Albese con Cassano

I genitori donano un’ambulanza per non dimenticare Lisa

Admin Altreforme 24 Settembre 2013

Albese con Cassano, Cronaca, Sanità

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ALBESE – “Sono passati 3 anni da quando un tragico incidente sul lavoro ci ha portato via la nostra Lisa, lasciandoci disorientati e inermi a fare i conti con un dolore che non si può descrivere e un vuoto che niente e nessuno potrà colmare. Quel momento ha spezzato la vita di una splendida figlia, ha distrutto la nostra, ha cancellato ogni sogno di futuro”. Sono le parole, cariche di commozione, scritte dai genitori di Lisa Picozzi, scomparsa il 29 settembre 2010 a Tricase in provincia di Lecce, in un tragico incidente sul lavoro.

Lisa, originaria del milanese, era un ingegnere edile ma era anche il capitano della squadra di pallavolo di Albese, la CS Alba, che militava in serie B.

Nel terzo anniversario della sua scomparsa, i genitori vogliono ricordare Lisa con la donazione di un’ambulanza della Croce Bianca di Milano: “Se con questo mezzo di soccorso anche solo una vita potrà essere salvata, la morte di Lisa avrà avuto un senso”.

Non è la prima iniziativa che porta il suo nome: “Una borsa di studio al Politecnico e un premio a lei dedicato in un torneo di pallavolo in serie A, il “Premio Lisa Picozzi, Sport e Studio”, istituito dalla Fipav Lombardia, che viene assegnato annualmente alla giocatrice che “ha saputo conciliare gli impegni sportivi con lo studio, conseguendo brillanti risultati in entrambi i campi”. Inoltre, Lisa è ricordata ogni anno nei memorial della polisportiva della sua città e di Albese: proprio qui, dallo scorso anno, il Comune ha deciso di associare la “giornata dello sport” al memorial Lisa Picozzi”, spiega mamma Marianna Viscardi.

Quest’anno la famiglia ha scelto di donare un’ambulanza. Domenica 29, alle 11.30, presso la polisportiva della città di Rodano, con il patrocinio del Comune e della Croce Bianca di Milano – Sezione Centro, si terrà l’inaugurazione.

Inaugurazione ambulanza Lisa Picozzi Albese settembre 2013

Quello dei genitori di Lisa vuole essere anche un messaggio di speranza: “Vogliamo richiamare l’attenzione sull’importanza della sicurezza sul lavoro, troppo spesso trascurata”. Quella di Lisa è una morte bianca che dopo 3 anni di udienze preliminari non ha ancora visto l’inizio del processo.

“Lisa era una ragazza solare, entusiasta, positiva. Quello che la caratterizzava maggiormente era un grande senso dell’amicizia e una disponibilità incondizionata verso chiunque avesse bisogno – ricorda la mamma – Non per niente era una donatrice di sangue”. La sua vita si è spezzata un mercoledì, durante un sopralluogo sulla superficie di un edificio, quando è precipitata da 7 metri. “Da quel giorno il mio impegno è quello di tenere vivo il suo ricordo in chi l’ha amata e far conoscere la sua storia a chi non ha avuto l’occasione per farlo. La storia di “un ingegnere che gioca a pallavolo” come amava definirsi Lisa, una figlia e una nipote straordinaria che merita qualcosa di straordinario per essere ricordata. Penso a mia figlia e la vedo in movimento”: da qui l’idea di un’ambulanza, di una corsa che si arricchisce di un nuovo, importante, significato, quello di cercare di salvare vite. “Quel maledetto pomeriggio di 3 anni fa un mezzo della Croce Bianca come quello che inaugureremo l’ha soccorsa ma purtroppo non ha potuto salvare la sua giovane vita, mettendo fine alle nostre speranze. Ora queste speranze le vediamo ben custodire in questo mezzo di soccorso”.

Ambulanza di Lisa Picozzi Albese settembre 2013