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Albavilla, la Lega esce dalla Giunta. Dimissioni a sorpresa

Admin Altreforme 18 Settembre 2013

Albavilla, Politica

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Comune AlbavillaALBAVILLA – Altre due defezioni nell’amministrazione albavillese: la Lega è pronta a staccare la spina. Matteo Vitali lascia l’assessorato ai Servizi sociali e Michele Beretta l’assessorato all’Urbanistica. Il secondo resta comunque in Consiglio comunale, mentre il primo esce essendo assessore esterno (e quindi non un consigliere).

Le dimissioni sono state rassegnate lunedì 16 settembre, alla vigilia del Consiglio comunale serale. L’ennesima complicazione in una situazione già piuttosto intricata. Cosa ha portato i due esponenti della Lega a maturare questa decisione? Che la convivenza delle diverse forze della maggioranza (Pdl, Lega, indipendenti) fosse diventata complessa era palese: la situazione è progressivamente degenerata dall’elezione in Regione del sindaco Alessandro Fermi. Da quel momento continui cambiamenti, rimpasti, incertezze: queste dimissioni sono solo l’ultimo atto. Dietro c’è chiaramente una insoddisfazione generale, manifestata peraltro anche in Consiglio comunale da uno degli esponenti della Lega, Roberto Porta, nonché presidente del consiglio, che, prima di affrontare i punti all’ordine del giorno, ha voluto sottolineare la sua contrarietà alla convocazione dell’ennesimo Consiglio privo del bilancio preventivo. “È una priorità, non è più accettabile che lo si rimandi ancora”. Tra l’altro va ricordato che lo stesso Porta a sua volta aveva consegnato le dimissioni come delegato all’Istruzione qualche settimana fa. Dimissioni che, in un primo tempo erano state congelate da Cairoli perché credeva molto nel lavoro ben fatto da Porta con le scuole, ma che oggi, allo stato dei fatti, sono state accettate.

Il tasto del bilancio è stato toccato anche dall’assessore dimissionario Vitali: “Ho rassegnato le dimissioni perché non condivido questa attesa del bilancio. Si è venuta a creare una situazione difficilmente sostenibile, c’è un clima impossibile per collaborare e creare qualcosa di costruttivo”. Più personali, invece, le motivazioni di Beretta: “Mi ero già dimesso da assessore una prima volta per motivi personali e professionali. Negli ultimi mesi ho fatto un grandissimo sforzo per rientrare e approvare il Pgt, che era un impegno sul quale si era lavorato tanto e che non potevo proprio lasciar perdere, ma ora lo sforzo è finito”.

Resta quindi una Giunta fatta di 3 sole persone, Carlo Cairoli, vicesindaco facente funzioni, Silvia Mistretta, assessore al Bilancio e Gabriele Parravicini, assessore alla Cultura, nonostante lo statuto preveda 4 assessori più il sindaco. Una situazione cui Cairoli dovrà trovare una soluzione, una situazione inattesa e che complica ancor più l’amministrazione del paese. “Non mi aspettavo questa decisione da parte di Vitali e Beretta – ha commentato Cairoli ancora frastornato dagli eventi – Vero è che Beretta è stato assente nelle ultime 10 sedute di Giunta, mentre Vitali per 3 volte è mancato. Si sono allontanati in questo ultimo periodo e questo comunque non ci lascia indifferenti: ci vuole una maggioranza per condividere le cose che si fanno”.

Per quanto riguarda il mistero del bilancio, che resta la vera prova del 9 che potrebbe portare al commissariamento se minoranza e Lega votassero contro compatte, l’assessore Mistretta ha tranquillizzato: “Il bilancio c’è e c’era già a luglio. L’abbiamo rimandato perché c’è poca chiarezza nella nostra maggioranza negli ultimi tempi ma, visto che c’è un decreto che ce lo consente, attendiamo. Una volta che si supera la primavera approvarlo a settembre o novembre poco cambia. E comunque questo non ferma l’attività degli uffici che sanno esattamente come devono muoversi”.

Assolutamente di stucco anche la minoranza. Marcello Molteni pur sapendo che ci sarebbero i numeri per una mozione di sfiducia, adotta un atteggiamento di attesa e riflessione. “Sappiamo ora delle dimissioni – ha commentato a caldo dopo il Consiglio comunale – Quelle di Beretta arrivano dopo un’assenza prolungata e, peraltro, il fatto che questo impegno fosse per lui volontaristico non lo esenta dal metterci il dovuto impegno. Credo che, oltre ad approvare il Pgt, ci sia poi un grosso lavoro da compiere successivamente, un lavoro che, in questo modo, viene scaricato sulle spalle degli altri. Se manca l’assessore all’Urbanistica c’è un malfunzionamento. Mi hanno colpito le parole di Porta all’inizio del Consiglio: sono pesanti, segno di una frattura inaccettabile. La maggioranza è chiaramente spaccata e in queste condizioni è troppo difficile e complicato amministrare. Il mio rammarico è che questa situazione ricadrà sui cittadini. Sarebbe meglio andare a casa tutti”.