COMO –  Sono stati resi noti i dati dell’Osservatorio sul distacco transnazionale costituito presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e segreteria Cgil Como ha selezionato quelli che riguardano il comasco.

Le sintesi annuali dell’osservatorio sono fondamentali per tracciare un fenomeno che spesso sfugge dalle forme di tutela salariale e normativa previste dalla legislazione vigente. I rilievi si riferiscono al periodo che va dal 1 gennaio 2021 fino al 30 giugno 2021.

Il distacco dei lavoratori si configura quando un datore di lavoro (detto distaccante), a fronte del suo interesse e sotto la propria direzione, mette temporaneamente a disposizione di un altro soggetto (detto distaccatario) uno o più lavoratori per lo svolgimento di un’attività concordata e disciplinata da un contratto concluso tra le parti.

Il distacco avviene da uno stato UE o extra UE in Italia e viceversa. La disciplina del distacco transnazionale è di ambito comunitario.

La Cgil, attraverso l’Area politiche europee e internazionali, in collaborazione con l’Ufficio giuridico e vertenze, ha avviato il progetto biennale “TIDE-POWER – Trade unions In Defense of POsted WorkERs” sovvenzionato dall’Unione europea e volto a migliorare la protezione delle lavoratrici e dei lavoratori implicati in una situazione di distacco transnazionale. La sede della Camera del lavoro di Como è uno degli sportelli in Italia riconosciuto dall’Unione Europea.

I dati più significativi:

20.077 sono il numero di distacchi in Italia, la stragrande maggioranza dei quali (quasi il 90%) proviene dai paesi dell’Unione Europea.

I paesi dell’Unione che distaccano di più sono la Romania con oltre 8 mila distacchi e la Germania con oltre 3 mila.

Dei 2.111 distacchi provenienti dai paesi Extra UE, la maggior parte appartiene alla Svizzera con 1.214 distacchi (pari al 58%).

I settori di destinazione dei lavoratori sono prevalentemente manifatturiero (886 aziende distaccatarie), trasporto e magazzinaggio (465) e delle costruzioni (309).

Nella provincia di Como risultano distaccati 82 lavoratori, di cui 75 uomini e 7 donne. I settori di occupazione sono quello manifatturiero (27 addetti), attività finanziare ed assicurative (1), attività professionali scientifiche e tecniche (1), commercio all’ingrosso (2), istruzione (2), servizi di supporto alle imprese (14), sanità e assistenza sociale (11), servizi di informazione e comunicazione (1), trasporto e magazzinaggio (23).

Dall’Italia verso l’estero sono invece coinvolti 4.250 lavoratori. I distacchi di lavoratori italiani verso la Svizzera sono 440, di cui 410 maschi e 30 femmine.

Il 62,7% dei distacchi riguarda paesi comunitari. Il paese di destinazione prevalente è la Francia. Il settore prevalente è quello manifatturiero.