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Sparatoria Asso, l’avvocato del brigadiere Milia: “Dietro alla tragedia problematiche profonde”

Miryam Colombo 29 Ottobre 2022

Asso, Cronaca

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Il brigadiere, nella giornata di ieri, è stato interrogato dai magistrati

ASSO – “E’ una persona distrutta, quasi persa. Alterna momenti in cui è spento, ad altri in cui ha dichiarato di essere devastato per quello che era successo. E’ una situazione davvero molto difficile anche da descrivere”.

A parlare è l’avvocato Roberto Melchiorre che assiste il brigadiere Antonio Milia che giovedì pomeriggio ha ucciso con tre colpi di pistola il suo comandante, il Luogotenente Doriano Furceri. Il brigadiere, nella giornata di ieri, è stato interrogato dai magistrati per far luce su cosa lo abbia portato a compiere un simile gesto.

L'avvocato Roberto Melchiorre
L’avvocato Roberto Melchiorre

“C’è tanto da lavorare sul quadro clinico e sanitario. Non è una questione di discordie, è qualcosa di molto più profondo – ha aggiunto l’avvocato che ha avuto gli ultimi contatti col suo assistito, che si trova al Bassone di Como, nella serata di venerdì – Ha da subito espresso la volontà di collaborare, vuole rispondere alle domande dagli inquirenti. Non è però riuscito a dare risposte a tutto, ci sono degli aspetti a cui non sa rispondere. Al momento non ha ancora incontrato personale medico”.

E’ consapevole di quanto sia accaduto? “Il problema di consapevolezza e coscienza è molto complicato: lui sa quello che è successo. Sa che è morto il luogotenente, ma sulla piena consapevolezza non so rispondere. Non sono in grado di dire se abbia la consapevolezza, è un aspetto che va approfondito dal punto di vista psicologico e psichiatrico. Sono emersi vari elementi rispetto alle motivazioni: non c’è un unico elemento, ma una somma di questioni che si sono trascinate nel tempo e hanno portato a tutto questo. Una montagna di problematiche che si sono sommate e che hanno portato alla tragedia di giovedì sera”.

Cosa accadrà ora? “Siamo in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto. Dopo credo sarà applicata una misura cautelare, si vedrà quale. Poi l’iter dovrebbe prevedere un approfondimento sul piano psichiatrico, sulle sue capacità attuali, su quelle al momento del fatto. Penso che già la Procura potrebbe agire in questa direzione, anche sulla base dei pregressi. Bisogna acquisire le cartelle e fare un’indagine approfondita. Il brigadiere Antonio Milia aveva ricevuto assistenza psichiatrica poi la commissione medica aveva effettuato le valutazioni e il 18 ottobre scorso aveva ricevuto l’idoneità. Le problematiche accertate nel febbraio 2022 hanno radici più profonde e il tempo va spostato indietro di almeno 6-10 mesi. Prima di questo periodo non aveva dato alcuna avvisaglia di un malessere psichico”.

Chi lo conosce parla di una persona buona, sorridente, disponibile, un gran lavoratore. Aveva moglie e 3 figli e viveva nella caserma di Asso, dove viveva il suo stesso Comandante: “E’ una tragedia che colpisce tante famiglie e questa tragedia non può essere limitata a quello che appare oggi, ma necessita di approfondimenti – conclude l’avvocato Melchiorre -. Se siamo arrivati a questo, sono tante le cose che non sono andate per il verso giusto. Non basteranno solo le analisi nell’aula di giustizia, ma sarà necessario indagare anche altrove. E’ una ferita che non si potrà rimarginare, per tutte le persone che sono coinvolte. Il coinvolgimento riguarda tanto la famiglia di chi ha perso la vita, quanto quelle di chi viene individuato come responsabile e anche l’Arma che è comunque essa stessa una famiglia. Approfondire ogni aspetto è un atto dovuto”.