ERBA – “Impara l’arte e non metterti in disparte”. E’ questo il nuovo progetto dell’associazione ASPEm dedicato agli adolescenti. L’iniziativa partirà a settembre e verranno coinvolte le scuole medie di Ponte Lambro. L’idea è quella di affrontare le diverse situazioni di disagio con cui molti adolescenti si devono confrontare. Il percorso di educazione all’immagine e alla fotografia ha l’obiettivo specifico di incentivare i giovani a un utilizzo consapevole dei loro stessi mezzi di comunicazione (facebook, internet, social network), avviandoli a un personale utilizzo del linguaggio tramite il quale impareranno ad osservare, conoscere e raccontare se stessi. Le attività saranno divise in tre fasi: durante questo percorso i giovani saranno osservatori esterni della loro realtà, in seguito apprenderanno l’importanza di essere attori e registi attivi all’interno della propria comunità, infine elaboreranno un prodotto conclusivo della loro esperienza.
Per rendere concreta questa possibilità servono però risorse e tempo ed è proprio da Erba che parte un appello rivolto a tutta la comunità. Servono infatti 5 mila euro a Melania Lorusso, Giuditta Radice, Emma Riva e Federica Riva, le educatrici che stanno lavorando all’iniziativa approvata dalla Fondazione comasca, e che prevede che siano gli organizzatori a coprire il 50% delle spese. Per questo motivo le ragazze hanno avviato una raccolta fondi. Entro il 15 luglio dovranno raccogliere 5 mila euro per l’acquisto del materiale (macchine fotografiche, affitto locali dove realizzare delle mostre, materiale vario). Per raggiungere l’obiettivo si appellano alla sensibilità dei cittadini e di eventuali benefattori. Il prossimo 9 giugno organizzeranno al Noivoiloro di Erba (cooperativa sociale che segue ragazzi down) laboratori e giochi per bambini, il 23 giugno una cena etnica, sempre a Erba e il 13 luglio un torneo di calcio e di pallavolo a Castelmarte. “L’obiettivo è dare ai ragazzi la possibilità di potersi esprimere tramite il linguaggio delle immagini – spiega il progetto Giuditta Radice, 26 anni – Noi li guideremo, ma non diremo quale dovrà essere la loro visione del mondo. Offriremo solo il mezzo e il resto avverrà in totale spontaneità. Abbiamo scelto di raccogliere fondi nel territorio perché ci sembra importante che gli stessi adulti si mettano in gioco per sostenere i loro ragazzi”.