INVERIGO – Diga sì, diga no? La serata di venerdì 4 aprile, organizzata dalle associazioni “Orrido d’Inverigo” e “Le Contrade”, ha tentato di fare chiarezza su un progetto che riguarda il paese: la realizzazione di un ponte volto a proteggere i comuni a valle d’Inverigo, in particolar modo la città di Monza, dalle alluvioni del fiume Lambro.
Un progetto che non piace alle due associazioni e che divide persino la Giunta comunale.
Dopo l’illustrazione tecnica di quanto previsto, è stata aperta la discussione con la popolazione e il sindaco, Angelo Riboldi.
Nel corso della serata sono stati toccati numerosi punti. E’ emerso, in particolare, che i problemi per cui occorrerebbe l’intervento nell’ambito del Contratto di Fiume Lambro Settentrionale riguardano fondamentalmente altre zone e non quella di Inverigo: “In paese non ci sono mai stati grandi problemi. L’ultima esondazione risale al 2002 ed era in parte dovuta al malfunzionamento del cavo Diotti – è stato spiegato – A Inverigo si è guardato bene dall’edificare attorno al fiume perciò l’acqua ha la possibilità di uscire dal letto senza creare disastri. E’ chiaro che la realizzazione di questa diga andrebbe a proteggere in particolare i Comuni a valle, dove invece è stato costruito”.
L’iter è fermo a un progetto preliminare che prevede la spesa di 1 milione di euro per la sola realizzazione di questo ipotetico ponte ma, secondo gli organizzatori della serata, mancano troppe informazioni per poter procedere. Difficile quindi anche per il Comune poter fornire delle risposte agli enti: “All’interno della mia stessa Giunta non tutti sono d’accordo – ha spiegato il sindaco – Occorrerebbe quanto meno capire meglio di cosa si tratta, vantaggi e svantaggi, e valutare eventuali alternative, come realizzare un impianto in una zona in cui sia meno visibile e impattante rispetto a quella scelta dal progetto preliminare”. Anche gli inverighesi sembrano titubanti. Chi è intervenuto ha sottolineato come ci siano tante domande ancora senza risposta.
In seguito alla serata le associazioni hanno protocollato in Comune un documento in cui invitano il Consiglio comunale a trattare l’argomento. Se ne parlerà ancora quindi in Comune nella speranza che, nel frattempo, possano arrivare informazioni più precise su quanto si vuole realizzare.
