che concordare con la Rivolta: “Il nostro impegno per il coinvolgimento dei residenti è massimo, purtroppo la risposta non è sempre positiva. Abbiamo iniziato a fare informazione nelle scuole, per porre l’attenzione sulle tematiche ambientali. I bambini sembrano rispondere, sembrano interessati. Speriamo di continuare a coinvolgerli sempre di più, insieme alle loro famiglie”.
“I lavori che stanno per iniziare dovrebbero essere sulla bocca di tutti e anche all’esercitazione in programma per la fine di ottobre dovrebbero partecipare gli alunni, con le loro famiglie – ha continuato la Rivolta – Bisogna saper rompere quel muro che stacca l’istituzione e la cittadinanza. Partire dalle scuole credo sia la cosa migliore“.
L’ex parlamentare ha calcato la mano sull’esondazione del lago del 2002: “In molti si erano visti la casa inondata di acqua. Ma i disagi erano stati non solo dei residenti nei Comuni rivieraschi. Basta pensare al collegamento tra Erba e Lecco, la strada provinciale di Pusiano era chiusa perché il lago era arrivato fino in strada. Non possiamo permettere che succedano ancora cose simili. Le persone coinvolte dai lavori al Cavo Diotti sono migliaia: mi chiedo come mai in sala ci sia così poca gente”.
“Noi abbiamo intrapreso un’ottima collaborazione con i Comuni, che insieme a noi hanno pubblicizzato questo evento – ha spiegato Frigerio – Abbiamo anche molte altre date prima dell’inizio dei lavori per spiegare alla cittadinanza cosa si andrà a fare sul lago. Non vogliamo certo nasconderci: al contrario vorremmo che tutti fossero informati“.
Alla serata erano comunque presenti alcuni residenti nella fascia a rischio esondazione. Loro non solo non sono rimasti indifferenti alla questione ma, in sala, hanno anche fatto domande molto precise sull’incolumità propria e dei loro beni. “Non può succedere ancora quello che accadde nel 2002. Noi vogliamo essere in sicurezza nelle nostre case. Con questi lavori, non sapendo se il livello del lago potrà essere abbassato, rischiamo di non dormire per un intero anno“.