Erba

Buco del Piombo. Si lavora per una possibile riapertura

Miryam Colombo 5 Dicembre 2018

Cronaca, Erba

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ERBA – Non è forse ancora detta l’ultima parola sul Buco del Piombo: durante la prossima settimana la grotta, luogo del cuore per gli erbesi, verrà sottoposta ad alcuni monitoraggi per definire la situazione attuale dei versanti e, quindi, presentare un progetto di messa in sicurezza.

Un barlume di speranza per una prossima riapertura?

I rilievi

La prossima settimana, i tecnici degli Uffici comunali effettueranno le analisi sui versanti all’interno della Riserva Valle Bova. Il costo complessivo delle operazioni si aggira attorno ai 3500 euro.

“I rilievi aiuteranno a studiare la morfologia del contesto e a ottenere computi metrici precisi – ha spiegato l’ingegner Nicola Santoro – Lo scopo è quello di recuperare informazioni accurate per procedere alla realizzazione di un progetto di messa in sicurezza per una possibile riapertura del sito. Procederemo inoltre con lo studio dell’impatto paesaggistico in collaborazione con la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio”.

Attraverso l’apposita strumentazione tecnica, si procederà quindi al monitoraggio della parete lungo cui si apre il Buco del Piombo e della frana individuata in prossimità del cosiddetto Ponte di Legno e già messa in sicurezza.

Il cancello di accesso al Buco del Piombo prima di essere rinforzato

 

La situazione attuale

Chiusa all’accesso del pubblico dal 2011, l’intera area è stata sottoposta nel tempo a diversi interventi di pulizia e sistemazione e, recentemente, in seguito a alcuni episodi di trasgressione del divieto, l’Amministrazione ha provveduto a rinforzare il cancello posto lungo la scalinata di ingresso. Quest’ultima è infatti di proprietà del Comune di Erba mentre le famiglie Masciadri e Sossnovsky sono proprietarie della grotta.

Nel cerchio, l’area da cui si sarebbe staccato il masso precipitato

 

L’ultimo aggiornamento della situazione arriva però domenica scorsa quando agli Uffici comunali è giunta la segnalazione di un masso caduto lungo il versante. Lunedì mattina i tecnici avrebbero rilevato un crollo lungo la parete esterna della cavità: “Lo smottamento è probabilmente dovuto all’infiltrazione dell’acqua tra le fratture della roccia – ha precisato l’ingegner Santoro – I cicli di gelo e disgelo creano delle tensioni nelle pareti già indebolite e queste possono causare, come avvenuto, il distacco di materiale”.

Episodi come questo renderebbero, quindi, sempre più necessaria la realizzazione di opere che garantiscano la sicurezza dell’area attraverso la stabilizzazione dei versanti: attraverso operazioni di disgaggio si rimuovono le parti in roccia pericolosa e si creano barriere paramassi in acciaio e strutture di sicurezza che proteggano eventuali escursionisti in transito.