Bosisio Parini, Erba

San Maurizio, per 30 anni i tedofori della Camminata dell’Amicizia

Admin Altreforme 16 Aprile 2016

Bosisio Parini, Erba, Sport

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ERBA – Quando la solidarietà si tiene per mano… Lo sanno bene i piccoli e grandi atleti della San Maurizio che da 31 anni sono i “custodi” della fiaccola del beato don Luigi Monza, che portano da Ponte Lambro fino a Bosisio Parini in occasione della Camminata dell’Amicizia organizzata da La Nostra Famiglia.

Sono stati loro anche quest’anno ad accendere e a portare fino a Bosisio la fiaccola utilizzata per accendere il tripode subito prima dell’inizio della 43^ edizione della manifestazione podistica di beneficenza.

Emozionati e sorridenti, gli atleti della San Maurizio accolgono sempre con gioia la possibilità di diventare protagonisti attivi della solidarietà. Li abbiamo incontrati e raccolto i loro commenti su un momento così importante.

 

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La sveglia domenica 10 è suonata davvero presto, per qualcuno anche prima delle 6.30. Allenatori, dirigenti e piccoli atleti della società si sono dati appuntamento alla chiesa di Mevate per poi recarsi insieme alla sede di Ponte Lambro della Nostra Famiglia, esattamente sulla tomba del Beato don Luigi Monza, fondatore dell’associazione. Presente anche il presidente, Angelo Lurati, per esprimere di persona il legame forte che esiste tra la società erbese di atletica e La Nostra Famiglia.

Dopo un breve momento di preghiera guidato da due sorelle laiche dell’associazione, che hanno regalato a tutti dei fogliettini di carta su cui vi erano scritte delle frasi pronunciate da don Luigi, si è passati all’accensione della fiaccola da portare a Bosisio Parini. Compito che è toccato all’atleta più grande tra i presenti, Ivan, 11 anni, utilizzando la lampada che arde sulla tomba del beato. “E’ da sei anni che partecipo a questo rito ed è sempre un’emozione forte, soprattutto vedere i volti dei bambini più piccoli, emozionati e concentrati come se stessero vivendo qualcosa di grandioso”, racconta uno dei responsabili della società sportiva.

 

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Dopo un “saluto” alla statua di don Luigi, di corsa tutti sul pulmino (più qualche auto) per giungere il prima possibile in zona Cimitero di Casletto, da cui è partita la vera e propria corsa dei tedofori erbesi. Una marcia di circa due chilometri durante la quale la fiaccola è stata “custodita” da una coppia di giovani atleti (oltre a Ivan, Anna, Giacomo e Matteo  tutti classe 2007/08, e Jacopo), mentre il compito di sventolare la bandiera de La Nostra Famiglia è stato affidato ai più piccoli, aiutati dagli allenatori, seguiti dal furgoncino della San Maurizio che avvisava l’avvicinarsi della fiaccola.

Raccontare l’emozione provata in quegli istanti dai due atleti è difficile: concentrati, per non far spegnere la fiaccola, consapevoli della grande responsabilità loro affidata e degli occhi dei partecipanti, puntati tutti su di loro.

 

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Giunti all’entrata della sede di Bosisio Parini è avvenuto il cambio dei tedofori e la fiaccola è passata nelle mani dei due testimonial della manifestazione 2016, Alessia Innocenti e Matteo Buzzetti (Campioni nazionali di nuoto 100 e 200 stile libero), che hanno acceso una seconda fiaccola e presa in custodia anche la prima. Accompagnati dalla madrina Rossella Bertoglio (campionessa mondiale di tiro con l’arco) si sono recati, sempre accompagnati dal seguito sanmauriziano, al tripode per la cerimonia dell’accensione e dare così inizio della 43^ Camminata dell’Amicizia.

Dopo il via della corsa,  nei cuori non si è placata l’emozione, conservata nei giorni non solo dagli atleti, ma anche dagli allenatori presenti (Elisa Somaschini, Marco Campagna e GIuliano Elli), dal presidente, Angelo Lurati, dal segretario, Felice Pozzi, dal consigliere Daniele Cicardi, oltre che dei genitori presenti. Perché portare la fiaccola significa custodire il vero significato di questa manifestazione, ossia conservare il messaggio del beato don Luigi Monza, portando avanti passo dopo passo la sua opera nell’aiutare bambini con disabilità attraverso gesti semplici, come una preghiera o una camminata condivisa.

 

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E mentre per alcuni ancora non si è placata l’eccitazione per questa esperienza, altri già pensano all’anno venturo, quando saranno 32 gli anni da cui la San Maurizio ha l’onore di accendere la fiaccola. “Prima la marcia veniva compiuta tutta di corsa, da Ponte Lambro fino a Bosisio – spiegano gli organizzatori – Quest’anno, per ragioni di sicurezza dettate dal grande traffico, abbiamo raggiunto con il pulmino Casletto e da qui siamo stati scortati fino a Bosisio. L’anno prossimo, se ci verrà consentito, vorremmo riprendere la tradizione originale e affidare agli atleti più grandi la custodia della fiaccola per il primo tratto del tragitto”. Così che la solidarietà si muova davvero passo dopo passo.