Erba

Antenna Wind, il sindaco: “Tutela dei cittadini al primo posto”

Caterina Franci 14 Ottobre 2016

Erba

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ERBA – “La mia amministrazione ha reso pubblica ogni vicenda relativa all’installazione dell’antenna Wind ad Arcellasco e si è resa immediatamente disponibile ad un confronto per spiegare normative, vincoli e funzionamento della struttura. La tutela dei cittadini, in questa storia, è stata sempre messa al primo posto”.

Risponde così il sindaco Marcella Tili alle critiche mosse prima dai residenti di Arcellasco e quindi dalla minoranza, dove i lavori per il posizionamento dell’antenna telefonica sono cominciati a inizio ottobre.

Il primo cittadino ha cercato di fare chiarezza sulla questione, definita “totalmente in regola con la legislazione vigente in materia”.

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Marcella Tili, sindaco di Erba

Esiste un decreto legislativo, quindi una legge statale, che equipara le antenne per la telefonia ad opere di urbanizzazione primaria. I gestori delle compagnie telefoniche, Wind in questo caso, sono autorizzati a mettere queste antenne ovunque vogliano e il Comune non può impedirne il posizionamento. Tuttavia, avendo i gestori inizialmente deciso di mettere l’antenna in una zona ritenuta sensibile (quella di via Verdi, vicino alla scuola ndr), si è proposto di trovare un altro luogo: l’unica area disponibile e ritenuta perfettamente idonea dall’Arpa (Azienda Regionale Protezione Ambiente) è risultata essere quella vicino al cimitero di Arcellasco”.

La pratica dell’opera sarebbe stata avviata dagli uffici comunali durante l’estate: “Siamo stati contattati dalla Wind per trovare un’area alternativa al posizionamento dell’antenna, quindi è partita la pratica”.

A detta del sindaco sarebbe stato quindi il Comune di Erba ad evitare la costruzione dell’antenna vicino a luoghi sensibili come le scuole e le case: il “trasferimento” della struttura nel campo di Arcellasco rispetterebbe i parametri di distanza dalle case e di altezza stabiliti dal piano elettromagnetico, di cui il Comune di Erba si è recentemente dotato: 160 metri di distanza dalle abitazioni e 34 metri di altezza.

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Ma perché proprio ad Arcellasco? “Come gestore Wind ha una concessione da parte dello Stato e ha il diritto di trovare un’area privata o pubblica dove vi sia campo per la sua rete, così come il dovere di dare un servizio ai cittadini – ha spiegato il sindaco – necessita quindi di antenne collocate vicino ai luoghi di utilizzo, senza queste antenne i nostri cari cellulari non funzionerebbero neanche per le emergenze ed è inoltre risaputo che dove non c’è campo lo “sforzo” del telefono per trovarlo è causa di radiazioni molto più forti. La zona di Arcellasco è risultata l’unica ancora disponibile per questo posizionamento, tenendo conto dei diversi parametri stabiliti dalla legge”.

In città sono altre sette le antenne telefoniche già esistenti e con caratteristiche simili a quella in arrivo ad Arcellasco, come ricordato da Tili: “Per nessuna di esse è stata data così tanta attenzione e comunicazione da parte dell’amministrazione. Oramai fanno parte del panorama e nessuno ci fa più caso, ma ci sono e grazie ad esse i nostri cellulari funzionano”.

Anche sul fronte salute il primo cittadino ha sfatato ogni pericolo: “Non abbiamo tralasciato questo aspetto, durante l’incontro organizzato in municipio un esperto ha parlato dei rischi, evidenziandone l’assenza. Ad ogni modo il controllo delle emissioni magnetiche sarà una priorità e abbiamo dato la disponibilità ad un monitoraggio continuo e costante che ne verifichi l’intensità. Saranno installati appositi apparecchi per rilevare le emissioni”.

Impercorribili, sempre secondo le dichiarazioni del primo cittadino, le proposte avanzate dal Comitato nato ad Arcellasco: “Auspicavano l’installazione dell’antenna in area montana o il frazionamento della stessa in piccole antenne sparse in tutta Erba. Non è possibile, la zona individuata, in perfetta regola con le normative vigenti e, ribadisco, ritenuta idonea anche dall’Arpa, presenta il campo necessario perché l’antenna funzioni”.

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Il cantiere vicino al cimitero di Arcellasco: realizzato il basamento dell’antenna Wind di 34 metri e 300 watt di potenza

 

“L’obbligo di un’amministrazione è anche quello di portare avanti e migliorare la comunicazione per il bene della comunità. Sono state fatte le verifiche del caso, i cittadini sono stati tutelati e abbiamo portato l’antenna in un posto pubblico, stipulato un contratto di 9 anni, quindi a tempo determinato, in un’area il più lontano possibile dalle case, dalle scuole, dagli ospedali, rispettando pienamente il piano elettromagnetico” ha detto il sindaco, aggiungendo: “La normativa italiana in materia è la più rigida d’Europa e non prevede che i Comuni possano opporsi o interrompere la costruzione di un’antenna telefonica, se tutto è in regola dal punto di vista legislativo e della salute. Il discorso che Arcellasco sia un posto bello, che l’antenna lo rovini e che sia vicino ad un cimitero non è sufficiente per impedire la realizzazione dell’antenna”.

Sul possibile ricorso al Tar annunciato dai residenti il sindaco ha concluso: “Dispiace, perché il Comune ha cercato di trovare la soluzione migliore, dimostrando dall’inizio trasparenza e volontà di tutelare i cittadini”.

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