
ERBA – “Sicuramente questo mio mandato da sindaco non è stato come me lo ero immaginato all’inizio. Su cinque anni due sono trascorsi ad affrontare l’emergenza sanitaria che ci ha travolti, questo ha inevitabilmente influenzato la nostra tabella di marcia ma posso ritenermi soddisfatta del lavoro svolto”. Veronica Airoldi, sindaco di Erba, si racconta a ErbaNotizie.com nella tradizionale intervista di fine anno facendo un punto non solo sul 2021 ma sui 5 anni di mandato che stanno per concludersi. Il prossimo anno, 2022, Erba sarà infatti chiamata al voto per il rinnovo del sindaco e del consiglio comunale. Il primo cittadino non ha ancora sciolto le riserve sulla sua ricandidatura: “Sono in corso interlocuzioni con i partiti che mi sostengono, stiamo valutando alcune cose ma non ho ancora preso una decisione”.
Partiamo dalla pandemia: il 2021 è stato ancora un anno di emergenza, qual è il suo bilancio come sindaco?
Devo dire che rispetto ad un anno fa la fatica comincia a venire fuori. All’inizio c’è stata l’adrenalina, la motivazione a reagire. Ora sta venendo fuori la fatica di tutti: degli amministratori, dei volontari, dei medici, dei cittadini, di tutti i coinvolti. Il numero dei contagi è importante, lo sentiamo tutti i giorni, però proprio pochi giorni fa, la Vigilia di Natale, parlavo con il Direttore Sanitario del nostro Ospedale, dottor Maggioni, il quale mi ha aggiornata sulla situazione ricoveri: attualmente non ci sono pazienti in Terapia Intensiva e anche tra i ricoverati non ci sono casi gravi. Questo è positivo, così come il fatto che tutto sommato le nostre vite stanno proseguendo senza gravi limitazioni ma c’è chiaramente il timore che questo virus, con tutte le sue varianti, continui ad influenzare in maniera importante la nostra ripresa.
Su cinque anni di mandato due sono stati caratterizzati dall’emergenza Covid. Quanto ha risentito sul suo programma elettorale?
La pandemia ha purtroppo influenzato sì il nostro lavoro. Le tempistiche di realizzazione di progetti hanno risentito dell’emergenza, degli sforzi concentrati altrove, inoltre abbiamo ancora difficoltà di approvvigionamento di materiali che si riflette sull’attività del comune, sicuramente questo mandato è ben diverso da quanto ci immaginavamo all’inizio e molti dei progetti che avremmo voluto avviare, quali l’eliminazione del passaggio a livello in corso XXV Aprile e la rotonda di Casiglio, hanno subito ritardi. I tempi non sono stati compatibili con quello che avevamo programmato ma alcuni risultati importanti li abbiamo raggiunti. In generale, vorrei ringraziare tutti coloro che mi hanno aiutato in questi lunghi mesi, dal Coc (Centro Operativo Comunale) alla Protezione Civile ai volontari ai cittadini stessi, tutte figure importanti che hanno permesso al Comune di essere tempestivo con le risposte.
Di quali risultati ottenuti nel suo mandato è fiera?
Avevo messo come fulcro del nostro programma elettorale un diverso ruolo della città di Erba, di interlocuzione attiva rispetto al territorio. Credo che questo obiettivo sia stato raggiungo, non ancora del tutto realizzato ma sicuramente questo ruolo c’è. Lo dimostrano i finanziamenti giunti da Fondazione Cariplo e poi Governo per Villa Candiani che speriamo di vedere ristrutturata e operativa dall’inizio del 2023, l’importante convenzione fatta con le Polizie Locali di Cantù, Mariano Comense e Como, lo sportello bandi attivato con la Provincia di Como, da ultimo l’approvazione del progetto di ampliamento del Centro provinciale di emergenza interprovinciale e la temporanea conversione di Lariofiere in Hub vaccinale per tutto il territorio. Sono tante cose che dimostrano come Erba possa essere sempre più punto di riferimento.
Sicurezza in città, un tema molto discusso in questi anni. Cosa è stato fatto?
Gli investimenti anche su questo fronte non sono mancati: sono state sistemate e sostitute le telecamere di videosorveglianza, posizionati i nuovi varchi leggi-targhe, abbiamo firmato un’importante convenzione con le Polizie Locali di Como, Cantù e Mariano Comense per avere controlli più decisivi nelle aree dismesse e far fronte ad altre delicate problematiche quali lo spaccio di droga, sempre con il prezioso supporto di tutte le forze di polizia e Carabinieri. I problemi non sono stati risolti, furti, spaccio, risse sono gli episodi di delinquenza più evidenti, da questo punto di vista credo servirebbe un intervento normativo più deciso che sia da deterrente per queste persone. Il Comune, d’altra parte, non è una forza di Polizia, arriviamo fin dove possiamo: attualmente il nostro organico di Polizia Locale conta 17 agenti, siamo sotto organico di uno, la situazione è migliorata ma per coprire bene il territorio servirebbe almeno il doppio del personale. Eppure siamo vincolati alle norme di contenimento della spesa per il personale, quindi dobbiamo fare i conti anche con questo.
Come definirebbe il suo rapporto con l’opposizione in questi anni? In vista delle elezioni auspica di vedere un centrodestra unito?
Direi costruttivo e positivo. Chiaramente non sono mancati gli scontri ma nel rispetto dei diversi ruoli penso di poter dire che il clima in Consiglio Comunale sia sempre stato disteso e sereno. Per quanto riguarda le elezioni, il centrodestra unito sarebbe la cosa più logica: credo che cinque anni fa abbia prevalso la logica personale, molto dannosa in politica, speriamo che questa volta possa essere diverso. Da parte mia, sono grata a tutte le persone che mi hanno sostenuto dalla mia candidatura a questi anni da sindaco, abbiamo lavorato bene assieme, in maniera propositiva e i risultati si sono visti.

Cosa le ha dato essere sindaco di Erba?
Probabilmente questa è stata per me l’esperienza più importante dal punto di vista umano, al netto del Covid che negli ultimi due anni mi ha tenuta sveglia anche di notte per la preoccupazione di non riuscire a rispondere ai bisogni dei miei concittadini esposti ad un pericolo. Essere sindaco richiede sacrifici importanti in termini di tempo e di disponibilità ma è qualcosa che accresce: nel mio singolo caso, poi, ho capito ancora meglio cosa vuol dire rappresentare una comunità, lavorare per lei. I sindaci non si occupano solo di asfaltare strade, mettere i cestini della spazzatura, sistemare le scuole. Ci siamo trovati di fronte ad un virus che ogni giorno uccideva qualcuno, io come tanti colleghi ero impreparata, preoccupata. Ma l’abbiamo affrontata, il Comune ha reagito bene.
Infine, cosa augura agli erbesi per il 2022?
So che può sembrare banale ma auguro a ciascun erbese un nuovo anno di serenità, sperando di vedere finalmente risolta una volta per tutte l’emergenza pandemica. Che sia un 2022 di rinascia, in tutti i sensi: economica, morale, sociale.