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Dopo il consiglio, l’amarezza dell’opposizione: “In aula non c’è democrazia”

Caterina Franci 23 Dicembre 2022

Erba, Politica

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Il consiglio comunale di Erba mercoledì sera

 

ERBA – “Eravamo pronti ad affrontare la discussione sul bilancio in maniera approfondita ma quello che è capitato non poteva passare inosservato. Siamo rimasti profondamente amareggiati dalle parole del sindaco e dalla mancata presa di posizione dei consiglieri di maggioranza e troviamo fortemente antidemocratico il fatto che la nostra mozione sia stata comunque discussa nonostante non fossimo più presenti in aula. Queste non sono le premesse migliori per lavorare, ci tenevamo a farlo presente all’attuale amministrazione”.

All’indomani del consiglio comunale della discordia (leggi qui) i consiglieri di minoranza hanno spiegato i motivi che li hanno portati all’unanimità ad abbandonare l’aula dov’era in corso l’assemblea. Il consiglio, che tra i punti all’ordine del giorno aveva anche l’approvazione del Bilancio di Previsione 2023-2025,  è così proseguito senza l’opposizione.

“Ci è ovviamente dispiaciuto non poter portare il nostro contributo in merito al bilancio ma dobbiamo dire che le premesse non erano le migliori – ha spiegato il consigliere Giorgio Berna (Erba Civica) – già in commissione abbiamo notato un atteggiamento sbrigativo, un’ora di tempo per valutare 500 pagine di bilancio e in quest’ora a disposizione abbiamo potuto chiedere ben poco. Ricordiamo che è diritto e dovere della minoranza portare osservazioni, dubbi e richiedere chiarimenti e crediamo che il bilancio si costruisca anche attraverso i lavori delle commissioni”.

Nell’incontro convocato post consiglio i gruppi di minoranza hanno quindi elencato le ‘criticità’ rilevate nel Bilancio di Previsione approvato dalla maggioranza: “Innanzitutto – ha detto Berna – non è un bilancio partecipato, non ci sono stati incontri con le associazioni e la cittadinanza per spiegarlo e i cittadini non hanno modo di leggerlo in una forma ‘adeguata’, se non andando sul sito del Comune dove potranno trovare unicamente il documento ufficiale, 500 pagine ai più incomprensibili. Dunque una scelta autoreferenziale e non mirata a coinvolgere i cittadini”.

A non convincere poi la minoranza le già numerose variazioni approvate dall’inizio del mandato: “Hanno già ricorso a questo strumento più volte, capiamo il momento di crisi e di emergenza però ci è stato detto chiaramente che il Bilancio potrà essere ulteriormente stravolto in corso di esercizio, quindi quanto approvato non è così credibile dal nostro punto di vista”.

Passando a numeri e cifre la minoranza ha espresso perplessità sulla composizione delle entrate in conto capitale, costituite in parte dalle alienazioni e in parte dai permessi per costruire: “Notiamo che nel corso del prossimo triennio questi costi aumenteranno, come mai? Inoltre di solito la parte in conto capitale del bilancio è quella che dovrebbe essere utilizzata per interventi in città. L’assessore Redaelli ha detto che si tratta di progetti grossi che matureranno nel corso degli anni. La nostra impressione è che abbiano messo nel Bilancio dei numeri di previsione per far comparire almeno su carta il pareggio”.

“Nel complesso non vediamo molto altro, in questo Bilancio – ha detto la consigliera Giovanna Marelli (Erba Civica) – è vero che l’amministrazione si è insediata da poco, sei mesi, ma ci saremmo aspettati qualche previsione in più o progetto più definito”.

“Il programma di mandato dell’amministrazione è molto generico – ha aggiunto Alberta Chiesa (PD) – si naviga a vista. Ci sono tanti silenzi, non si parla di opere pubbliche, non si parla di passaggio a livello, di politiche abitative e familiari. A Erba ci sono 40 domande di famiglie e persone che cercano un alloggio ma non ci sono progetti e non si parla di questo tema. E non si parla di politiche giovanili, la risposta è stata che stanno aspettando i bandi”.

E’ poi intervenuto il consigliere Michele Spagnuolo (Erba Civica): “Credo che la maggioranza abbia perso un’occasione di ascoltare il nostro contributo, non eravamo intenzionati a fare ostruzionismo ma semplicemente ad avanzare le nostre osservazioni riguardo un bilancio statico e poco approfondito. Le politiche amministrative si vedono e sono frutto di scelte, non si possono aspettare solo i bandi. C’è un’evidente mancanza di collaborazione all’interno di un contesto democratico quale dovrebbe essere il Consiglio Comunale“.

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I consiglieri di minoranza mentre lasciano l’aula durante il consiglio comunale di mercoledì sera

 

Spagnuolo ha poi affrontato il tema della mozione sul presidio di Polizia Locale in stazione, firmata e depositata dal gruppo di Erba Civica. La discussione era all’ultimo punto dell’ordine del giorno: “Pensavamo venisse rimandata al prossimo consiglio invece il sindaco ha voluto discuterla comunque nonostante fossimo assenti, il risultato è che naturalmente è stata bocciata”. Un gesto che Spagnuolo e i colleghi di banco hanno definito uno ‘sfregio ai principi democratici’. “La mozione è un atto che ha una paternità ben definita, ci stiamo informando se dal punto di vista legale non siano state violate delle regole per poter chiedere che la discussione avvenuta venga annullata. Abbiamo poi saputo che al termine del consiglio il sindaco avrebbe stracciato il testo della mozione: un atto di forza che condanniamo duramente. Siamo anche molto stupiti dal fatto che nessuno della maggioranza e anche il presidente del consiglio non siano intervenuti per chiedere che la mozione venisse discussa in un altro consiglio, con noi presenti. Comunque, noi restiamo sempre propositivi e collaborativi per l’interesse superiore del cittadino“.

Il consigliere Doriano Torchio (Democrazia Partecipata) ha concluso dicendo: “Questa è anche una questione di ascolto, oltre che di rispetto. La maggior parte del tempo i consiglieri comunali di maggioranza non ascoltano, stanno dietro ai telefoni e ai tablet e intervengono solo per dire che sono d’accordo con quanto fatto dagli assessori. C’è il diritto di parola ma anche il dovere di stare a sentire”.

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