Erba

“Percorsi d’acqua”: acqua, riti religiosi e luoghi di guarigione

Admin Altreforme 9 Novembre 2014

Attualità, Erba

Tag: , ,

LariofiereERBA – Il legame indissolubile fra acqua e luoghi sacri, proprio di ogni civiltà che, fin dall’antichità, ha costruito il suo centro città in prossimità di fiumi, laghi o sorgenti, sarà al centro di numerosi incontri formativi a “Percorsi d’acqua”, la mostra-convegno organizzata al polo espositivo Lariofiere dal 14 al 16 novembre.

Le motivazioni che hanno spinto le comunità pagane a compiere questa scelta, come illustrerà la relazione “L’acqua nei luoghi di guarigione”, tenuta da Antonio Guerci, titolare della Cattedra Unesco di Antropologia all’Università degli Studi di Genova, non va attribuita soltanto alle indubbie necessità di approvvigionamento idrico, ma anche alla diffusa convinzione che le divinità amassero stabilire la loro dimora nei cosiddetti “loci amoeni”: cascate, ruscelli, laghi incantevoli o lagune misteriose.

Il comportamento di gruppi umani il cui ricordo si perde nello spazio e nel tempo rivela una palese identificazione fra ciò che è sacro e ciò che è salutare: la consapevolezza delle proprietà terapeutiche dell’elemento acqua, tenuto in grande considerazione in quanto manifestazione terrena di un potere divino imperscrutabile, ha posto le basi per i successivi studi di idroterapia. L’acqua, ancora oggi, è assunta dall’organismo umano in tre modalità: per applicazione topica, per ingestione e per abluzione.

Attraverso la presentazione del caso di Mayantuyacu, centro di guarigione situato nella foresta amazzonica, in prossimità di un fiume le cui acque scorrono alla temperatura di 100° C, Tania Re, psicologa e antropologa dell’Università degli studi di Torino, approfondirà il ruolo dell’ambiente nel percorso di cura delle differenti patologie.

“In questo momento storico in cui la medicina occidentale e l’etnomedicina stanno cercando un approccio comune alla scienza medica attraverso lo scambio di conoscenze ed esperienze – dichiara la dottoressa Re – c’è spazio per portare una maggiore consapevolezza al rapporto fra la cura, l’ambiente e la conoscenza”.

Un altro esempio di luogo sacro sorto vicino a un corso d’acqua, e precisamente alla fonte di Valsamitis, è quello del Monastero ortodosso di Hozoviotissa, candidato a diventare Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. La frequentazione della sorgente, che si risale all’era protocicladica, è sfociata nella costruzione di un piccolo tempio divinatorio in età classica, poi trasformato in una chiesa vera e propria nel periodo bizantino.

Giovanni Perotti, consulente Unesco per il riconoscimento dei siti come Patrimonio dell’Umanità e membro del comitato scientifico “Antropologia della Salute – Biosphere e sistemi di cura” dell’Università di Genova, racconterà a “Percorsi d’acqua” come il sito sia tuttora meta di pellegrinaggio per la popolazione delle Cicladi.

Un focus sull’acqua nelle religioni sarà infine realizzato da Antonio Gentili, padre barnabita del convento di Campello, il quale approfondirà i significati simbolici legati alla religione cristiana: il sentimento di riconoscenza verso Dio per aver donato all’uomo un bene così prezioso è descritto sinteticamente nel Cantico delle Creature di San Francesco d’Assisi, il quale nel XIII secolo scrive “Laudato si’, mi’ Signore, per sor’acqua, la quale è molto utile et humile et pretiosa et casta”. Fin dal Battesimo, l’acqua accompagna la vita del cristiano nel suo ruolo di forza purificatrice che lava dal peccato e dona la salvezza.

A “Percorsi d’acqua” sarà possibile partecipare, oltre a incontri e dibattiti su diverse tematiche legate all’acqua, anche a laboratori pensati ad hoc per i ragazzi delle scuole primarie e secondarie, che potranno cimentarsi in prima persona in fantasiosi esperimenti sotto la guida di esperti.