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‘Scintille’ in consiglio per le caldaie a biomassa, la minoranza abbandona l’aula

Redazione 22 Dicembre 2022

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I consiglieri di minoranza mentre lasciano l’aula durante il consiglio comunale di mercoledì sera

 

ERBA – “Natale ci ha portato in dono un milione e mezzo di finanziamenti che contribuiranno a cambiare centrali di riscaldamento obsolete e di ridurre del 50-60% dei consumi rispetto agli attuali. Ma Natale ci ha portato in dono anche una specie di operetta teatrale immaginaria in cui si adatta il copione alle proprie frustrazioni. Pur ritenendo ogni consigliere un signore con la ‘S’ maiuscola, siete un prodottificio di chiacchere, confezionatori professionisti del nulla. Dimostreremo nel tempo la valenza dell’intervento”.

Le dichiarazioni sono del sindaco di Erba Mauro Caprani durante il consiglio comunale di mercoledì sera. Parole che non sono andate giù ai diretti interessati, i gruppi di minoranza Erba Civica, PD e Democrazia Partecipata, che dopo aver risposto al primo cittadino hanno deciso di abbandonare l’aula dove si stava svolgendo l’assemblea, lasciando proseguire da sola la maggioranza.

Una seduta ‘pre Natalizia’ decisamente movimentata che si è aperta nel segno della discussione con la proposta del consigliere Michele Spagnuolo (capogruppo Erba Civica) di anticipare la discussione della mozione sul presidio di Polizia Locale in stazione. Una richiesta cassata dal consiglio e che ha di fatto alimentato i primi malumori.

La situazione è ‘degenerata’ durante la discussione del terzo punto all’ordine del giorno relativo alla ratifica di deliberazione del consiglio comunale per i finanziamenti ricevuti nell’ambito del bando biomassa sostenibile e di quello per l’efficientamento energetico degli impianti sportivi e natatori. 2 milioni di contributi per le caldaie a biomassa, ‘spalmati’ su due anni (1 milione per il 2022 e 1 milione per il 2023) e oltre 300 mila euro per gli impianti sportivi (245 mila per il 2022 e 105 mila per il 2023). “Abbiamo avuto notizia di questi contributi ‘all’ultimo’ – ha spiegato l’assessore al Bilancio Matteo Redaelli introducendo la discussione – per questo ci troviamo ora a fare la ratifica”.

Sul progetto delle caldaie a biomassa la minoranza era già intervenuta con una serie di perplessità (leggi qui) riportate all’attenzione di sindaco e maggioranza durante la discussione in aula.

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Il consiglio di ieri sera riunito

“In ordine all’installazione delle caldaia mi sono documentata sul decreto di Regione – ha detto la consigliera del PD Alberta Chiesa – e ho scoperto che la prima domanda che l’Amministrazione aveva fatto non era stata ammessa con la motivazione che la domanda era incompatibile con il criterio delle emissioni. A nostro avviso mette ciò mette in rilievo il problema delle emissioni di PM10 che sono molto più alte rispetto a quelli attuali (riduzione di Co2, ma aumento di PM10). Ci sono altri problemi anche di gestioni, tipo lo stoccaggio e i trasporti”. Il consigliere Torchio (Democrazia Partecipata) ha chiesto invece di stimare ‘l’impatto emissivo minimo’.

“Le criticità che nell’analisi dei documenti che abbiamo richiesto e analizzato hanno indotto tutti a essere preoccupati” è intervenuta Giovanna Marelli (Erba Civica) “Anche noi abbiamo visto pubblicate le motivazioni di un’esclusione che è la sottolineatura di uno degli aspetti di criticità”. La minoranza ha rimarcato problemi di viabilità e rifornimento di legna per il cippato: “La quantità di legname da reperire sarà così considerevole da mettere in discussione la sostenibilità ambientale nel tempo”. “Forse – ha aggiunto Marelli – al di là di aver preso al volo questi due bandi, ci sono delle variabili che dovrebbero essere analizzate con maggior attenzione. In una delle scuole è comunque già presente un impianto fotovoltaico che potrebbe essere usato in funzione di una pompa di calore. Sono già stati fatti degli interventi di efficientamento sulla Puecher e gli effetti potrebbero essere visibili dopo questo primo anno di sperimentazione. Visti i documenti gli aspetti critici sono superiori ai vantaggi immediati. Per questo come gruppo e come minoranza esprimiamo una posizione di preoccupazione rispetto all’impatto ambientale e siamo contrari a questa delibera, ma con un desiderio di maggior approfondimento nella fare di progettazione dell’intervento. Molti aspetti emersi ci fanno dire che non è l’intervento ideale che sembrava all’inizio”.

