Pusiano

Pusiano: case pericolanti, sgomberate due famiglie

Lorenzo Colombo 24 Maggio 2014

Cronaca, Pusiano

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lavori galleria pusiano, maggio 2014 (5)

PUSIANO – Sembrava che la questione del complesso residenziale di via Montandon, al civico 13, dovesse avere seguito lunedì 26 maggio, con una perizia che avrebbe dovuto mettere nero su bianco l’abitabilità o meno delle cinque case in cui sono emerse crepe sui muri e rigonfiamenti a seguito dei lavori per la realizzazione della galleria di Pusiano (vedi articolo precedente). Questa mattina, sabato 24 maggio, invece i Vigili del Fuoco sono tornati in paese e il bilancio è stato pesante: due famiglie sgomberate per la pericolosità delle loro case. 

Si tratta della famiglia Roselli, che si trasferirà almeno per i prossimi giorni a Bellagio, e della famiglia Castelnuovo, che invece dovrà passare la notte in albergo, al Leonardo Da Vinci.

La decisione è stata presa a seguito dei nuovi danni alle abitazioni dei residenti del complesso che da mercoledì lamentano la situazione.

Oggi è previsto il puntellamento del muro che divide il cantiere dalle case al civico 13 mentre i lavori che prevedono le iniezioni di cemento nel sottosuolo, riconducibili alla realizzazione del tunnel, sono stati momentaneamente sospesi, in attesa che l’azienda Cossi si pronunci su un nuovo metodo di procedimento.

Alle due famiglie non resta che raccogliere i propri averi e trasferirsi altrove, almeno momentaneamente, così come indica l’apposita  ordinanza emessa dal Comune di Pusiano.

Per lunedì è stato quindi programmato un incontro tra gli amministratori comunali, i tecnici della Provincia e i responsabili della ditta. “Nel frattempo, il Comune ha garantito alle famiglie evacuate la possibilità di alloggiare in un albergo. Da parte del Sindaco e di tutti gli amministratori, la volontà è quella di chiedere che venga utilizzata d’ora in avanti una tecnica differente da quella, troppo invasiva, usata finora. La tutela dei residenti e il ripristino degli immobili sono prioritari, anche se è ovvio che un lavoro tanto importante porti naturalmente con sé rischi e disagi, che però in questo caso hanno ampiamente superato il limite di tollerabilità”, spiegano gli amministratori locali.