Albavilla

I Contadini della Brianza: ambasciatori dell’arte dei mestieri antichi

Gloria Valli 18 Marzo 2025

Cultura

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Contadini della Brianza

Al museo al Crotto del Boecc si riscopre il fascino della civiltà contadina

Garofoli: “Il lavoro che facciamo con le scuole è il nostro punto di forza per trasmettere la cultura contadina alle nuove generazioni”

ALBAVILLA – Il viaggio alla scoperta degli antichi mestieri del passato inizia dalla visita al Crotto del Boeucc consegnato ad uso gratuito dal Comune di Albavilla al gruppo folkloristico dei Contadini della Brianza il cui presidente è Dionigi Garofali.

All’interno del crotto sia in estate che in inverno c’è una temperatura costante di 8 gradi grazie al: “Soffio della terra proveniente dalla montagne carsiche di Albavilla – spiega Garofali – e per questo i crotti venivano usati per conservare gli alimenti. Ora, noi l’abbiamo adibito a Museo della civiltà contadina e delle tradizioni e durante la festa dei crotti siamo in prima linea insieme alla Pro Loco nell’organizzazione”.

Il presidente del gruppo folcloristico illustra nel dettaglio ogni piccolo arnese e strumento che i nostri avi usavano tra fine ‘800 ed inizio ‘900: “Poi è arrivata la rivoluzione industriale e lì tutto è cambiato. Le macchine hanno sostituito degli antichi strumenti a mano. Ma, noi, vogliamo  ricostruire fedelmente il mondo delle campagne. Mostrando com’era la Brianza per dar occasione ai più giovani di conoscerlo e alle persone più anziane di rivivere le usanze tipiche”.

Qui al museo ci sono pezzi unici. Come lo strumento per spaccare la canapa, tutti i vari arnesi per la raccolta del fieno, il magnano per il fuoco, la pela castagna secche che toglie il guscio dalle castagne, alcune trebbiatrici di fine ‘800. Poi c’è il prototipo della prima mietitrice a cui il re d’Inghilterra aveva conferito una medaglia d’ora a chi l’inventò. Poi altri strumenti contadini come il tritaforaggio, il torchio, diverse sgranatrici, lo staio e gli aratri. Insomma tutti quelli che i nostri nonni usavano nella loro vita quotidiana contadina”.

Contadini della Brianza

Il gruppo è nato nel 1976 poi, nel 2006 Garofali ha fondato I Contadini delle Brianza: “E in questi vent’anni, tenendo conto il Covid che per quattro anni ha bloccato tutto, abbiano fatto ben 620 spettacoli. Una media di 45 all’anno. La nostra forza è quella di fare delle vere e proprie rappresentazioni usando questi attrezzi accompagnati dai canti contadini”.

Contadini della Brianza

“Per esempio facevamo vedere veramente come si faceva il bucato, la mietitura, coinvolgevamo i più piccoli nella macerazione dell’uva per fare il vino. Oppure facevamo vedere come si allevava un baco da seta e poi come ottenerla, pensa che da bozzolo si possono ricavare dai 700 ai 1000 metri di seta. Queste messe in scena improntata sui mestieri di una volta ci ha portato a vedere una grande visibilità. Erano spettacoli di un’ora e mezza intervallati dalle poesie di Mariuccia Brivio”.

Contadini della Brianza

Diverse emittenti televisive hanno apprezzato negli anni la fedeltà alle tradizioni dei Contadini della Brianza che sono stati trasmessi più di cento volte trasmessi. Poi i Contadini hanno partecipato con grande entusiasmo all’EXPO 2015, lì spiega il presidente: “È stata un’esperienza indimenticabile. Ci siamo esibiti al Padiglione Lombardia dove ci avevano invitato e poi siamo andati all’Albero della Vita. La cosa che ci ha colpito è stato che il pubblico ci ha fatto lo spazio introno a noi e quando sono tornato a casa ho guardato il video online che è risultato essere stato visto da circa 170 nazioni nel modo. Un’altra importante tappa in questi anni è stata quella di essere ospiti fissi all’Agrinatura a Lariofiere”. 

Ora, i Contadini della Brianza sono una cinquantina spiega Garofali: “Il problema è la mancanza del ricambio generazionale. Inoltre, ci sono molte persone anziane che stanno invecchiando con i loro problemi ed andare a fare spettacoli in pochi e non in grande stato di salute non è neanche bello per chi ci vede. Per attrarre i giovani puntiamo tutto sul museo. Difatti l’anno passato sono venuti qua circa 800 ragazzi delle scuole, e con loro facciamo anche dei progetti sulla tradizione. Prima andiamo a scuole per fargli imparare i canti, poi venivano al Crotto per cantarli e mettere in scena lo spettacolo coi addosso i vestiti tipici”.

Contadini della Brianza

A proposito di costumi quelli dei Contadini delle Brianza rappresentano: “La cultura contadina da fine 800 fino agli anni 50/60 del novecento, in seguito poi è sparita. I costumi originali ce li ha fatti un sarto di Albavilla che lavorava a Como. La musica, invece, negli spettacoli era accompagnata da un fisarmonicista che era Ettore Ciceri che scriveva anche le canzoni, poi adesso ce sono altri due. Sono canti da osteria, non stiamo troppo a curare la melodia, si può anche stonare ma l’importante è il coinvolgimento del pubblico”.