Osservazioni a cui si è unito il consigliere Spagnuolo: “Mi unisco a sottolineare alcune criticità e provo a porre un ulteriore quesito, fermo restante l’importanza del contributo e il risparmio energetico. Ci sono però degli aspetti da considerare: il fabbisogno stimato è poi quello reale e il materiale è reperibile sul territorio dell’erbese? Oppure è necessario fare un recupero del materiale di scarto? Lo scarto avrà la qualità richiesta? Ci sono dei dubbi che, se sciolti, potranno permettere una valutazione migliore del progetto”.

E’ stato lo stesso sindaco a rispondere alle osservazioni dei consiglieri: “Quando nel mese di settembre abbiamo proposto la variazione di bilancio, la consigliera Chiesa si è dichiarata favorevole purché risparmio e salvaguardia ambientale. La consigliera Marelli parlava di pompe di calore: perché non quelle a metano di ultima generazione? Le pompe di calore funzionano con energia elettrica, se la sola solare non è sufficiente. L’energia elettrica in Italia viene prodotta nelle centrali termoelettriche che usano o il gas o carbone o petrolio. E’ inutile che ci nascondiamo dietro all’energia pulita se poi il metodo per produrla fa uso di fonti sporche – ha detto Caprani -. Le obiezioni mosse sui giornali sono quelle di alcuni tecnici che avevano effettuato i sopralluoghi. C’è materiale sul nostro territorio per rifornire tutto e così i soldi finiranno ai privati, ai comuni che vendono legname, il tutto entro i 40 km dal luogo di consumo”.

Il sindaco ha poi chiarito le circostanze dell’esclusione dal primo bando: “Il primo era relativo solo alle caldaie, mentre il secondo era associato ad altri aspetti. Credo che uno basti e avanzi visto che le spese sono interamente coperte dai fondi ricevuti”, passando poi a replicare ad alcuni dubbi espressi dalla minoranza anche sui giornali. “L’unico standard qualitativo è quello stabilito da Regione con delibera su emissioni e su funzionamento. Per quanto riguarda la certificazione della legna da ardere qualsiasi istituto accreditato e preposto può fare questo passaggio e la legna che useremo sarà certificata. I vincoli da rispettare in Valle Bova sono gli stessi di quelli dei territori preposti al rifornimento previo parere tecnico. Si è fatto anche molto parlare dell’incremento del PM10. Se siamo finanziati da Regione che fissa questi parametri, evidentemente sono stati rispettati. Infine, per quanto riguarda i danni alla salute di cui si è parlato, ci dimentichiamo che i nostri avi scaldavano in questo modo e non mi risulta ci sia stata una moria di anziani per particelle di PM10. Le condotte saranno interrate e i giardini ripristinati, ma se questa è l’obiezione mettiamo in discussione altre utenze”.

Sul punto è intervenuto anche l’assessore Alessio Nava: “Penso che il sindaco sia stato chiaro, ma voglio fare una premessa: la biomassa a Erba è arrivata nel 2004-2005 portata dall’amministrazione Ghioni nella scuola di Bindella. Devo dare atto al precedente sindaco che è stato lungimirante. La seconda è stata installata alla scuola di Arcellasco e non ci furono polemiche. In Valtellina è stato fatto un consorzio di Comuni per l’uso della biomassa e si tratta di comuni amministrati da liste civiche di area centrosinistra. Mi sarei aspettato dalla minoranza un ringraziamento per 2 milioni di euro che arriveranno ai cittadini e se il Comune si spenderà meno il risparmio tornerà ai cittadini. Ci stiamo muovendo anche sui consumi reali istantanei edificio per edificio, sul fotovoltaico e sulle pompe di calore. Questo è il primo passo che porterà la città a entrare in un nuovo sistema. Nessuno disboscherà senza criterio, ma questo è il primo passo e la città ha avuto un primo contributo fondamentale. Mi sembra la prosecuzione di una politica energetica iniziata anni fa dalle amministrazioni precedenti”.

