Erba

Speciale Elezioni. Candidati a confronto @2. Enrico Ghioni

Caterina Franci 25 Maggio 2017

Elezioni 2017, Erba

ERBA – E’ già stato sindaco di Erba dal 2002 al 2007. Ha deciso di tornare in campo e rimettersi in gioco per ‘risvegliarla”. Il nostro confronto tra candidati prosegue con Enrico Ghioni, sostenuto dalle seguenti liste:

Erba Domani
PD
Incontro ai Giovani 

Ecco la sua intervista:

Perchè ha deciso di candidarsi?
“Perché amo la mia città e voglio impegnarmi con passione, competenza e responsabilità per cercare di arrestarne l’evidente declino”.

Quali sono le tre priorità del suo programma elettorale?
“Recuperare la partecipazione degli Erbesi (consulte,  assemblee di quartiere, referendum, etc..) alle scelte importanti per lo sviluppo delle città, perché non si possono prendere decisioni solo all’interno di gruppi o partiti. Voglio anche stimolare la formazione della cittadinanza attiva, intesa come presenza fattiva di cittadini e cittadine nella cura, nella manutenzione, nel voler bene alla     città, in stretta collaborazione con il Comune.
Avviare a soluzione in tempi certi la riqualificazione del centro-città. A tal fine, qualora fossi eletto Sindaco, convocherò a breve termine una conferenza di servizi per fare il punto della situazione con le proprietà delle aree dismesse. L’obiettivo è di coniugare armonicamente le legittime aspettative dei proprietari con il bene comune, cioè con le esigenze di una vasta area centrale che può riqualificarsi con una progettazione di pregio e con lo sviluppo di nuove funzioni, in una prospettiva di zona a traffico limitato con parcheggi sotterranei e zona pedonale.
Attivare interventi concreti nell’area del lavoro e del sociale, dove si manifestano i disagi e le difficoltà maggiori a causa della crisi che la città sta vivendo. Ad esempio: Incentivazione dell’imprenditoria giovanile, anche attraverso la messa a disposizione di strutture comunali, per agevolare la nascita di cooperative di lavoro nel settore dei servizi (trasporti, piccole manutenzioni, pulizie, comunicazione, nuove tecnologie, ecc); Progettazione dell’abitare solidale attraverso la proposta di forme di coabitazione, accoglienza in rete, housing sociale. Pieno utilizzo risorse regionali destinate alla “mobilità abitativa” attraverso un nuovo servizio pubblico di locazione in stretto rapporto con proprietari e affittuari”.

Può entrare un po’ più nel concreto? Progetti, tempi, modi, costi e modalità di finanziamento?
“Difficile rispondere prima di aver analizzato con attenzione la situazione e le potenzialità del Bilancio Comunale, che a prima vista sembrano essere particolarmente limitate. Tuttavia mi muoverò con l’obiettivo di valutare attentamente un piano realistico di alienazioni, di risparmi ed efficientamento della macchina comunale (personale, organizzazione del lavoro, economie su forniture e costi energetici). I risparmi conseguiti saranno destinati a interventi qualificanti nei servizi ai cittadini, con particolare riferimento per chi è in difficoltà per mancanza di lavoro, di casa, di relazioni, di autonomia. Vicinanza ai cittadini vuole infatti dire impegnarsi perché tutti abbiamo pari dignità e opportunità”.

Quali sono secondo lei, se ritiene ce ne siano stati, gli errori commessi dall’Amministrazione uscente?
“Aver sottovalutato il problema del lavoro, evitando sistematicamente di confrontarsi con le       categorie produttive, gli attori sociali, i rappresentanti del credito territoriale per definire una strategia comune e condivisa, quindi efficace, per far fronte ai gravi disagi procurati a imprese e lavoratori della crisi economica in atto. L’autoreferenzialità, cioè il ritenere giusta e incontestabile ogni decisione. Risultato: l’allontanamento e il disinteresse dei cittadini verso il Comune, con la conseguenza di un rapporto sempre più difficile. Di tutta evidenza sono: la rivolta dei cittadini (ca 300) per l’installazione dell’antenna WIND c/o cimitero di Arcellasco, in particolare modo per le modalità arroganti della decisione; l’approvazione di una variante generale al P.R.G, palesemente elettorale, che si è rivelata un’occasione persa per ridisegnare con il concorso dei cittadini (nessuna assemblea di quartiere!) la città; infine la discutibile convenzione per la gestione del Centro Sportivo del Lambrone, che non agevola le società sportive erbesi e le scuole cittadine e che aumenta senza adeguate motivazioni la concessione da 30 a 39 anni (euro 217.000 annui a carico del Comune) più 2.600.000 euro versati per la piscina. E alla scadenza dei 39 anni, quali impianti, in quali condizioni torneranno al Comune? Chi controllerà l’adeguatezza delle indispensabili manutenzioni in un tempo così lungo? Anche perché le manutenzioni potranno essere fatte solo se verrà garantito l’equilibrio economico-finanziario della gestione del Centro!”

