Como

Salute. Sigarette, sigarette elettroniche e iQOS: il parere dello pneumologo

Miryam Colombo 30 Agosto 2019

Como, Sanità

COMO – Sigarette tradizionali, sigarette elettroniche (e-cig), iQOS (la tecnologia che scalda il tabacco): se le tradizionali sigarette ormai non hanno più segreti, è un dato di fatto, scientificamente provato, che siano nocive per la salute e che inducano una forte dipendenza, cosa sappiamo invece delle sigarette elettroniche? Sono davvero meno dannose delle sigarette “tradizionali”?

A esprimersi sull’argomento, è stato il dottor Claudio Sorino, pneumologo dell’Ospedale Sant’Anna e presidente dell’associazione Predicare (Prevenzione, Diagnosi e Cura delle Affezioni Respiratorie), che da oltre un decennio organizza incontri con studenti per la prevenzione del tabagismo.

“Il primo errore da non commettere – spiega il dottor Sorino – è generalizzare, etichettando con lo stesso nome prodotti piuttosto diversi. La prima distinzione va fatta tra sigarette elettroniche (abbreviate in e-cig), e iQos, note anche come “sigarette senza fumo”.

La e-cig è un dispositivo che scalda una soluzione per creare un vapore aromatizzato, che poi viene inalato. L’iQos invece può essere considerata una via di mezzo tra sigaretta tradizionale ed elettronica. È costituita da una “penna” a batteria in cui si inserisce uno stick di tabacco vero e proprio che viene riscaldato a 350 gradi, ma non combusto. La formazione di componenti nocivi sembra essere inferiore rispetto al fumo di sigaretta a combustione e non viene prodotta cenere.

“Vi sono molte differenze nelle e-cig in commercio in termini di composizione e temperatura di vaporizzazione – prosegue Sorino –  In particolare, alcune contengono nicotina, altre no. In entrambi i casi, il vapore inalato comprende tante sostanze (glicoli, aldeidi, VOCs, idrocarburi policiclici aromatici, nitrosamine, metalli…) che sono note per essere tossiche o il cui riscaldamento può produrre potenziali cancerogeni. Alcune sostanze dannose prodotte dalle e-cig addirittura non sono presenti nelle sigarette tradizionali (come ad esempio il gliossale)”.

In linea generale, il numero e il livello degli elementi nocivi è mediamente più basso rispetto alle sigarette tradizionali, per cui si ritiene che possano essere meno pericolose: “Le e-cig contenenti nicotina – sottolinea il dottore – sono state proposte come ausilio per abbandonare l’uso del tabacco, ma tuttora restano consigliabili approcci più strutturati con counseling e terapia farmacologica. Le sigarette elettroniche possono infatti contribuire all’infiammazione bronchiale e dunque peggiorare i sintomi in persone con asma, così come ancora è imprevedibile l’effetto a lungo termine. Sebbene in circostanze non ancora del tutto chiare, l’uso di e-cig è stato recentemente associato allo sviluppo di una malattia polmonare estremamente grave che ha portato al decesso un giovane statunitense. Ancor più preoccupante è il rischio che le sigarette elettroniche vengano “elaborate” e utilizzate per inalare mix di sostanze, tra cui derivati della cannabis o dell’hashish. Un ulteriore pericolo associato all’uso delle sigarette elettroniche è l’intossicazione con il liquido contenuto nelle cartucce, che può verificarsi ad esempio utilizzandole da sdraiati”.

“È bene, quindi, precisare – conclude Sorino – che sia la e-cig con nicotina sia l’iQos, provocano dipendenza e non sono esenti da conseguenze per la salute. L’unico consiglio valido è di non iniziare a fumare, né tantomeno a “svapare”  (così è detto il fumare le sigarette elettroniche)”.