Erba

Padre Prashanth presenta la sua tesi di dottorato su Monsignor Aristide Pirovano

Redazione 4 Marzo 2024

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amici monsignor pirovano
ERBA – “Credo che la spiritualità di padre Aristide possa toccare il cuore e dare molti frutti: nuove vocazioni a Erba, il mio impegno missionario accompagnato dalla vostra preghiera e le vostre opere accompagnate dalla mia”. Così venerdì 1 marzo padre Paul Prashanth Kumar Pothireddy, missionario indiano del Pime, ha concluso la serata svoltasi all’Auditorium della Casa della Gioventù di Erba, dove ha presentato la tesi sulla spiritualità di monsignor Aristide Pirovano con cui ha recentemente conseguito il dottorato in teologia. La serata – promossa dall’Associazione Amici di Monsignor Aristide Pirovano d’intesa con la Comunità pastorale Sant’Eufemia – ha preceduto di qualche giorno la partenza di padre Paul per la sua nuova destinazione: le Filippine.

L’incontro è stato introdotto dal Prevosto di Erba, monsignor Angelo Pirovano, che ha ringraziato padre Paul per il suo lavoro: “Noi ricordiamo padre Aristide come l’uomo del “fare”, della grande generosità verso gli altri – ha detto -. Questo studio ce ne dà un’immagine più profonda e più ricca». E poi l’augurio per la sua prossima esperienza: «Possa arricchire lui e le persone che l’accosteranno nel suo cammino”.

padre paul prashanth
Successivamente ha preso la parola la Presidente degli Amici Rosanna Pirovano – presente alla discussione della tesi alla Facoltà teologica dell’Italia settentrionale -, che ha ricordato come si è sviluppato il rapporto tra l’associazione e padre Paul, a cui ha a sua volta assicurato la preghiera di tutti gli Amici. Ha poi accennato al suo recente viaggio a Marituba, per l’inaugurazione dell’apparecchiatura per la risonanza magnetica acquistata dall’Ospedale Divina Provvidenza dell’Opera Don Calabria anche grazie al contributo degli Amici: “Siamo diventati “Ministri della Provvidenza”!”, ha commentato mostrando la targa consegnatale nella circostanza.

Prashanth ha 42 anni ed è nato in un villaggio nel Telangana, Stato dell’India centrale a maggioranza musulmana, con poche famiglie cristiane, ma con una storica presenza di missionari del Pime che ha influito sulla sua vocazione. Ordinato sacerdote nel 2010, nel 2013 è stato assegnato a Macapà, la diocesi brasiliana fondata da padre Aristide negli anni Cinquanta. «Là sentivo continuamente parlare di lui e di quanto aveva fatto», ha raccontato. Così, quando ha dovuto decidere il tema della tesi, la sua scelta è caduta su monsignor Pirovano. Ma perché la spiritualità? “Perché il suo cammino indica chiaramente che era un uomo guidato dallo Spirito Santo. Dal suo “diario spirituale” si capisce come nel suo intimo vivesse la vita di Cristo, lasciando tutto per lui, abbracciando la sua croce e portandolo con sé nella sua missione”. A colpire maggiormente Prashanth sono stati una frase di padre Aristide («saper dare il sorriso più che il portafoglio») e il suo atteggiamento verso i poveri: “Non è sufficiente andare verso di loro, occorre che loro “entrino” dentro di noi con la loro dignità e umanità”. Sorprendente, per padre Paul, anche la capacità di Pirovano di adeguarsi ai tempi: “È passato attraverso epidemie, la guerra, il Concilio e non si è cristallizzato, ha sempre saputo cambiare, anche quando era ormai anziano”.

Prima di discutere la tesi padre Paul è venuto a Erba, in preghiera sulla tomba del Vescovo: “Volevo vedere la sua città e anche “sentire” la sua forza… Gli ho chiesto aiuto, un’ispirazione, gli ho domandato perdono se non avessi fatto bene…”. In realtà è andata benissimo: dopo una discussione approfondita e molte domande, padre Paul è stato premiato con un rotondo 30/30. Ma come ha scritto lui stesso nel testo, la tesi “è un primo approccio alla spiritualità di monsignor Pirovano, che molto probabilmente richiederebbe un ulteriore approfondimento”.

Alla serata è intervenuto il dottor Aldo Lo Curto, medico volontario itinerante nelle periferie del mondo, che tra il 1986 e il 1990 ha collaborato con padre Aristide a Marituba. Tra ricordi e aneddoti divertenti, di lui ha detto: “Quando lo incontrai, mi colpì la sua apertura mentale davanti al mio atteggiamento “altalenante” verso la fede: capii che avrei potuto collaborare con lui senza essere criticato. Quando pregava entrava in una dimensione di assoluta contemplazione che niente al mondo avrebbe potuto turbare. Aveva un carisma innato e una spiritualità enorme: anche le sue battute, invece di sminuirlo, mostravano che era un grande capace di rimanere con i piedi per terra”.

Ha preso infine la parola don Maurizio Zago, responsabile del Servizio di pastorale missionaria della Diocesi di Milano, che ha ringraziato padre Paul «perché, parlando della spiritualità di padre Aristide, ci ha rivelato qualcosa della sua». E poi ha aggiunto: “Guardando alle cose realizzate là da padre Aristide verrebbe da dire: “Ma noi qui cosa potremmo fare?”. Studiare invece la spiritualità di un uomo così attivo, pratico e ingegnoso, forse ci aiuta a capire quello che possiamo fare anche noi, andando al cuore delle cose”.

Come detto, padre Paul sta per partire per le Filippine, un Paese complesso, dove i cristiani sono spesso nel mirino degli estremisti. Lo stesso Pirovano, al termine del suo Superiorato al Pime, voleva tornare missionario “sul campo” proprio nelle Filippine, ma non gli fu possibile: “Ora compio io la sua volontà… – ha sorriso Prashanth -. Vado in un posto dove, un mese fa, quaranta persone sono morte per un’esplosione durante la Messa. Ma l’esempio dei nostri missionari mi spinge a partire per testimoniare Cristo anche in quella realtà. E certo sentirò padre Aristide vicino a me…”.

Un resoconto più ampio della serata è disponibile su www.amicimonspirovano.it, unitamente alla testimonianza resa dal dottor Lo Curto.