Con uno sguardo a 360° cos’ha bisogno la città di Erba per migliorare?
“Di riqualificare le aree centrali e i quartieri periferici, in totale abbandono; affrontare  con la dovuta gradualità il problema della mobilità e del traffico in entrata, uscita e attraversamento della città; tutelare le aree verdi e di pregio ambientale; riqualificare e potenziare quelle urbane, oggi insufficienti particolarmente in centro; privilegiare la rigenerazione urbana, specie nei vecchi quartieri rispetto al nuovo consumo di suolo.
Ma quello che manca soprattutto a Erba è l’attenzione alla cultura, intesa in senso lato. Mancano eventi non occasionali, mancano rassegne di teatro e musica e quelle che vengono realizzate dalle  Associazioni Erbesi non sono adeguatamente  valorizzate dall’Amministrazione Comunale. Manca un autentico dibattito e confronto sulle grandi questioni sociali come su quelle cittadine! La verità: senza cultura non c’è città”.

Ritiene che la politica nazionale possa influenzare il risultato delle elezioni amministrative di Erba?
“Ci augureremmo tutti di no, perché dovremmo affrontare e se possibile avviare a soluzione, i problemi della città. Roma è lontana, ma da noi si trova sempre l’occasione di parlare di argomenti di politica nazionale per evitare quelli più scomodi della realtà locale. Speriamo che non succeda anche questa volta”.

Uno degli argomenti più discussi negli ultimi anni riguarda la riqualifica del centro, a partire dalle ex aree industriali. Che progetti ha? C’è già un’idea ben precisa? Se sì ce la può illustrare?
“Aggiungo a quanto già anticipato che la riqualificazione del Centro può e deve partire dal concorso di idee bandito e attuato dall’Amministrazione Comunale e poi dimenticato in un cassetto. E, a mio parere, non si potrà prescindere dalla valorizzazione dell’area monumentale (Plebana di S. Eufemia) di Piazza Mercato”.

Dai reiterati furti ai vandalismi in stazione, le polemiche intorno alla sicurezza in città non sono mancate. Ritiene Erba una città sicura o insicura? Come giudica l’operato dell’amministrazione uscente in questo ambito?
“Ho già avuto modo di intervenire più volte in Consiglio Comunale sull’argomento. Non si disconosce l’utilità delle telecamere, sempre che siano funzionanti, ma da sole non bastano. Erba probabilmente non ha un tasso di criminalità molto elevato, ma la sicurezza è un problema nella percezione dei cittadini. Una città è sicura, se è viva, se coltiva le relazioni interpersonali, se promuove luoghi di aggregazione, vita e scambi culturali, aree di svago intergenerazionali. La desertificazione di vie, piazze, quartieri favorisce la microcriminalità. Infine compito del Comune, assieme alla scuola, è promuovere e implementare la cultura della legalità e della vigilanza contro le infiltrazioni della mafia”.

Erba città “dormitorio”. Che progetti ci sono per i giovani?
Ho più volte affermato che penso di destinare una struttura pubblica come sede di esperienze di imprenditoria giovanile in campo ambientale, sociale, culturale, economico e dell’innovazione. Penso ai giovani come a un interlocutore privilegiato dell’Amministrazione Comunale attraverso una Consulta comunale con funzioni di indirizzo per gli organismi deliberativi. Sarebbe anche auspicabile, in presenza di adeguati finanziamenti, la riqualificazione urbana di aree periferiche come risposta alla mancanza di luoghi di svago per tutta la cittadinanza. Una particolare attenzione, anche per il rilevante impegno economico dovrà essere riservata al consolidarsi del progetto Youthlab con centro nell’edificio della Stazione FNM. La città non sarà più dormitorio, quando comincerà ad essere attrattiva sia dal punto di vista estetico che delle risposte ai bisogni dei cittadini.

La Regione ha dato il via libera al bypass del passaggio a livello in Corso XXV Aprile. Che tempistiche ci sono per i lavori? Saranno una sua priorità?
Sarà una mia priorità se il finanziamento annunciato dalla Regione unitamente a altre entrate, sarà sufficiente a garantire la realizzazione del progetto, che avevo già presentato nel lontano 2004, quando le condizioni economiche del Comune e della Regione erano decisamente più floride.

Insieme ad altri 13 comuni Erba fa parte del progetto Expo Green Land. Secondo lei quali sono le potenzialità turistiche di Erba? Come valorizzarle? Ha già pensato a qualcosa?
“Occorre mettersi d’accordo su quale turismo privilegiare per Erba e il territorio circostante. Uno studio da me commissionato nel 2004 al noto sociologo Aldo Bonomi indicava come soluzione prioritaria quella di promuover un turismo da week-end (escursioni, trekking, parapendio, cicloturismo,ecc.) e di conoscenza delle bellezze architettoniche e monumentali del territorio (ville, chiese, ecc).  In effetti competere con il lago di Como appare difficile. Le potenzialità turistiche di Erba sono le aree di pregio ambientale del Pian d’Erba, del Lambrone, dei terreni intorno al lago di Pusiano e al lago di Alserio, da valorizzare attraverso la realizzazione di una “linea verde ciclopedonale”, che dal centro città le raggiunga in totale sicurezza. Da sottolineare che parte di queste piste “ciclopedonali” esistono già; l’intervento si limiterebbe al loro raccordo. Una proposta concreta di intervento: non mettere in vendita la Ca’ Mornigo e trasformarla invece in un centro di informazione, di documentazione e di partenza alla volta delle montagne care agli erbesi: Palanzone, Mara, Bollettone, Crocione, ecc. In tal modo si recupererebbe una funzione già svolta egregiamente in passato”.

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