Albese con Cassano

Albese: un paese che va “a mollo” a ogni pioggia

Admin Altreforme 2 Ottobre 2013

Albese con Cassano, Cronaca, Politica

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Albese, consiglio comunale, petizione popolare via roncaldier, settembre 2013 (6)

ALBESE – Cantine, box, giardini, cortili allagati, case addirittura, aziende costrette a bloccarsi per le inondazioni, ma l’immagine più significativa è quella delle villette in cui si lasciano aperte due porte per far scorrere il vero e proprio fiume in piena. Tutto questo capita sistematicamente ad Albese e non in presenza di stra-tempi ma praticamente ogni volta che piove con una certa intensità.

Sono stati gli abitanti di via Roncaldier ad aprire la discussione di questo problema in Comune, presentando una petizione popolare corredata da 55 firme. La discussione è stata portata in Consiglio comunale dal capogruppo di maggioranza Raffaele Zanon e la seduta di lunedì 30 settembre è stata interrotta per colloquiare con i cittadini giunti numerosi in sala consiliare. E proprio in quell’occasione sono emersi i problemi di tante altre persone e di numerosi altri punti del paese: una ventina, insomma, le zone che, a ogni pioggia abbondante, vanno letteralmente “a mollo”.

Via Petrarca, via Manara, via Giotto, via Veneto, piazza Motta, via Roma, via Silvio Pellico… “Da noi si allagano cantine e garage”, hanno sottolineato gli abitanti di via Petrarca. “Da noi il piano terra delle case”, hanno proseguito quelli di via Roncaldier. “Da me entra un fiume in azienda – ha invece fatto presente il carrozziere di via Manara – Quando ci facciamo male, ci facciamo male davvero”. Una situazione insostenibile, insomma, che peraltro molte persone dicono di denunciare da anni, senza aver visto muoversi nulla. “Abbiamo studiato tutte le soluzioni possibili immaginabili “fai da te”: abbiamo messo paratie sui cancelli, abbiamo costruito pozzi perdenti ma non servono a nulla. Non dormiamo la notte noi”.

Albese, consiglio comunale, petizione popolare via roncaldier, settembre 2013 (7)

L’Amministrazione è ben conscia di queste difficoltà, tanto che ha deciso di portare in Consiglio comunale la discussione della petizione nonostante servano 200 firme per questo passaggio. “Posto che in via Roncaldier c’è una concatenazione di problemi, quello principale è senza dubbio legato alle acque provenienti da villa San Benedetto – ha spiegato il sindaco Alberto Gaffuri – Dopo aver visto quanto successo durante l’ultima alluvione dello scorso 10 luglio (vedi articolo), abbiamo chiesto spiegazioni in merito alla villa e ci è stata inviata la planimetria della rete di smaltimento (da cui si evince peraltro che non c’è nessun pozzo perdente, ndr). Il Comune quindi si sta muovendo in due direzioni: una con la casa di riposo, cui è stata richiesta documentazione più approfondita e un progetto di sistemazione, e l’altra con i privati per verificare gli allacci delle singole abitazioni”. Subito chiarito che, qualora le verifiche dovessero far emergere qualche mancanza, scatterebbero immediatamente provvedimenti e sanzioni.

Ma il Comune si sta muovendo anche sotto il profilo della prevenzione: “Stiamo inviando lettere per il taglio delle piante e poi ricordiamo a tutti i privati che anche le rogge devono essere controllate da loro”. Prevenire dove possibile e affrontare le emergenze: queste, al momento, le uniche azioni possibili per il Comune. “Servirebbe un robustissimo intervento dal punto di vista economico e una coscienza civica – ha affermato il vicesindaco Carlo Ballabio – Come in questi anni si sta portando avanti l’obbligo di rimozione dell’eternit, piuttosto che le politiche energetiche, allo stesso modo occorrerebbe costringere a dare un occhio alla rete di smaltimento delle acque piovane”. E per sdrammatizzare Ballabio ha chiuso con un consiglio: “Lasciare a casa più spesso l’auto in modo da creare meno inquinamento cosi che possa tornare a piovere in modo “normale””.

Albese, consiglio comunale, petizione popolare via roncaldier, settembre 2013 (2)