Como

Fermi: mozione urgente contro il pedaggio sulla tangenziale

Admin Altreforme 16 Gennaio 2014

Como, Politica

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Alessandro Fermi consigliere regionaleCOMO – “Attraverso questa mozione urgente, invitiamo la Giunta ad attivarsi presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti affinché, oltre a scongiurare un ulteriore rincaro autostradale con inevitabili ripercussioni sugli automobilisti, venga garantita la sospensione del pedaggio per l’attraversamento del primo lotto della tangenziale di Como fino al completamento dell’intera opera”.

Alessandro Fermi, consigliere regionale di Forza Italia, primo firmatario della mozione, sottoscritta anche da tutti i consiglieri regionali comaschi, sintetizza in questi termini il contenuto del provvedimento che sarà portato all’attenzione del Consiglio regionale di martedì prossimo 21 gennaio.

“Il primo lotto della tangenziale di Como ha una lunghezza di 3 km. Stando alle ultime previsioni, sarà una tratta di dubbia funzionalità, in assenza del completamento dell’opera per la quale, al momento, non è garantita la copertura finanziaria. Eppure, se fosse mantenuto il pedaggio su questo primo lotto, da aggiungere al tratto autostradale che da Grandate conduce a Milano, ci troveremmo dinanzi a un vero e proprio salasso per gli automobilisti: 4,50 euro per 26 km, davvero troppo!”.

“Da qui – continua l’albavillese – la richiesta di esentare il pagamento del pedaggio sulla prima tratta della tangenziale di Como fino a quando, appunto, quest’opera non sarà realizzata nella sua interezza”.

Da ultimo, Fermi rimarca il particolare contesto dentro il quale si colloca questa mozione: “Come ho avuto già modo di ricordare nello scorso Consiglio regionale, il tratto dell’A9 Grandate-Milano Nord, è stato tra quelli più bersagliati dagli ultimi rincari, con un aumento pari all’11,5% rispetto a quanto in precedenza versato. Lo scopo di quest’intervento è allora quello di stimolare la Giunta affinché i numerosi utenti di questa arteria strategica non debbano subire ulteriori balzelli, francamente, inaccettabili e sproporzionati”.