COMO – Scatta sabato 1 marzo il nuovo aumento delle accise sui carburanti, un aumento pari a 2,4 millesimi di euro per ogni litro di erogato che diventano 3 millesimi aggiungendo la relativa Iva. Nello specifico, l’accisa sulla benzina passa da 728,40 a 730,80 euro per 1.000 litri e quella sul gasolio da 617,40 a 619,80 euro per 1.000 litri (vedi articolo precedente).
“Ci risiamo – commenta il Consigliere regionale e Vicepresidente Nazionale dei distributori Figisc Confcommercio, Daniela Maroni – un altro giro di vite, un altro prelievo nelle tasche dei cittadini e dei gestori. Non se ne può più, il governo non può andare avanti a fare cassa agendo su un bene indispensabile per la collettività”. L’aumento, deciso a Roma, consolida la posizione dell’Italia ai vertici della tassazione sui carburanti: nel panorama europeo siamo secondi, dietro all’Olanda sul fronte benzina e subito dopo il Regno Unito al “capitolo” gasolio.
“I malumori degli italiani si concentrano su Imu e Tares – riprende l’esponente comasco della Civica Maroni Presidente – ma nessuno pone attenzione sulle accise, un prelievo silenzioso e automatico che però finisce per incidere pesantemente sui conti delle famiglie. L’ho già detto in altre occasioni, lo ripeto un’altra volta: il Governo non deve considerare i cittadini come un fondo perso da cui prelevare in ogni occasione di bisogno. Diciamo basta, anche per rispetto verso la categoria dei gestori”, conclude Daniela Maroni.