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Antenna, per la Lega “antiestetica”, il PD prepara una mozione

Caterina Franci 14 Ottobre 2016

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Enrico Ghioni

ERBA – “Il nostro sindaco ha dimostrato una volta ancora di non avere interesse per le istanze dei cittadini”. Enrico Ghioni, consigliere di minoranza e capogruppo del PD, punta il dito contro l’amministrazione Tili e commenta commenta così la vicenda “antennone”.

A contrariare l’esponente di minoranza è il comportamento del sindaco nei confronti dei propri cittadini, “che in tutti i modi hanno ribadito la loro contrarietà al posizionamento dell’antenna proprio di fianco alle loro case, avanzando proposte alternative rimaste inascoltate”.

Di fronte ad un’assemblea di 90 persone e oltre 270 firme raccolte – ha continuato Ghioni – un sindaco veramente attento al bisogno della città avrebbe dovuto fermarsi un attimo e riflettere: si poteva costruire un tavolo di lavoro con quei cittadini, per pensare a proposte alternative. Invece il dibattito coi cittadini è stato ‘tagliato’, il sindaco si è presentato senza un tecnico Wind, senza un medico, e ha faticato a rispondere alle domande anche puntuali poste dai cittadini, che volevano sapere nel dettaglio com’era costruita questa antenna, che potenza aveva. Alla faccia delle loro preoccupazioni i lavori sono cominciati”.

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Come spiegato il disappunto maggiore è dovuto alla posizione dell’antenna, i cui lavori di scavo sono stati avviati proprio a fianco dell’ingresso del cimitero di Arcellasco: “Ci chiediamo che impatto paesaggistico possa avere questa struttura di 34 metri, un residente della zona raccontava che tempo fa non aveva avuto il permesso di realizzare la recinzione del suo terreno, per questioni paesaggistiche, e adesso mettiamo lì un’antenna enorme…” ha detto Ghioni.

Annunciata una mozione, sulla questione antenna Wind, che verrà portata dal gruppo Pd nel prossimo Consiglio Comunale: “La mozione è volta a sottolineare che i cittadini andrebbero considerati in un altro modo”.

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Erica Rivolta

Meno “dura” la posizione dell’altro gruppo di minoranza, quello della Lega Nord, con il capogruppo Erica Rivolta che ha commentato: “E’ stato dimostrato che l’antenna non rappresenta un pericolo dal punto di vista della salute, questa è la cosa a mio avviso più importante. Detto ciò è chiaro che per gli abitanti di Campolongo vedersi costruire a fianco delle case un’antenna di 34 metri non è il massimo. Avevo proposto, a suo tempo, di pensare a un modo di ‘mitigare’ questa struttura, come accade in tante altre regioni di Italia: esistono delle antenne a forma di albero, utilizzate in Toscana ad esempio, che riducono l’impatto paesaggistico nel luogo di posizionamento. Poteva essere un’idea, capisco che siano più costose ma era uno sforzo fattibile”.

Per la Lega l’amministrazione si è trovata ad inseguire il problema: “Il gestore può prendere i contatti e decidere di mettere l’antenna, la prima destinazione in via Verdi è risultata luogo sensibile, per via della presenza di Noi Genitori, e si è pensato ad Arcellasco. E’ comprensibile che i residenti si sentano cittadini di serie B, questa distinzione però non è corretta: non esistono cittadini di serie A e serie B e il sindaco avrebbe dovuto aprirsi maggiormente a una comunità giustamente preoccupata e infastidita” ha concluso.