Erba

Strage di Erba, i fratelli Castagna: “Vorremmo solo vivere le nostre vite”

Caterina Franci 31 Gennaio 2019

Cronaca, Erba

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I fratelli Beppe e Pietro Castagna ospiti di Franca Leosini lo scorso dicembre

 

ERBA – I fratelli Pietro e Beppe Castagna ‘rompono’ il silenzio e all’indomani dell’ennesima puntata delle Iene dedicata alla Strage di Erba hanno diffuso un comunicato stampa, ricondiviso in queste ore sui social. Lo riportiamo:

“Lo speciale de “Le Iene” andato in onda martedì sera ci obbliga a prendere una posizione. A dodici anni da un dramma che ha strappato nel sangue la nostra famiglia – togliendoci nostra madre, nostra sorella e Youssef, con anche il sacrificio della signora Cherubini e segnando per sempre le nostre vite – dopo 3 gradi di giudizio seguiti con dolorosa pazienza in ogni udienza, interrogatorio, analisi di prove; dopo 3 sentenze di colpevolezza ormai definitive; vorremmo solo vivere le nostre vite”.

“Abbiamo sempre preferito il silenzio, cercando di imitare l’esempio di nostro Padre. Tuttavia, da aprile dello scorso anno sino a ieri, siamo stati fatti oggetto di un’incredibile ed ingiusta campagna di sospetti, con azioni radio-televisive rivolte non ad una asserita verità e nemmeno ad un esercizio (sterile) di revisione di prove già spese ed a processi ormai esauriti, ma ad insinuare nel pubblico un sospetto infame su Pietro“.

“L’insinuazione, tanto più fintamente celata, è ancora più grave di una accusa plateale: semina il dubbio e rovina per sempre chi, così, è vittima due volte. Davvero: la calunnia è un venticello. Abbiamo deciso di non sopportare oltre, chiedendo giustizia a chi è chiamato per ruolo ad affermarla e dando così incarico al nostro legale di perseguire ogni diffamazione, specie se insinuante.”

“Dato che questa aberrante attenzione non si placava, abbiamo deciso di farci sentire una volta per tutte in un confronto diretto e serio con Franca Leosini, confidando di poter poi tornare alle nostre vite. Niente da fare: ieri (martedì per chi legge) Le Iene non si sono limitate ad una discutibile affermazione di innocenza, ma si sono abbandonate a subdole insinuazioni di colpevolezza, annunciate sin dai promo: inaccettabili, per la gravità assoluta del crimine anche solo avvicinato a Pietro”.

“Crediamo con fermezza che le responsabilità si facciano valere nelle aule di Giustizia e questo vale per tutti.  Per questo affideremo ai Giudici la valutazione su ogni affermazione diffamante, tanto più se insinuata: il dolore resta, ma il rispetto di ruoli, funzioni, lavoro e persone va difeso”.

Pietro e Beppe Castagna