Longone al Segrino

Tampone post vacanze, odissea per due coniugi di Longone

Miryam Colombo 25 Agosto 2020

Attualità, Longone al Segrino

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LONGONE AL SEGRINO – “Più passa il tempo, più abbiamo l’impressione di essere stati dimenticati”. Con queste parole si chiude la lettera inviata da una lettrice, Virginia Nava, alla redazione di Erbanotizie.com nella quale racconta l'”Odissea” attraversata da lei e dal marito al ritorno da un viaggio in Spagna.

Residenti a Longone al Segrino, i due coniugi si sono recati lo scorso 31 luglio nella regione delle Asturie, nel nord della Spagna, dove vive la figlia. Tornati in Italia venerdì 14 agosto, marito e moglie hanno fatto segnalazione alle autorità sanitarie di competenza della propria situazione chiedendo, secondo quanto previsto dalle ordinanze in vigore, di poter effettuare il tampone per il Coronavirus.

Come riportato nella lettera, ad oggi, martedì 25 agosto, i due non sono ancora stati sottoposti al test e, nonostante le numerose segnalazioni, non hanno ancora ricevuto una risposta.

Di seguito, riportiamo integralmente la lettera inviata da Virginia Nava alla redazione di Erbanotizie.com:

Io e mio marito siamo andati in Spagna (con la nostra autovettura) per fare visita a nostra figlia che vive là e che non vedevamo da tempo. Siamo tornati la sera del 14 agosto e la mattina del giorno 15 abbiamo effettuato la comunicazione di entrata in Italia dall’estero all’Ats Insubria, seguendo le indicazioni e le modalità previste.

L’Ats Insubria ci avrebbe dovuto contattare per essere sottoposti a tampone entro le 48 ore. Non essendo stati contattati abbiamo mandato un sollecito il giorno 18 senza avere ancora nessuna risposta.

Nel frattempo abbiamo chiamato più volte: Ats Insubria, numero verde regionale, numero verde del Ministero della Sanità, la Farnesina. Da queste telefonate non siamo riusciti a risolvere la nostra situazione.

Siamo consapevoli che per vari motivi ci possano essere stati dei ritardi che non hanno permesso di rispettare i tempi previsti dall’ordinanza. Ma non capiamo perché, in tempi di “obesità di informazione” supportata dai veloci mezzi di comunicazione di massa, nessuno ci abbia contattato per informarci di eventuali ritardi o disguidi e noi nel frattempo, rispettando l’ordinanza regionale, stiamo aspettando, chiusi in casa, di avere la convocazione per effettuare il tampone o notizie in merito.

Ma più passa il tempo, più abbiamo l’impressione di essere stati dimenticati, inoltre ci chiediamo che fine abbia fatto la prevenzione soprattutto in merito alla grave problematica sanitaria in corso.

Ringraziamo lo staff di Erbanotizie per averci dato l’opportunità di far sentire la nostra “voce” che, oltre ad arrivare ai comuni cittadini, speriamo arrivi a chi di competenza.

N.B. Il giorno 22 abbiamo anche inoltrato un reclamo all’Urp dell’Ats Insubria.

Virginia Nava