Bosisio Parini, Merone, Pusiano, Rogeno

A dicembre il via ai lavori: un anno senza la diga

Lorenzo Colombo 16 Ottobre 2013

Attualità, Bosisio Parini, Merone, Pusiano, Rogeno

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MERONE – Il Cavo Diotti avrà presto una nuova vita grazie al Parco regionale Valle Lambro, che lo ha in gestione dal 2008, e Regione Lombardia, che ha stanziato dei fondi per effettuare i lavori di riqualificazione della diga più antica d’Italia (attiva dal 1812) e unico sistema di regolazione del lago di Pusiano.

L’importante progetto è stato presentato nella serata di ieri, martedì 15 ottobre, presso la sala consiliare di Merone alla presenza di molte autorità locali.

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I lavori sono stati suddivisi in due lotti. Il primo, già terminato, ha interessato la casa di guardia, ora completamente ristrutturata. Il secondo lotto, le cui opere partiranno a metà dicembre, è però sicuramente il più importante, poiché va a incidere direttamente sulla diga.
“Per effettuare questi lavori bisognerà chiudere il transito dell’acqua per tutta la durata dei lavori – ha spiegato il presidente del Parco Valle Lambro, l’avvocato Eleonora Frigerio – La minima durata dell’intervento è di 270 giorni, ma potrebbe essere necessario un anno. Per questo abbiamo deciso di informare tutti i residenti, per essere pronti a una eventuale emergenza. Abbiamo fissato un’esercitazione a livello regionale, che si terrà l’ultimo fine settimana di ottobre (vedi articolo). Il tutto affinché ci sia l’attenzione massima e la massima preparazione in caso di emergenza”.

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“Il Cavo Diotti è dal 1812 l’unico sistema di regolazione del lago di Pusiano. In pratica attraverso la regolazione delle paratoie del Diotti si possono determinare i livelli del lago di Pusiano e quindi del fiume Lambro. Questo comporta che, nel caso di particolari eventi meteorologici, il Cavo Diotti viene chiuso per diminuire la portata del fiume Lambro già ingrossato da tutti i suoi affluenti per poi riaprire lo scarico della diga quando nel fiume Lambro è passata l’ondata di piena – ha spiegato l’ingegnere responsabile del progetto, Daniele Giuffrè – La chiusura dello scarico comporta il rapido innalzamento del livello del lago sulle cui sponde vivono gli abitati di Merone, Rogeno, Bosisio Parini e Pusiano. Per questo motivo durante gli eventi particolarmente intensi, quasi sempre concentrati nei mesi di novembre-dicembre e aprile-maggio, la regolazione è un continuo aprire e chiudere le paratoie di giorno e di notte spesso per diversi giorni di seguito. Pertanto, in breve, si tengono aperte o parzialmente aperte le paratoie fintanto che il Lambro nella zona fino a Monza è in grado di ricevere le acque di scarico, poi si chiude per il periodo della piena e poi si riapre ancora. Ora, con i lavori, questo sistema viene a mancare“.

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Ci sarà solamente una sorta di on/off – ha continuato la Frigerio – Saranno costruite delle ture, ovvero delle specie di montagne di terra, per tenere in secca il cavo. In caso di emergenza, queste dovranno essere smantellate entro poche ore per permettere all’acqua di passare ed evitare così esondazioni“.
In pratica, i lavori consisteranno nella manutenzione del canale di adduzione, spostamento delle paratoie, realizzazione della grigliatura sotto la casa di guardia, rifacimento delle bocche del tombotto e la realizzazione dei sistemi di telemonitoraggio.
“Il rischio, per i residenti, è oggi – ha spiegato l’ingegnere – Bisogna intervenire subito per evitare situazioni disastrose come quella del 2002. Anche l’esercitazione avrà molteplici scopi: la verifica dell’efficacia dei piani di Protezione civile, l’operatività dei volontari e il coinvolgimento dei cittadini”.
Il rischio, comunque, c’è: “Non vogliamo fare finta di niente. È per questo che abbiamo organizzato questa serata e che teniamo costantemente informati sul progetto i residenti. Di disagi ce ne sono stati già troppi in passato. Con questi lavori di riqualificazione forse potremo garantire la giusta sicurezza anche a chi abita sulle sponde del lago e del fiume Lambro”, ha concluso l’avvocato Frigerio.