La parola è poi passata al consigliere della Lega Erica Rivolta: “Confermo che quando si costruì la scuola di Bindella si optò per la caldaia a biomassa, era un “pallino” dell’ing. Pescialli. Penso di poter passare come una persona che ha fatto delle scelte “di verde” e non “di cemento”. Credo si possa pensare a una turnazione delle montagne in modo intelligente: la cooperativa Valle Bova piantò 120 mila piante, con le conoscenze e i mezzi possiamo pensare di sfruttare i boschi e a creare una continuità, tagliando e piantando. Nessuno di noi vuole le montagne ‘rasate’, ma possiamo sfruttarle. Posso condividere l’osservazione del consigliere Torchio sul dovere di pensare alle future generazioni, ma rilancio in un’ottica di costruzione: avere le montagne pulite con una mentalità di lascito alle generazioni future di montagne curate e rinnovate facendo qualcosa di bene per la comunità”.

Il consigliere Berna (Erba Civica) è poi intervenuto rispondendo all’assessore Nava: “Non si tratta di amministrazioni di destra o di sinistra quando si ragiona attorno a questi problemi. All’epoca ero stato in Valtellina a vedere una centrale a teleriscaldamento e avevo scoperto che questa centrale era alimentata in modo misto, gas e biomassa. Si tratta di ragionare attorno a soluzioni che 20 anni fa sembravano innovative e che oggi non lo sono più. La motivazione di bocciatura al primo bando dice che il progetto presentato dal Comune di Erba peggiora l’impatto ambientale attuale, mentre sull’altro siamo arrivati prima. Bene, ma la motivazione di rifiuto è chiara. Se avessimo voluto risparmiare sarebbe forse stato meglio rimanere in partecipazione con Enerxenia”.

“Se questi impianti fossero stati vietati né Regione né l’Europa ci avrebbero finanziati – ha replicato Nava – al di là del parere, le leggi prevedono di poter realizzarli e noi siamo risultati assegnatari. Rassicuro la minoranza che non arriveranno treni e vagoni con cippati da chissà dove perché si hanno vincoli di 40 km per il rifornimento dal luogo del consumo. Questo è il primo passo e bisognerà sempre seguire le nuove tecnologie”.

Il sindaco di Erba Mauro Caprani

E’ poi arrivata la stoccata finale del sindaco che si è rivolto ai consiglieri di minoranza definendoli ‘prodottificio di chiacchere’. Tono e appellativo che non sono piaciuti ai diretti interessati: “Nessuno di noi si è permesso di usare espressioni offensive nei confronti del sindaco e degli assessori – è intervenuto Spagnuolo – se si vuole che la minoranza dica semplicemente bravi agli assessori possiamo farlo, brindiamo e ce ne andiamo. Abbiamo fatto osservazioni fondate sulla base di approfondimenti sostenuti, non si può rispondere in questo modo”. Gli ha fatto eco il consigliere Torchio: “Abbiamo il diritto di esporre le nostre posizioni che possono essere contestate nel contenuto ma il sindaco non ha il diritto di apostrofare in maniera negativa i consiglieri di minoranza”.

Il consigliere Berna ha invece reagito lasciando il seggio e decidendo di non votare la ratifica. Al termine delle votazioni (favorevole la maggioranza, contraria la minoranza) i consiglieri di Erba Civica, PD e Democrazia Partecipata hanno chiesto cinque minuti di pausa per confrontarsi, decidendo poi all’unanimità di lasciare l’aula e il consiglio.

I restanti punti – tra cui l’approvazione del Bilancio di Previsione 2023-2025 – sono quindi stati discussi dalla sola maggioranza. Nel pomeriggio di oggi, giovedì 22 dicembre, la minoranza ha annunciato una conferenza stampa.