SORMANO – Eugenio Bianchi ha realizzato il sogno della sua vita: è diventato campione del mondo di skiroll. “E’ da una vita che inseguo questo sogno ed è arrivato quando meno me lo aspettavo – commenta ancora entusiasta il giovane, classe ’85 – Quest’anno sono partito subito in grande forma e ho fatto bellissime gare”.
In squadra con lui c’erano campioni dello sci di fondo nazionali, come Sergio Bonaldi, neo vincitore della Fis Marathon Cup, Dietmar Noeckler, azzurro dello sci di fondo (presente solo alla prima gara in Val Brembana, vinta da Bianchi), il sormanese Simone Paredi e Alfio Di Gregorio, vincitore di 4 coppe del mondo e più di 40 podi in coppa del mondo. E poi norvegesi, svedesi , francesi che di questo sport sono i migliori protagonisti.
La coppa del mondo è partita subito bene per Eugenio in Croazia con un terzo posto, poi subito un primo posto in Valle Brembana (Bg) e un altro terzo posto sempre in Valle Brembana dove per la prima volta Eugenio è riuscito a indossare il pettorale giallo di leader della coppa del mondo. “Una grande emozione! Dopo la trasferta italiana, siamo partiti per la Grecia, trasferta dalla quale sono tornato ancora in testa alla coppa del mondo con un quarto e un terzo posto. Tutto bene fino alla trasferta in Russia, dove, purtroppo, non sono riuscito a dare il meglio di me e mi sono dovuto accontentare di un settimo e un nono posto scendendo sul secondo gradino del podio intermedio della coppa del mondo”. Dopo la pausa di agosto, gli atleti hanno affrontato 10 giorni intensi con 6 gare, 3 in Francia e 3 in Germania (i mondiali). “Alcune non erano le gare sulle quali puntavo ma dovevo cercare di fare più punti possibile. Sono arrivato in Germania con un secondo posto in Team sprint e un quarto posto nella mass start (gara di gruppo). Ero molto carico perché, anche se nella mass start ero arrivato quarto, sapevo che ero molto in forma, mi sentivo molto bene e così il giorno della cronometro ho deciso che avrei dato il tutto per tutto sin dalla partenza”. E cosi, su un circuito di 2,5 km da ripetersi 8 volte, Eugenio è partito dando il massimo e, al terzo giro, i tempi lo davano già vincitore. “Ho mantenuto il mio ritmo senza esagerare, risparmiandomi per gli ultimi giri perché sapevo che con una gara così lunga e dura sarebbe stato meglio tenere un ritmo costante. Alla fine gli ultimi due giri ho dato tutto quello che mi era rimasto e a 100 metri dal traguardo ho sentito lo speaker urlare “arriva il nuovo campione del mondo”. Ho esultato come un matto!”. La trasferta da lì in poi è stata tutta in discesa: il sormanese aveva ripreso la testa della coppa del mondo e l’oro. Il sabato, Team sprint, il campione ed Emanuele Sbabo sono arrivati secondi per pochi centimetri in volata con la Norvegia ed Eugenio ha segnato il miglior tempo al giro. La domenica, gara da scalatori: sono riuscito ad arrivare sesto a 10 secondi dal podio, mantenendo e incrementando il mio vantaggio da leader in coppa del mondo!
“Ero entusiasta di quanto fatto e lo sono ancora adesso, ora mi aspettano una trasferta in Francia e l’ultima tappa a Dobbiaco”. Vedremo come andrà a finire la coppa del mondo. Per ora sono più che soddisfatto di quanto ho fatto. Ringrazio i miei amici che mi hanno sempre tifato e hanno sempre creduto che avrei potuto farcela. Tra di loro ci sono anche i miei sponsor, senza i quali sarebbe impossibile continuare per via delle spese e per il fatto che sono ormai l’unico non professionista ad aver vinto un mondiale. Gli altri sono tutti militari che svolgono l’attività da professionisti, mentre io, lavorando, devo sfruttare al massimo il tempo a disposizione e devo investire denaro. Ringrazio quindi tutti coloro grazie ai quali riesco a volte a concedermi tempo e trasferte altrimenti impossibili. In particolar modo ringrazio il gruppo Enervit e Osvaldo Villa di Diavolina e poi i miei nuovi allenatori, Carmelo e Matteo, della Crossgym Cantù, sezione di Merone, e il mio tecnico Tino del negozio Taurus di Erba. Mi hanno dato tutti una grande mano per arrivare fin qui e vorrei tanto ringraziarli in pubblico”.
Foto by Flavio Becchis
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