ANZANO DEL PARCO – I ragazzi della Classe quinta della Scuola Primaria G. Perlasca di Anzano, grazie all’originale idea della loro insegnante Patrizia Fumagalli, hanno trovato un modo divertente e originale per rimanere distanti ma uniti durante questo periodo difficile.
Da ormai qualche giorno si sono improvvisati Dj e lanciano ad insegnanti e compagni i loro messaggi registrati con dediche e canzoni, ognuno dalla sua “Radio” personale.
E così, capitanati dalla maestra Patrizia Alias Ciccetta Dj, riempiono di allegria e musica la chat di classe imparando a scriversi un piccolo testo, leggere e parlare in maniera sciolta, con espressione, cercando la giusta colonna sonora per rendere meno triste e noioso il loro isolamento forzato.
Ecco allora che si balla sull’onda dance delle ragazze, ci si commuove su una dedica affettuosa, si impara il modo imperativo con la lezione di grammatica rap e via così, uno dopo l’altro si scatenano i piccoli talenti.
“Si parla poco della difficoltà dei ragazzi nell’affrontare questo improvviso e totale cambio di abitudini, lontano dai loro amici, dalle loro passioni, dallo sport e dall’affetto di maestri, nonni e figure importanti per la loro crescita. La didattica a distanza diventa fondamentale, non soltanto per proseguire con i programmi scolastici, ma soprattutto per poter continuare ad interagire con chi, fino a ieri, era il loro riferimento ogni giorno per tante ore” fanno sapere dalla scuola.
Gli insegnanti Patrizia Fumagalli e Mattia Scarpa hanno immediatamente messo in gioco tutta la loro esperienza, passione ed affetto per le loro “perle preziose” come da cinque anni chiamano i loro alunni di quinta.
La lezione in videoconferenza diventa un nuovo modo per conoscersi più intimamente e per scambiarsi affetto. Ad esempio con il tradizionale “qualcosa da dire o da dare” del lunedì mattina, un appuntamento fisso nel quale ognuno, maestro o alunno, può raccontare qualcosa e dare un abbraccio, un pensiero o un dono ai compagni.
“I piccoli grandi Dj vogliono ringraziare i loro Maestri, per aver dato a questi strani giorni un po’ di normalità, un po’ di spensierata vita da ragazzo di 11 anni. Grazie di esserci!”.
